{ReimxXerxes}
"Il tuo ricordo è un angelo soffuso di luce delicata...brilla come una stella nell'orribile voragine del mio cuore..."

Elliot/Leo
"Elliot lo guardò un secondo in viso. Stava mentendo, era palese che non andava affatto tutto bene. Si avvicinò al letto dell’amico e si sedette. Leo tremava ancora di paura. 'Sei un vero bambino, Leo'."
Ehi, chi non muore si rivede! Bene, non ho idea di cosa dire... sono veramente uno schifo. Allora nulla, se avete tempo e forza d'animo per sperare che l'amore vinca la morte potete leggere questa cosa, e ci si risente dentro!

[ElliotxLeo]
Dal testo:
“Non startene là a far niente e vedi di sbrigarti.” gli ordinò Elliot con una voce già leggermente stizzita perfino di prima mattina.
“Sbrigarmi?!” Appena alzato, Leo era incapace perfino di distinguere un corvo da una scrivania, figurarsi se avesse avuto anche solo la forza di scendere dal letto!
“Sì, esatto, hai capito bene!”
“E per andare dove, sentiamo...”
Elliot si girò verso di lui, sfoderando un ghigno che non presagiva nulla di buono. “Andiamo al mare!”

"La morte era la tua unica salvezza, vero Elliot?"
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Salve a tutti! Lo so che ci sono giá tante fanfiction sulla morte di questo splendido personaggio, ma volevo rendergli omaggio anche io, dato che lo adoro. Quindi... Spero che vi piaccia! É da poco che scrivo fanfiction, quindi perdonatemi se non è un granchè xD

Alice, la Volontà dell’Abisso, era nella sua stanza, circondata da bambole, servizi del the ed altri giochi con cui passava il tempo, essendo l’unica persona lì. Era sola, ma sapeva che sarebbe mancato poco al suo arrivo, e ciò la rendeva un po’ più felice.
-Semplice storia basata sul Retrace 95, prima dell'attacco da parte di Cheshire, non credo sia contabile come spoiler.
E' la mia prima storia, non so se vi piacerà..-

Elizabeth ha sempre vissuto, fin dalla sua infanzia, nel Ducato Stein, vivendo circondata da misteri e sospetti. Ma col suo "attacco del fulmine" entra a far parte dell'associazione di Pandora, per aiutare i suoi membri; riuscirà, col suo genio e intuito, a portare a termine il suo "compito"?

"A Lottie viene subito da paragonarlo ad un predatore. Un predatore affamato che divora la sua preda con lentezza, facendola soffrire. E, esattamente come quelli di un predatore, gli occhi di lui sono illuminati da una luce sinistra e inquietante, quasi malata."
[Dedicato a Lacus Clyne - spero vi possa piacere]

{AU!HighSchool}
{Ambientata ai giorni nostri}
{ReimxSharonxBreak}
Reim Lunettes, studente modello, presidente del comitato studentesco, si aggirava per i corridoi della scuola pieni di studenti che camminavano, chi in cerca dei propri amici appartenenti a classi diverse dalle proprie per andare a studiare in biblioteca, chi si spostava tra le varie aule per le prossime lezioni, chi stava semplicemente seduto per terra o sulle scale a mangiare o chiacchierare; sembrava in cerca di qualcuno, in mezzo a quel caos.
Beh, era molto facile dedurre chi stesse cercando Reim, a quell’ora, e soprattutto con quella fretta, [...] e fu allora che la vide. Sgranò appena gli occhi, ammirando come al solito i suoi meravigliosi capelli ramati che sembravano quasi risplendere alla luce del sole. Aprì appena la bocca, quasi per chiamarla, ma questa non emise nessun suono. Rimase solo semiaperta ad osservare ancora Sharon camminare al fianco di Xerxes Break.

« Elliot, mi dispiace per la persona che sono diventato. »

Sentì sotto la lingua il sapore metallico dei gioielli che andavano ornando il collo delle dame e quello amaro della consapevolezza di non essere nel miglior posto desiderabile.
[ OswaldJack ]

Ormai Leo riesce a percepire la tua inquietudine anche quando tu non dici nulla, come se vuoi due foste in continua telepatia.

I presenti nella stanza si scrutavano a vicenda, annuendo poi leggermente al Barma. Xerxes guardava, più o meno, dato che era cieco, Reim decisamente poco convinto. Perché aveva chiesto di andare con loro? Non poteva combattere, non poteva difendersi in caso di attacchi. Avrebbe solamente rischiato di farsi male, inutilmente.
Xerxes allungò una mano cercando quella di Reim, che invece ritirò entrambe le mani dietro la schiena, unite, distogliendo lo sguardo dall’albino.
«Reim-san? Perché vuoi venire con noi alla villa?» chiese allora l'albino chiamandolo più volte, petulante, quasi come un bambino che vuole ottenere qualcosa.
«Sta’ zitto, Xerxes. Siamo in riunione…» gli rispose freddamente Reim, senza nemmeno voltarsi a guardarlo.

~Raccolta di quattro drabble con tracce riguardanti il the(?)~ accenni a Pairings varie~ potrebbe essere fluff~ scusate ma dopo le invalsi sono diventata completamente stupida~ forse OOC~
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Drabble 1: Lonely Tea {Sharon e Xerxes}
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Drabble 2: Solving-problem Tea {Elliot e Leo}
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Drabble 3: Noisy Tea {Lottie, Glen e Jack}
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Drabble 4: Clever Tea {Young!Rufus e Young!Cheryl}
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Ok, no, se tenete alla vostra salute mentale non entrate ma se invece volte tentare a leggere siete i benvenuti,
Macca~

Tutto, nelle loro vite, aveva fedelmente seguito uno sterile spartito, le cui note sorde erano state scritte con il sangue di ognuno di loro; se all’inizio Leo era stato sicuro che lo spartito in questione fosse “Lacie”, ultimamente si era reso conto che quella melodia li aveva letteralmente fagocitati in sé, aveva intrecciato i fili delle loro vite in modo così inscindibile che pure le loro identità si erano mescolate tra loro, rendendo impossibile capire se “Lacie” fosse stata una persona diversa da “Leo”, “Jack”, “Oz”, “Elliot”, “Oswald” o da tutti coloro la cui vita era stata risucchiata in quel vortice nero.
Tutte queste riflessioni portavano ad un unico punto essenziale: Leo era stanco.
[Jack/Leo]

[partecipa al contest “Ispirandovi alle immagini” di AoKise92 e Sara-1994 ]
“E’ tutto perfetto”.
La prima volta che Leo l’aveva pensato, era stato dopo aver sentito Elliot suonare Statice; in quel momento aveva sorriso e aveva avuto l’assurda convinzione che davvero tutto nelle loro vite fosse diventato perfetto.