Quel nome ti aveva riempito la mente di immagini e di colori.
Cobalto, lapislazzuli, ocra, carminio; all’improvviso tutti i colori che avevi curato e polverizzato, creato e appreso, erano riemersi con violenza nella tua mente, ribellandosi alla tua volontà, che li aveva accantonati in un angolo segreto della tua mente e del tuo cuore.
Quei colori erano ancora così vividi e belli che ti ferirono gli occhi, e fosti costretta a sbattere le palpebre per tornare a vedere il volto davanti a te. Quei colori si erano concentrati tutti nei suoi occhi, mescolandosi e andando a formare il grigio che animava quelle iridi mai dimenticate.
(JohannesxGriet)