Shion ci pensava al loro primo incontro, a tutto quello che era successo. E dopo tutto ne era felice. Era felice di stare con Nezumi.

Persino un bambino come lui, lo poteva capire: doveva essere perché aveva dormito con quel ragazzo – Nezumi, Nezumi, Nezumi – accanto, doveva essere perché non poteva scappare per sempre, doveva essere perché era una punizione, perché era stato crudele.
Doveva essere per tutte quelle cose lì, che faceva così male.
[NezuShion]

«Sion, guarda che è perfettamente normale. Hai sedici anni, i tuoi ormoni sono ancora in agitazione ed il tuo corpo in pieno sviluppo, è naturale provare attrazione verso un essere della nostra specie a quest’età. Inoltre, il tuo corpo è fisiologicamente predisposto verso l’attività sessuale».
Con un gemito mal trattenuto – non può dire certe cose con quella calma, non può! –, nascondendo il volto tra la mano, il ragazzo respira forte, mordendosi le labbra.
«Mi prenderà a pugni» borbotta.
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[Personaggi: Sion, Nezumi, Safu - Paring: Nezumi/Sion]

"Eeeh..Sembri sicuro di te." "Se non ti avessi incontrato non avrei mai capito che tipo di persona sono. Sarei iventato una persona apatica, un adulto stolto e servile. Tuttavia, passando del tempo con te...Le lacrime, le risate, la rabbia.. Adesso so che dentro di me ho anche tutte queste emozioni. E ciò mi rende fiero Sono felice di averti incontrato" Parlò ancora per poi voltarsi lentamente verso il ragazzo e, appoggiando la mano sul divano dov'erano entrambi, si abbassò posando le labbra lentamente sulle sue.

«Perché mi hai chiamato, vecchio? Non ho tempo da perdere, io» gli rinfacciò, grattandosi la punta del naso, prima di incrociare le braccia contro la camicia sudicia.
Probabilmente Inukashi non aveva neppure dei sogni, pensò, mentre mostrava i soldi e l’elenco di notizie che gli servivano e che non era riuscito a procurarsi grazie alle sue puttane.
O magari li aveva, ma erano ancora sotterrati lì, tra il catrame e il terreno di quella città rinnegata, così in fondo che non riuscivano ad arrivare alla luce: ma era questione di tempo, perché è solo e soltanto grazie a fango e sterco che i fiori riescono a nascere, non possono farlo di certo su un pavimento di diamanti.
[Rikiga/Inukashi (?)]

Un abbraccio e un bacio che sanno di miele e, in un angolo, un topolino – bianco – immerso in un appiccicoso mare zuccherato.