Vieni a me ombra, mio demone,
stacca le piume dalle mie ali,
tienimi per sempre stretta al tuo cuore.
Nella tua oscurità
io fiorisco.
「Kyo/Ruki」

Crescendo sta cominciando ad assumere anche un certo grado di maturità che va a compensare l’arroganza che ha perso, quella che lo faceva sentire “La Stella dell’Universo” e soprattutto gli faceva credere di poter giudicare gli altri di primo acchito, senza nemmeno aver conosciuto la storia che avevano alle spalle. Forse Yuu si è solo stancato di doversi giostrare continuamente con Aoi e quindi ha fatto in modo che quest’ultimo gli somigli un po’ di più.
Eppure basterebbe fare come Takanori.

La prima volta che si incontrarono, Takanori non lo notò neanche.
La sua presenza semplicemente gli scivolò accanto, silenziosa e senza alcuna sostanza.
Chissà a quante persone, quel giorno, era passato accanto senza neanche rendersene conto, senza sapere che anche loro erano degli esseri viventi che respiravano, ridevano, piangevano, amavano, odiavano, speravano.
Perché lui era diverso? Perché avrebbe dovuto notare proprio lui?
Infondo non era niente per lui, solo una semplice presenza senza alcuna importanza nella sua vita.

Alta un metro e una lattina di coca.
Grandi occhi neri spalancati su un mondo che aveva più di una volta desiderato non porter più vedere.
Pelle diafana. Bianca. Pallida, quasi trasparente.
Capelli di seta nera lunghi fino alla vita.
Linda.
O così mi è venuto da chiamarla non appena l'ho vista, quella afosa giornata di agosto.

Tra le sue labbra vi erano fin troppe parole, che annegavano tra saliva, lacrime e rimpianti. Non avrebbe mai pronunciato una sola vocale, un solo accenno, un solo richiamo che poteva indirizzare al suo essere; perché la sua anima candida, pulita, diversa era tutto ciò che il mondo avrebbe sempre odiato.
Per questa ragione si limitava a star zitto, piangere in bagno, asciugare le calde lacrime ed uscire come se nulla fosse successo.

«...lottammo a denti stretti entrambi, lei contro il pavimento e io contro la perdizione, due “p” , principio comune per futuri fallimenti...».
Disclaimer: i personaggi di questa storia non mi appartengono e tutto quello che scrivo è frutto della mia mente.

A Mya
[...]
< Mamma... >
< Sì? >
< Posso chiederti una sola cosa prima di andare? >
Setsuna annuisce abbracciando la figlia, coccolandola e vezzeggiandola per quel poco di tempo che rimane a loro disposizione. I capelli neri e lunghi della piccina scivolano sui suoi palmi sudati, luminosi come raggi solari.
< Qualsiasi cosa tesoro, qualsiasi cosa... >
Hime cinge la pancia della ragazza, vi poggia sopra la testa ascoltando il battito del proprio cuore pulsare attraverso questa.
< Ti prego mamma, fammi conoscere il mio papà. >
Consigliata a un pubblico maturo

Ricominceremo da qui, scrivendo un nuovo capitolo nel libro della vita con la sua vecchia copertina consunta, che ne dici Kou? Vuoi darmi la tua mano e volare con me?
Io voglio te.
Ed il tuo sorriso splende come il sole d’agosto.

“Si … l’idea non è male …”.
“Sul serio?” mi chiede entusiasta.
“Certo … tranne per il fatto che il mio compleanno è a Febbraio!”
[miyavixruki] dedicata a Shinushio ^^

Il suono eccitante dei baci appassionati, si leva in aria quasi rimbombando fra le pareti insonorizzate. Di certo rimbombano, facendo un eco quasi assordante, nella testa del povero ragazzo, ormai uomo, dai capelli bicolore.
Di solito quella stanza ha un suono ovattato, ma ora sembra troppo rumorosa perdendo tutto ciò che aveva di rilassante.
Il ragazzo immobile al buio, già sa che non sarà più lo stesso da oggi in poi; non sarà più in grado di stare ore ed ore, tranquillamente chiuso fra quelle pareti, senza che questi suoni, questa visione forte seppur lieve, gli affollino la mente.
Incapace di muovere anche solo un muscolo, trattiene anche il respiro a volte, per paura di essere sentito e scoperto dai due.
Diviene così uno spettro, uno spettatore all’insaputa dei due amanti ignari della sua presenza, continuando così a consumare la loro passione.

In un modo o nell'altro eravamo diventati una coppia. Senza sapere niente l'uno dell'altro, avremmo imparato a conoscerci con il passare dei giorni e degli anni.
Avrei imparato ad amarlo e ad odiarlo, a trattarlo da re e a capire le sue dolci menzogne; avrei imparato a dipendere totalmente da lui, avrei anche capito in seguito che una persona può sopravvivere, e non vivere, senza il proprio cuore. Mi promisi che non lo avrei mai lasciato andare, ma come ogni promessa che si rispetti nemmeno la mia era destinata a durare in eterno; il mio cuore troppo giovane e inesperto si stava promettendo cose troppo grandi, l'avrei perso.. ma in quel momento non me ne curai.

uello è stato il momento. Quando ancora non conoscevo il tuo nome, quando eri solo un corpo splendido circondato da una folla anonima. E da quel momento, mi accorsi che in ogni luogo affollato, cercavo sempre e solo te.

Se non ti avessi incontrato che cosa ne sarebbe adesso di me?
Sarei vuoto, uno zombie che cammina seguendo e vivendo una vita che non mi appartiene... devo tutto a te.
( Aoi X Miyavi )

Quella sera, il pensiero che prima o poi si sarebbe addormentato gli fece paura.
Sta calmo, Akira, anche se dovesse ricomparire ricordati che è solo un sogno.

«Ora ragioniamo di nuovo…», soffiò, piegando il collo in avanti e cercando con gli occhi la sua opera, sentendosene pienamente soddisfatto nel trovarla ancora lì, di un rosso brillante e stondante sulla pelle lattea.
Così come era lui, con Yutaka.
Apparentemente fuori luogo, dannatamente appropriato.
I personaggi non mi appartengono, nulla si ispira a fatti realmente accaduti.