[Bastille]
Incontrai la sua mano calda e affusolata. Non so perché ma la strinse così forte da sentirla formicolare tra le sue dita, si piegò in avanti, i suoi occhi azzurri incontrarono i miei, volenterosi di non lasciarlo più andare via, di incatenarmi ad esso, furono momenti interminabili, ebbi il tempo di analizzare ogni suo dettaglio, il riflesso del suo sguardo, le pieghe delle sua labbra, la vena che pulsava sul collo, le punte dei capelli che si flettevano, le gocce di sudore che scendevano senza sosta sulla sua fronte, ma ebbi anche il tempo di guardarlo e andare lontano con la mente.
La musica di sottofondo e lui che mi guardava.
{estratto dal 4° capitolo}

'Uno scherzo, un sorriso.
E poi ho iniziato ad affogare.
Affogare dentro te, le tue storie, il tuo silenzio.
E tu eri l'unica a potermi tirare fuori da quel luogo, nascosto dentro di te.'

Il surrealismo aveva preso a far parte della mia vita tutto ad un tratto.
Non ricordo dove, non ricordo quando. Ricordo solo quel pomeriggio congelato, quando la sua voce ed una musica che conoscevo a memoria sussurravano qualcosa alle mie orecchie.

OS sulla canzone "Icarus".

'Le nostre mani sempre legate l'una all'altra, le risate che si intrecciavano ai suoni della natura.'
One shot ispirata a 'Laughter lines'. Enjoy it!

'I tuoi occhi fissi nei miei, anche per pochi istanti, sono la cosa più bella che esista. Cielo e terra. L'unione perfetta.
Perché non capisci?'
Flashfic ispirata a 'Poet'. Enjoy it!

Okay, questo è l’ultimo. Non posso permettermi altri errori.
Il cuore non pulsa in armonia con il violino, piuttosto insegue la batteria a qualche metro dalla mia postazione. E capita anche che faccia prestazioni ben più rocambolesche, quando il mio sguardo cade accidentalmente su Dan, sempre seguito dai riflettori e col filo del microfono che gli si arrotola intorno alle caviglie.
Prima o poi cadrà, è inevitabile.