"Richiuse il telefono senza rispondere, ma quando tornò a guardare il viso del ragazzo di fronte a lui lo trovò con gli occhi aperti puntati su di lui.
Rimase un attimo bloccato non sapendo che dire, ma fu preceduto da lui.
-Vai via.-
Solo un sussurro, niente di più, ma bastò a far congelare il suo sguardo."

e se fossimo in un futuro di qualche anno in avanti? e se parte di quelle che credevamo storie per bambini fossero reali? e se Adam avesse una figlia? e se si trovassero intrappolati e costretti a lottare fianco a fianco per vivere e salvare le persone che amano?
premetto è la mia prima storia su Adam e non lo conosco benissimo siate comprensive con me

Continuava a rigirarsi distrattamente tra le mani i documenti che avrebbe dovuto consegnare alla signorina dietro il bancone. Ad un certo punto una morsa gli strinse lo stomaco e lo pervase una strana sensazione di eccitamento misto a panico. Lo sapeva a cosa era dovuta quella sensazione, ma preferì rimuoverla spostando la sua attenzione sul tabellone delle partenze. A volte è meglio fingere che i problemi non ci siano, anziché risolverli. E questo lui lo sapeva bene.
[Adommy, ma la relazione Adam/Sauli ha un ruolo abbastanza importante nella storia]

Anche quest'anno l'inverno se n'è andato, è stato bruttissimo. Freddo, pioggia incessante, vento fortissimo, e io non sono mai uscito per paura di beccarmi l'influenza. Dato che sono così fragile.

Svoltò il primo angolo e fece ancora qualche passo, prima di accorgersi di essere in prossimità di un locale particolare, come lo avrebbe definito chiunque. - Un locale per checche -, mormorò lui, mentre accennava un sorriso divertito.
Tommy Joe non avrebbe mai messo piede in un posto come quello, nonostante avesse voglia di cambiare aria.

-Non hai sentito cosa ti ha detto? Sparisci.- Era calmo, non di certo in cerca di risse. Sembrava sapere come trattare con quel genere di persone. Infatti, senza rispondere, il ragazzo si girò e uscì dalla porta.
Solo dopo Adam si rese conto che la musica si era fermata e che quello che era venuto in suo aiuto era il chitarrista del gruppo.

Appena Adam capì le mie intenzioni si fermò, lasciando la mia mano, per poter posare entrambe le sue mani sui suoi fianchi < no > disse
< perché no? > chiesi
< perché io non so pattinare > rispose , ed immaginarmi Adam che faticava a reggersi in piedi sul ghiaccio mi faceva già ridere, che aumentò la mia voglia di convincerlo ad assecondarmi < e allora, neanche io >
< tu non sai pattinare, io non so pattinare, che senso ha? > mi chiese
< sarà divertente e potrai appoggiarti a me quanto vuoi > speravo che l’idea di potermi stare addosso tutto il tempo, lo allettasse a tal punto da dirmi di si. Mi guardò dalla testa ai piedi, stava valutando l’offerta < dovremmo stare molto vicini, per non rischiare di cadere> aggiunsi.

Regole
1.Scegli un personaggio, una coppia o un fandom che ti piace
2. Apri il lettore musicale e impostalo su riproduzione casuale
3. Scrivi una drabble per ogni canzone, iniziando quando inizia la musica e fermandoti quando finisce. Non continuare dopo.
4. Fanne dieci e postale.

- Tommy, che c’è?
- Nulla, torna a dormire – rispose il ragazzo, lapidario, lo sguardo fisso sulla parete di fronte.
- Sai che non lo farò – ribatté Adam, mettendosi a sedere.
Sì, lo sapeva. E quando sentì la sua mano sulla propria spalla non poté fare a meno di piegare la testa fino a premerci contro la guancia per sentire più vicino possibile quel calore, quella stretta, per lasciarsi distrarre.
- Un incubo? - suggerì la voce pacata del più grande, sempre più vicina.
- Sì.
(Legata a "I'm gonna make this place your home").

[...] 'Non è vero che ti odio', gli diede un bacio sulla guancia, 'non ho mai pensato questo', le sorrise scompigliandole i capelli. 'Ti voglio bene papà' lo abbracciò forte [...]

- Ho f-freddo – bisbigliò il diciassettenne.
Adam rimase a guardarlo tremare solo per qualche secondo prima di levarsi i pantaloni e il maglione, ripiegarli sulla sedia della scrivania perché non si sgualcissero e alzare un lembo delle coperte che avvolgevano Tommy.
- Fammi posto, dai – lo incoraggiò, e quando il biondo si spostò il più possibile verso la parete s’infilò sotto con lui, stendendoglisi di fianco. - Sei abbastanza al caldo adesso? – chiese in un soffio, e in risposta ottenne un mugolio d’assenso.
(Legata a "I'm gonna make this place your home").

Tommy odiava fare il bucato. Ma ancora di più odiava ricevere le attenzioni di Adam Lambert mentre tentava di fare il bucato.
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- Non vorrai costringermi a dirlo.
- C-cosa?
- Che la vendetta è un piatto che va consumato freddo.

Devo trovarlo è dirglielo, ho aspettato fin troppo, non importa quali saranno le conseguenze, lui deve saperlo.
Spero che sia ancora nella sua camera, sto per bussare … busso, ti prego non aprire.

Non fu l’estrema giovinezza di quel viso a rapirlo, né tantomeno l’acconciatura alternativa, con i lati del cranio rasati quasi a zero e il lunghissimo ciuffo biondo platino che gli ricadeva sul volto a ogni minimo movimento. No. Furono i suoi occhi.
Gli occhi di quel ragazzo, che secondo Adam non aveva neppure l’età giusta per accedere al “Wreckage”, figuriamoci al suo cocktail bar, erano di un nocciola intenso in cui risplendeva fervida l’inesauribile fiamma della riottosità adolescenziale.
Ricordava quegli occhi. Li aveva già visti, in passato. Vi si era già perso dentro.
- Tommy, sei proprio tu?

Natale 2013
Adam e Tommy, come lo passeranno? Nonostante Tommy sia Ateo?