"Ogni gesto tra loro comportava necessariamente una visita all' infermeria."

Dal primo capitolo: "Ammettilo Hayato, avrebbe voluto dirlglielo Yamamoto, ammettilo che l' aria che respiro è la stessa che vorresti respirare, meglio se quella di un bacio, che starmi vicino è la cosa che più ti completa, che se quel vicino diventa un poco più lontano allora desidereresti annullare ogni distanza. Ammettilo. Perchè è quello che provo io, avrebbe voluto aggiungere.
Yamamoto socchiuse le palpebre degli occhi scuri e ingoiò amaro quella preghiera che sapeva di fiele, arricciò le labbra in un modo un po' infantile e alla fine tese la mano, avrebbe anche parlato forse ma una voce lo sorprese facendolo girare verso il nuovo venuto. Era Akari, la sua Akari dalle trecce perennemente arruffate e il fiocco allentanto sulla divisa."
Yamamoto si è fidanzato, come la prende Gokudera?

Il venerdì era un giorno che Gokudera aspettava con impazienza, ma in pochi sapevano il perché, anzi nessuno lo sapeva...

Ed è per questo che lui era lì, così come Dino era con lui. Alla costante ricerca di difendersi dalla solitudine.

"Lui, 'sta notte, sarà solo mio.. solo mio."
Non mi piace l'OOC ingiustificato, quindi gli ho dato una motivazione.
[2769] ò_ò

E alla fine, Tsuna e Kyoko si sposano!
Ma c'è qualcuno dietro di loro, che non è felice, che ha il cuore spezzato.
Forse ha solo bisogno di qualcuno....E quel qualcuno già le sta tendendo la mano.

Il cuore a metà disegnato con l'indice e il pollice. Per l'altra parte, ecco che accorrono le dita della persona più cara.
Non tutti i sentimenti possono essere ritratti con questo gesto.
Cuore o meno, si tratta sempre di amore.

«E allora lasciami da solo, a meno che non vuoi essere sotterrato nel mio giardino e avere delle ortensie rosse come fiori, bagnate del tuo sangue…»
Replicò acidamente Hibari, suscitando una risata soffocata in Mukuro. L’Illusionista sedette di fianco a Hibari, lasciando basito il giapponese che istintivamente strinse l’ortensia tra le dita, rovinandone i petali già in parte appassiti.
«Kufufu… Non preoccuparti Hibari Kyoya, non lascerò che qualcun altro possa uccidermi al di fuori di te. Sarà il mio piccolo sogno romantico.»

Naaa naaa naaaaa.
Naranaranaaaaaa.
Naaaa naaaaaaaaaaa naaaa.
Una cosa totalmente demenziale nata dopo un'indigestione natalizia.

Ricordate l'episodio 39? Quello con Chibi-Gokudera?
E se anche Reborn finisse nel bazooka difettoso?
Avventure, scene comiche, imprevisti ed equivoci in una giornata raccontata da un narratore davvero... d'eccezione!

[CIT.] I fiori di ciliegio recavano il fascino eterno della vita e della morte,
della bellezza e della sua caducità.
Sono passati quattordici anni dalla battaglia con Byakuran, come sempre le mie presentazioni sono orride ma questo incontro tra Mukuro e Hibari è abbastanza... insolito.

Cosa potrebbe accadere secondo voi se Gokudera si rendesse conto che quella che prova non è semplice stima nei confronti del suo Decimo? Quel giorno era in ritardo, aveva fatto attendere il suo Juudaime, ma lui l'aveva accolto come sempre. Gokudera varca la soglia di quella casa come ogni volta, ignaro che quello sarebbe stato un giorno differente dagli altri...

Fastidio. Un grande, enorme, gigantesco, assoluto fastidio. Ecco quello che provava Hibari Kyoya nel fissare, con astio mal represso, la presenza molesta che rispondeva al nome di Dino Cavallone mentre invadeva il proprio ufficio privato a Namimori.
[Dedicata a Giulia T., la mia Hibari-maniaca preferita]

"kufufu~ Hibari Kyouya, sarò il tuo avversario ogni volta che vorrai."