La decisione di Gerard ha colpito Frank come un fulmine a ciel sereno.
Il giorno prima stava vivendo il suo sogno, con la sua band preferita, quella che anni prima ammirava e amava, la band che aveva incendiato la sua anima mentre faceva ancora parte dei Pencey Prep ed ora, nulla. I My Chem non esistevano più.

Revenge Era. Gerard è sul palco qualche ora prima del soundcheck. È piena estate e piove. Dalla piccola passerella che dal centro del palco si tuffa nel prato dell’arena, Gerard ha qualcosa da dire. Qualcosa di importante che gli sta logorando lo stomaco. Ha una sola occasione per gridare ciò che prova. La lucidità è l’ultima delle sue compagne in quel momento e così l’angoscia prende possesso del suo corpo e la mente vaga.

Western!Frerard
Stati Uniti D'America
1875
«Gerard tornò di nuovo bambino. Piccolo e impavido, certo del grande ruolo che la vita gli avrebbe riservato, a lui soltanto, privilegiato e amato da Dio stesso più di tutti gli altri. Una confidenza derivatagli più dai suoi lunghi periodi di solitaria introversione e da un precoce ma fecondo contatto con le armi da fuoco, piuttosto che da spavalderia o da un’educazione viziata. A dieci anni sapeva maneggiare dignitosamente una pistola. A tredici era capace di manovrare un fucile meglio di un uomo fatto e finito. Quell’innata fierezza ardeva calda nel suo cuore innocuo, quel sentimento di onnipotenza che si modellava e si snodava tra le sue mani assumendo la forma della canna di un fucile Winchester.»

Non mi è mai piaciuto il mio nome.
Ogni volta che qualcuno lo pronuncia ad alta voce sento di dovermi nascondere, mi sento colpevole e una sensazione di vergogna si impossessa subito del mio corpo, ma quando era Frank a pronunciarlo, allora non potevo che credere che fosse la più dolce delle musiche.
Mi chiedo come abbiamo fatto a finire così…

“Mio dolce amore, come va? Sono passati solo cinque giorni dalla nostra separazione forzata e non c’è giorno che passi senza che io pensi a te.
Come va lì? Ti senti solo?..."
*Fanfiction ai tempi della pandemia sottoforma di lettere*

AU: il colore della persona che ami lascia del colore sulla pelle
Post split up

[Pirate!Frerard]
[Seguito di "Show me who I am"]
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“Hai ancora bisogno di me”
“Fammi il favore!” balbettò, sforzandosi di sembrare riluttante.
Il pirata sfoggiò uno di quei maledetti sorrisi. “Non mi allontaneresti se non lo sentissi anche tu”
“Gerard, non ha importanza. Qualunque cosa sia ciò che sentiamo, chiaramente non siamo fatti per stare insieme!”
“Oh, finalmente ne dici una giusta”
Accadde tutto con una velocità disarmante. Prima che Frank potesse registrare quelle parole, un corpo quasi il doppio del suo gli si era gettato addosso. E la bocca di Gerard lo aveva già assalito. Una voce nella sua mente iniziò a ripetere freneticamente Smettila, vattene, no. Ma si affievolì fino a dissolversi, quando la schiena di Frank sbatté contro il muro di pietra. Rispose a quel bacio perché era fisicamente incapace di non farlo. Lo invase un sollievo familiare, traboccante, incontenibile. Neanche ricordava l'ultima volta che un piacere così intenso gli aveva frustato di brividi la schiena. Strinse le sue spalle con le braccia, chiudendo i pugni sulla stoffa della camicia.
Gerard aveva ragione. Aveva ragione tanto da irritarlo. E lo irritava tanto da eccitarlo in una logica che solo nel mondo di Red Crow esisteva.

Sono solo un povero ragazzo anonimo, che studia in una povera università anonima, che detiene il record della media del diciotto tirato dietro per pena e che, maledetto il giorno in cui l’ho detto, è famoso per essere un ruba cuori in grado di, testuali mie parole, far addirittura innamorare il proprio ‘professore palesemente ricchione’ di geometria.
Era ovvio che non fossi serio, insomma, chiunque si sarebbe accorto che ero ubriaco fradicio, ma quando hai degli amici che, come si usa dire, se la legano al dito, allora poco ti resta da fare se non ammettere di aver sbagliato e sentire sulla tua pelle il risultato dei tuoi errori.

Mikey si riteneva una brava persona. Dopotutto finora niente e nessuno gli avevano mai dato motivo di pensare il contrario, e si sa che le brave persone vanno in paradiso… eppure in questo preciso momento era convinto di essere finito nel suo inferno personale, metaforicamente parlando, ovviamente.

Immagino che adesso dovrei dire chi è la mia famosa crush. Si chiama Frank Iero e ho una cotta per lui da ben tre anni, da quando lui aveva appena iniziato il liceo e io ero in secondo. Lui non sa neppure che esisto, ma in questa scuola sono invisibile, quindi non dovrei sorprendermi più di tanto.
Nemmeno Frank è popolare, anche Frank viene preso in giro dagli stessi bulli che prendono di mira me, ma io e Frank non ci siamo mai parlati. Darei qualsiasi cosa anche solo per poter scambiare una parola, anche solo una con lui, andrebbe bene anche un semplice ciao.

Dopo 10 anni di assenza da Belleville, Gerard torna nel suo paese di origine e lì ritrova Carol. L'ha lasciata 15enne e con un cancro in fase terminale che non le avrebbe dato scampo, invece lei è ancora lì, viva: una meravigliosa 25enne affamata di vita e di amore. Si ritrova coinvolto in una storia che finirà per sconvolgere la sua intera esistenza, una storia per la quale si ritroverà disposto ad ogni cosa pur di salvarla. Perché il cancro è il nemico peggiore contro cui combattere, un nemico che non annuncia la sua presenza come un ospite indesiderato. Un nemico in grado di poter cancellare con un colpo di spugna la sua speranza di un lieto fine.

Ho deciso di prendere lezione di balli da sala, ma il motivo è più che valido!
Mia madre ha sempre adorato queste stronzate dei balli, così che una volta mi sono lasciato convincere a venire a vedere “quanto è bello ed esilarante”, come da lei descritto, e così che quella singola volta mi ha risvegliato sentimenti ed emozioni vagamente primitive ed animali che non credevo nemmeno mi appartenessero…
Il motivo di tanto trambusto emotivo ed ormonale, ha un nome, un nome che è Gerard, e che si da il caso sia niente di meno che l’insegnante di danza.

Sono sempre stato un sognatore, uno di quelli che appena chiude gli occhi si immagina mondi paralleli, vite che vorrebbe poter vivere pure lui, e il mio sogno più grande in assoluto è sempre stato quello di sposarmi. Ricordo ancora quando da piccolo “giocavo agli sposi” con mio fratello e ricordo di quando mi sono promesso di sposarmi per davvero da grande.
Spero solo di trovare qualcuno disposto a farlo…
*SEGUITO DI CUPCAKES*

Gerard ha sempre amato l’inverno.
Il freddo, il poter mettere i maglioni che nascondono ogni tipo di forma e dunque la pancia, lo stare sotto le coperte senza sudare e senza stufarsi, il dormire meglio rispetto al penoso riposo che si fa solitamente in estate, il mangiare dolci, il Natale, la neve e infine, cosa più importante, Frank.
Lui e Frank hanno un’amicizia così tenera che ancora adesso a volte alla domanda “hai la ragazza?” Gerard non sa se offendersi o meno. La motivazione è stupida, ma sente che se mai dovesse trovare una ragazza, allora Frank lo potrebbe prendere come un torto ed è una cosa talmente priva di senso che nessuno a parte lui dovrà mai saperlo.