[sakuatsu] [96 parole]
prompt: scrivere una drabble incentrata su di una caratteristica fisica o un tratto distintivo dei nostri personaggi preferiti, io ho scelto Sakusa Kiyoomi e i suoi bellissimi nei.

Tendou riflette sulle vere difficoltà di vivere in Accademia, difficoltà serie, come ad esempio vedere anche in privato le goccioline d'acqua post doccia che percorrono un petto scolpito nel marmo.

Un allenamento, un pallone, due amici (ma forse c'è qualcosa di più).
== Questo racconto partecipa al contest indetto sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu" - Prompt: occhi azzurri ==

Giusto una piccola drabble sull’impare ad amare i propri calli

Tadashi Yamaguchi e la sua deliziosa costellazione di lentiggini.
Questo racconto partecipa al contest indetto sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu"
prompt: lentiggini

I particolari sotto forma di drabble
Questo racconto partecipa al contest indetto sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu"
Prompt:capelli

/Opera realizzata per la #waffchallenge del gruppo Facebook Hurt/Comfort Italia (https://www.facebook.com/groups/337102974212033)/
Hinata Shouyou, il silenzio ed i rumori del Brasile.

[KuroTsuki]
"C’è uno Shinkansen che fa avanti e indietro da Tokyo a Sendai, da Sendai a Tokyo. Gli orari, i giorni, le motivazioni sono sempre, tutte diverse, ma quello sembra ogni volta lo stesso. È il treno che porta Tetsuro da Kei e Kei da Tetsuro, che li unisce e poi separa, che li fa sentire a solo ma 305 km l’uno dall’altro. È un luogo che pare esistere per loro e gli altri passeggeri non ci sono. I vagoni vuoti, tranne due posti. È il filo doppio, rosso e d’acciaio, che li lega indissolubilmente."
Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Treni indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp.

future|fic [pov Komori] [accenni sakuatsu]
"Komori Motoya era stranamente bravo con i bambini. Forse era il suo modo di fare, il suo rendere tutto un gioco divertente o il suo essere molto simile a questi che lo faceva amare dai più piccoli. A lui non dispiaceva, stare al centro dell’attenzione era sempre una bella sensazione e se qualcuno (come appunto i bambini) lo definiva “il migliore”, chi era lui per contraddirlo?
Nonostante queste premesse rosee, Komori era forse un po' troppo simile ai bambini per occuparsi di loro. Prova ne era il fatto che aveva perso Kota. Bambino di cinque anni. Al centro commerciale."

Mossa Kansas City
Loro guardano a destra e tu vai a sinistra.

future|fic [kuroken]
"-Oggi vieni a lavoro con papà! Sei felice?
-Perché?- domandò Kenma.
-Sono tre giorni che sto cercando di convincere una grande società a unirsi al nostro mondo di sponsorizzazioni, quindi userò la mia tecnica segreta: farò una videochiamata e sfrutterò la tenerezza di Kea."

[AtsuHina]
Atsumu scrive cose e vede orologi in cielo. Shouyou disegna cose e parla alle case. S’incontrano, s’innamorano, Atsumu scrive un libro sulla loro storia, giura che niente potrebbe andare storto.
E tutto va storto.
Gli orologi iniziano a correre al contrario, ma solo quelli nell'appartamento di Atsumu: quello in cielo mai.
Va da Shouyou, mormora: possiamo tornare indietro.
Ci prova – tic toc, tic toc – fallisce.
[Ispirata a Brividi di Mahmood e Blanco, una puntata di Scrubs e tante altre cose.
Menzione di depressione, tematiche delicate.]

[AtsuHina]
Quando Atsumu entra nella sua stanza, trova Shouyou seduto a gambe incrociate sul letto.
“Dovremmo ballare,” gli dice Shouyou, con gli occhi spalancati.
Atsumu rimane impietrito per qualche istante, perché non può essere vero, non può essere vero, non può essere vero.
Scuote la testa.
“Sono appena tornato dal tuo funerale.”
Shouyou fa spallucce. “Dovremmo ballare lo stesso.”
Fuori piove.
TW: morte, depressione

future|fic [kyouhaba|kunikin]
Kyoutani e Kunimi sono le persone meno adatte (tra quelli del Seijou) ad avere bambini, ma questo non vuol dire che non saranno degli zii perfetti quando gli toccherà tenere i figli dei loro amici.

Kageyama stacca appena i piedi da terra ed è già oltre la rete. Sembra quasi non metterci forza, quando spinge le suole verso il pavimento e le rilascia con uno squittio di scarpe da pallavolo. È un gesto automatico a cui può anche non pensare, concentrato sulla palla. Hinata questa leggerezza non se la può mai permettere, perché per lui la gravità, anche se è così piccolo, è un arpione al centro della pancia che lo trascina in basso. Lui deve saltare con tutta la forza delle proprie gambe per vincerla e librarsi in alto, a un’altezza che è il doppio della sua e gli dà quasi le vertigini.
Prima ancora di poter battere i suoi avversari, Hinata deve battere quella spinta invisibile.
[Introspettivo // PoV Hinata // One-Shot // S1]