Gli ostaggi vengono scambiati, ma due potenti case vogliono un matrimonio a confermare l'accordo...ma le cose non sono come sembrano.

AU della prima stagione. Dark!Stark.
Arya-centric.
No paring.

Alla vigilia della battaglia, Brienne si intrufola nella camera di Jaime a Winterfell per salutare per l'ultima volta, ma Jaime vuole più di una rapida riunione e un affettuoso addio. Jaime vuole Brienne.
***dal testo***
[…]"Che cosa provi per me?" Chiese Brienne, forzando l’uscita di quelle parole attraverso la stretta che aveva in gola.
"Chiudi a chiave la porta e te lo mostro."

Dopo essere sopravvissuto al crollo della Fortezza Rossa, Jaime Lannister riesce a fuggire da Approdo del Re con la sua vita.
Mesi dopo, torna e scopre che Brienne è diventata Lord Comandante della Guardia Reale.
Quando Tyrion nomina Jaime Maestro della Guerra, lui e Brienne non hanno altra scelta che lavorare insieme, anche se Brienne ha ancora il cuore spezzato per il tradimento di Jaime.
____nota dell’autrice____
"Questa storia è un work in progress, il che significa che gli aggiornamenti potrebbero essere lenti.
Ho intenzione di rimanere il più vicino possibile al canone, pur continuando a salvare il personaggio di Jaime.
Anche adesso, mi rifiuto di credere che Jaime abbia lasciato Grande Inverno perché era innamorato di Cersei. Dopotutto, non ha confessato il suo amore né ha cercato di baciarla mentre stavano lì ad aspettare di morire.
Anche se Tyrion e Sansa finiranno insieme in questa fic, l'intera cosa verrà raccontata dai POV di Jaime e Brienne. Quindi, anche se ci sarà un po' di romanticismo Sanrion, tutto si svolgerà sullo sfondo."

" «A voi, mio signore. Non c’è dono migliore che possa darvi per ripagarvi della vostra cortesia» prese la mano di Tywin, che rimase impassibile al tocco delicato delle mani di Rosaelyn, e vi posò la rosa. «Ma attento a non pungervi» "
Lady Rosaelyn Tyrell è arrivata ad Approdo del Re assieme alla sorella minore Lady Margaery e nel giorno del suo arrivo cattura l'attenzione del rigido Lord Tywin.

L'inverno è arrivato e con lui l'esercito degli Estranei. Grande Inverno si prepare alla battaglia e, nel buio e nel silezio della notte, certamente gli animi non sono allegri, ma c'è chi sorride alla morte forse un'ultima volta e chi lo fa per la prima volta. Quello che importa, alla fine, è che sorridono assieme.
«Vita e speranza», risponde lui, indicando il fiore con un leggero cenno della testa.
«Non so a cosa tu ti riferisca».
«La gente di Grande Inverno crede che i bucaneve siano un segno di vita e speranza», chiarisce l’uomo. Il suo tono greve e la sua voce bassa trasmettono alla donna un senso di serietà e, per un breve momento, quasi di solennità. Questo solennità, infatti, è presto macchiata dal tono sarcastico del cavaliere alla sinistra di Brienne.

[Questa storia partecipa a due challenge sul forum di EFP: "Solo i fiori sanno" di Pampa 313 e "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" di Soly Dea]

"È ora.
Le odiate campane suonano ancora, anche se del tempio rimane solo la cenere.
Cersei le sente rimbombare nella sua mente, solenni, inevitabili come una profezia che infine si è compiuta..."

Raccolta di One Shot legate alla storia "We Make the rule". Si tratterranno soprattutto di missing moments o scene appartenenti alla storia madre viste da un altro punto di vista.
PRIMO CAPITOLO:
Jaime sbatté le palpebre. La donna aveva detto quella frase così velocemente che, quasi, non era riuscito a comprenderla. Forse non lo aveva fatto, perché non c’era nessun motivo per…
“Puoi ripeterlo più lentamente?”
“No,” rispose lei, con tono piatto.
“Ok, beh.” Jaime non riuscì a credere che quelle parole stavano davvero per uscire dalla sua bocca. “Sembrava che mi avessi chiesto di venire a letto con te.”
Il fatto che lei non stesse ridendo di lui era qualcosa di davvero sorprendente, ma che gli rispose con un semplice ‘sì’, fu decisamente scioccante.
La fissò, notando che il suo volto era diventato ancora più rosso di quando si arrabbiava con lui.
“Non ti avevo mai sentita rispondere a monosillabi prima,” osservò, sperando di poter in questo modo allentare un po’ la tensione. Invece, la bocca della donna rimase immobile in una linea tesa. Era tutto veramente sconcertante. “Tu vuoi venire a letto con me?”

Sono passati cinque anni da quel giorno ma per Jon ne sembrano passati molti di più, eppure nonostante tutto non riesce a dimenticare.
Non riesce a dimenticarla.
"Jon scosse la testa ed aprì gli occhi, forse quella era la sua punizione, ricordare tutto della donna che aveva amato ma non ricordare il suono della sua voce, il suono della voce che lo aveva amato, che lo aveva fatto sentire completo dopo tutto il dolore che si era lasciato alle spalle.
Jon Snow si alzò da terra, percepì il suo cuore perdere un battito e qualcosa dentro la sua anima ricomporsi, perché in qualche modo era certo che non l’avrebbe mai più vista, che non avrebbe mai più rivisto Daenerys Targaryen, almeno non prima del giorno della sua morte."

Alayne Stone non avrebbe mai potuto ricordare Sandor Clegane; Sansa Stark sì.
{Sandor/Sansa ♥ book!verse What if?}

|Seconda Classificata al Contest "Storie Alfabetiche" indetto da Lady.Palma sul forum di EFP.|
Viserys Targaryen lascia Roccia del Drago con solo una corona dorata e una sorella. Del suo regno ormai, ciò che gli resta è solo il ricordo e il nome che porta.
[Questa storia partecipa alla Challenge "Solo i fiori sanno" indetta da Pampa313 sul forum di EFP.]

Se si potesse tornare indietro, vivere di nuovo per rimediare agli sbagli e ai giuramenti infranti, chi non accetterebbe?
Eppure fare la cosa giusta ha quasi sempre un prezzo, perché nel cambiare la storia si possono perdere tante cose.
Oppure trovarne altre che non ci saremmo mai aspettati.

«Mi concederebbe questo ballo, mio signore?» e gli tese una mano.
Tyrion parve terrorizzato, il suo sguardò andò più volte dalla sua mano all’espressione invitante del suo viso, come se si attendesse che gli venisse rivelato che era tutto uno scherzo.
«Sei seria» annotò in seguito. «Non credo sia una cosa saggia.»
«Perché? Per la nostra differenza d’altezza?»
«Saremmo quanto meno ridicoli, lì in mezzo » spiegò con ovvietà.
Pensava che lo avrebbe umiliato fino a tal punto?
«Ma io non voglio andare in pista. E ti prometto che non sarà così terribile» e, mentre lo diceva, la vide togliersi le scarpe e inginocchiarsi, portando il volto al suo livello.
[Sansa, Tyrion e il ballo della scuola]
[Storia partecipante al Contest "Let’s cliché!" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP.]

Cersei Lannister ha appena assistito alla prima decisione autonoma di suo figlio e suo re, per la cui sorte inizia a temere più di prima, più di quando non vi era corona sulla sua testa e non poteva ordinare decapitazioni a suo piacimento, per mero capriccio.
I gigli stanno morendo e tuo figlio ha violato una promessa fatta. Tuo figlio, il re, il protettore del reame e via dicendo ha appena decapitato un uomo a cui aveva promesso perdono, misericordia. Spero gli dei avranno misericordia di te e, prima di loro, il popolo.
[Questa storia partecipa a due challenge: "Solo i fiori sanno" di Pampa313 e "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" di Soly Dea]

Tyrion Lannister ha viaggiato per giorni fino ad Approdo del Re, per servire come Primo Cavaliere del Re fino al ritorno di suo padre. Complice il vino, non ha memoria degli ultimi due giorni di viaggio e il suo risveglio nella capitale non è esattamente quello che sperava.
Il fetore si sta facendo più intenso. Hai chiaramente dormito per due giorni o, per lo meno, sei stato ubriaco per buona parte del tempo, quindi hai bisogno di qualche istante per rimettere i tasselli al loro posto.
La prima cosa che vedi è il massiccio portone di legno scuro dietro Bronn. Apri di più la porta della carrozza, allargando la visuale e trovandoti davanti alle alte mura della Fortezza Rossa.
[Questa storia partecipa alla “Challenge delle Parole Quasi Intraducibili” indetta da Soly Dea sul forum di EFP]