Ed ecco che di nuovo, come ogni notte, suonavano quelle maledette sirene. Io mi alzai di corsa e, insieme a mia madre, ci spostammo nel rifugio sotterraneo che era vicino casa nostra. Ormai era diventata un’abitudine: ogni notte al suono di quelle sirene dovevamo correre a nasconderci li sotto per stare al sicuro mentre fuori centinaia di bombe cadevano sulla nostra città, distruggendo ogni cosa.

Mi presento, mi chiamo Elisabeth e vivo a Los Angeles da cinque anni ormai. Amo questa città, penso ci vivrò per il resto della vita. Ma tutto dipende dal mio lavoro. Dovete sapere che io non faccio un lavoro normale. Il mio lavoro non ha nulla di normale, ma di questo ne parleremo più tardi.
In questa storia dovete ricordare sopratutto che niente è come sembra. Un mistero si cela dietro questa ragazza, per saperne di più continuate a leggere...

Quella notte le aveva sussurrato quel 'ti amo' che teneva tanto nascosto. Mentre lei dormiva le aveva sussurrato 'ti amo',macchiando il suo dolce viso con una lacrima. Una lacrima. Ecco cosa fa l'amore. Ecco cosa succede quando ci si ritrova ad amare da soli.

Nicholas si passo la mano tra i suoi folti ricci scuri, si guardò in torno agitato, lui non doveva trovarsi in mezzo a questa storia, e accaduto tutto per uno sbaglio.. uno stupido ed enorme sbaglio.

Aveva salvato la vita ad un numero, uno dei tanti. Per molti non avrebbe fatto differenza, ma quel giovane uomo sapeva che lei, in un modo o nell’altro avrebbe fatto la differenza.
Quello erano tutti loro: una società di numeri; così tanti da non riuscire a contarli.
Ce ne erano di più altri, di più bassi, di fondamentali, di primi. Ma pur sempre numeri, soltanto numeri.
Eppure ogni numero poteva fare la differenza.
Ogni numero è in relazione con un altro, in un modo o nell’altro. Quindi questi si incontrano, si relazionano, sono destinati a stare insieme.
All’inizio l’operazione potrà non riportare, a causa di alcuni sbagli, ma la matematica non è un’opinione, e prima o poi si arriverà alla soluzione giusta.

Le tre e mezza del pomeriggio. Da un mese a questa parte alle tre e mezza del pomeriggio mi ritrovavo sempre qui, al parco, per poter vedere lei.
La prima volta che la vidi ero venuto al parco per caso, mio fratello Joe mi aveva convinto a fare jogging e quando la vidi ne rimasi incantato.

Una ragazza un giorno mette il suo sogno in una valigia e decide di farlo realizzare. Cosa trova ad aspettarla all'arrivo? Mille avventure, una nuova amica, la sua band del cuore.. e forse un nuovo amore

Quelle lenzuola di seta fine avvolgevano i due corpi ormai diventato uno solo con delicatezza.
Joseph ogni tanto accarezzava la coscia liscia avvolta da essa mentre continuava a baciare sulle labbra la bionda sotto di lei.
Sorrideva, la spogliava, la graffiava, era sua in quel momento ma non doveva pensare ad altro, non doveva pensare che quella con cui stava facendo l’amore era la ragazza di un altro. Ma non un altro qualsiasi, un altro come suo fratello.
Il caldo cominciava a farsi sentire e il petto nudo di Joe era bagnato mentre una mano di Kate accarezzava il viso avvolto da una barbetta color corvino.
Le loro bocche continuavano a toccarsi, sfiorarsi, a fare giochetti con le lingue, sorridere, sussurrare.
«Ti amo come il primo giorno» sussurrò lui staccandosi a pochi centimetri dalla ragazza mentre lei lo guardò negli occhi intensamente: quel color nocciola scuro le piaceva ma sapeva benissimo che stava sbagliando di grosso e che Kevin non glielo avrebbe mai perdonato, mai.
Ma lei continuava a baciarlo, amarlo e in quell’attimo se ne fregava se quello poteva essere un tradimento fraterno.
Lei amava Joe come avrebbe dovuto amare Kevin, Joe amava Kate come Kevin amava

Lo schermo dell'iPhone sembra riflettere il mio interno: si illumina.
Joe, un nuovo messaggio: “ Mi libero per le 5 e mezza, hai casa libera?”.
Purtroppo per me non ho un minimo di rispetto per me stessa, rispondo veloce, rispondo di sì, e subito dopo me ne pento, ma ormai è troppo tardi.
Entro nell'aula di matematica e prendo posto, il tempo sembra fermarsi, guardo ogni secondo il telefono, per controllare l'ora, ma sembra non passare mai.

Ron.."
Sentii una voce chiamarmi, probabilmente stavo sognando.
"Ron, svegliati.."
La voce mi sembrava famigliare, mi ricordava tanto la voce del mio migliore amico.
Sentii scuotermi leggermente, così aprii gli occhi.
Le immagini mi risultavano sfocate, nonostante la stanza fosse ancora dominata dal buio.
Vidi una figura allontanarsi da me e procedere verso la finestra; i miei occhi si erano ormai abituati e distinguevano bene la figura di spalle.
Notai i capelli ricci e sorrisi.

La vita è un insieme di battaglie, e ogni tipo di arma è ammessa. Si lotta per la giornata, si combatte contro le avversità, si usano ogni tipo di mezzo per andare avanti Ma qual è il prezzo di questa guerra così dolorosa? La malinconia, la frustrazione, la mancanza della voglia di essere se stessi. E quindi? Sperare, sognare che un giorno ci sia una tregua, che tutti vincano. E intanto la musica di tre angeli riescono ad essere superiori ai rumori fastidiosi che sono esterni, non apprezzi altro. La musica ti rilassa, anche se la guerra è ancora in corso...

Continuo a cantare solo per te, aspettando che un giorno le nostre strade si riuniscano di nuovo.
Perché dopo tutto io ti amo ancora, e sarà così per l’eternità, la nostra eternità.

'io ti amo, è così difficile da capire?' - 'no,è così difficile da realizzare.'