Così diversi e così appassionati, così dissimili e innamorati. Non avevo mai ballato con nessuno di un’altezza così perfetta per la mia. Così dolcemente più piccola e minuta, con quel corpo sinuoso e morbido. Da far venire voglia di stringerla in un abbraccio che tolga il respiro ad entrambi. Lasciando che il suo profumo di cioccolata e vaniglia pervada e impegni il proprio corpo, per poi sentirlo regnare sovrano su di te per giorni avendo la consapevolezza di essere suo.

“Sai prima di lasciare questa scuola avevo bisogno di ritornare qui con te ancora una volta.”
Le accarezzò la testa dolcemente e la baciò in fronte.
“Già anche io.“
Gabriella lo guardò negli occhi e si appoggiò al suo petto.
“ Non voglio andarmene da qui Troy.”

[FAN FICION SOSPESA PER MANCANZA DI TEMPO]
“Un desiderio espresso al cielo e poi il silenzio.
Prendere la mano di chi ti è affianco e stringerla più forte che puoi;
il calore della sua mano attraversa la tua pelle ed entra dentro di te in circolazione.
Le tue emozioni e le sue unite dentro di te.
Un brivido dietro la schiena e poi ancora il nulla."

Due bambini giocavano in un enorme parco giochi. Sulle magliettine, le iniziali dei loro nomi: Sharpay Evans e Ryan Evans.

Assaporavo ad occhi chiusi il profumo di mare, l'odore del sale... e lasciavo che il vento facesse svolazzare i miei capelli (...)

Lentamente, avvertì dei passi alle sue spalle mentre la pioggia scendeva sempre più fitta a scrosciante.
Erano appena percettibili e si confondevano con la pioggia ma erano rapidi e sempre più vicini.
Si voltò e in quel momento l’ombrello le cadde di mano quando una mano le agguantò e obbligandola a voltarsi la costrinse ad incontrare due occhi blu elettrico.

Urla! Urla! URLA! In fondo è facile!...

Emetto un piccolo grido di rabbia e chiudo la telefonata. Odio profondamente quando fa cosi, non l'ho sopporto. Io dico, perchè spendere soldi per delle chiamate cosi inutili e insignificanti. Devo ancora capire il motivo per cui l'ho sposato. Mi mette sotto pressione. Ma si, è logico. Lui non si preoccupa mai di niente. Si comporta come un bambino spensierato dove le cose più importanti sono le caramelle e le figurine...

Entrambi desideravano un passato dimenticato, ma sia Troy che Gabriella avevano vite diverse da esaminare. Una oneshot songfic basata sulla canzone degli Iron & Wine.

“Voglio che resti qui.”
Ti sorride: “Mi sembra di averla già sentita. Però purtroppo, la risposta è sempre la stessa.”

Ti accigli: “Hai voglia di scherzare? Sappi che sei ha barato la scommessa è nulla.”
“E come avrei fatto a barare?” scuote la testa ed ammicca “Magari la prossima volta fai meno il gentiluomo e fai sul serio.”

“Ti sei mai chiesta dove finisce il cielo?”
“Ehm… no. Perché?”
Il rumore di un sorriso: “Di solito sei tu a fare un sacco di domande.”

a volte ci sono rischi che non vogliamo affrontare e pericoli in cui ci buttiamo a capofitto. tutto sta nel capire il sottile limite fra quello che vogliamo noi e ciò che vogliono gli altri, fra ciò che siamo e quello che sono gli altri... sta solo a noi decidere ove porre questi limiti e decidere se varcarli o meno...