Nascita (e morte) dell'interesse del Reverendo per i film riguardanti pennuti di varia natura.

"Quella mattina, Synyster Gates aprì gli occhi, mentre era ancora con la testa affondata nel cuscino. Solo quando si recò in cucina, si ricordò che giorno fosse. 28 dicembre 2014. Esattamente cinque anni da quel gelido inverno in cui lui andò via."

Occhi castani, lentiggini, pelle abbronzata, tatuaggi, accento francese e un pianoforte.
E Zacky si chiede ancora perché ami così tanto Parigi.
Synyster/Zacky | The Rev/Johnny | Pianist!Syn | Paris!AU | Conteggio parole: 18.255

il suicidio non è mai la soluzione giusta, anche nei peggiori dei casi, la vita va avanti, non fermarti al primo ostacolo davvero difficile, vivi la vita, cogli ogni attimo perché ne vale la pena e non avere paura, sii forte, sii te stesso, sempre e comunque.

Jane si premette le mani tremanti contro la bocca, sgranando gli occhi. Si accucciò contro il furgoncino. Era spaventata a morte. Udì i suoi amici piangere e urlare, e poi un uomo ordinare: “Alzatevi! Alzatevi, ho detto!”. E tutta quella cattiveria ingiustificata nella voce le bloccarono il respiro. Poi altri dieci spari la assordarono.
“Ben fatto, Hank” si era congratulato quello di cui ancora non aveva sentito la voce, lo stesso che aveva premuto il grilletto su Scott. Scoppiò a ridere un attimo dopo, e Jane li sentì schiaffarsi un cinque. Si trattenne dal vomitare: come potevano essere soddisfatti e gioire per aver ucciso delle povere persone?
“A te l'onore” fece Hank. “Aspetta... non erano dodici?”
“Non dire che ci è scappato!” imprecò uno dei due, sbattendo la pistola per terra. Quest'ultima ruzzolò fino sotto il fugone... proprio quello dietro quello dietro al quale lei si era nascosta. Osservò a bocca aperta i piedi dei due avvicinarsi, con il cuore che fra pochi istanti le sarebbe esploso nel petto. Il compare di Hank si accucciò a guardare dove la pistola si fosse cacciata e, in quel preciso istante, i loro occhi si scontrarono.

‘Prima che questa storia iniziasse, era quasi un peccato che io prendessi ciò che era mio, e che lo tenessi fino alla fine dei miei giorni. Eravamo più che amici, prima che la storia finisse; ed io mi riprenderò ciò che mi appartiene, creerò quello che Dio non non ideerebbe mai’
Deglutisco rumorosamente nel sentire pronunciare quella frase, sussurrata contro il mio orecchio.
Tutti conosciamo a memoria il testo di A Little Piece Of Heaven e tutti sappiamo che non è la canzone più allegra del mondo, l'avvertimento 'violenza' c'è per un motivo valido.

La verità è che il passato ritorna sempre.
Non importa il luogo, il tempo. Anche quando pensi di averlo superato, che sia tutto acqua passata, prima o poi ti troverai a dover fare i conti con ciò che avevi sepolto per far sí che venisse dimenticato.
Non è solo una supposizione, una frase filosofica da quattro soldi, è una fottuta certezza.
Sono passati sette anni da quando Matt si è trasferito in quella squallida soffitta. Quel povero ragazzo farebbe di tutto per evitare di avere a che fare con il mostro che tormenta la sua vita, persino convivere coi topi.
Invece per lei è diverso. Lei è abituata ad affrontarli in modo diretto, i problemi. Sin da piccola. È abituata ad affrontarne le conseguenze, che spesso sono più gravi di quanto si possa mai immaginare. È abituata a cadere e a rialzarsi subito dopo, è così che scrive nelle sue canzoni.
Potranno mai queste due anime così diverse riuscire a colmare il Grande Vuoto, scontrandosi?

Le sensazioni in circolo nel mio corpo sono estremamente contrastanti; variano dalla paura, al desiderio, addirittura esiste un piccolo barlume di buon senso, in fondo da qualche parte. Matt mi bacia nuovamente per infondermi sicurezza e questo fa spegnere definitivamente quella scintilla di razionalità che si ostinava a brillare.

Tempo fa, la band pubblicò un post su Facebook riguardante i loro cantanti preferiti (o le loro band preferite) ed io e Rejected ci soffermammo su Zacky, amante di Taylor Swift. Così, iniziando ad immaginare un Baker ad un concerto di quest'ultima...

“Ti amo”- gli sussurrò Zack sulle labbra baciandolo a stampo- “Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo.”
Brian lo strinse a sé carezzandogli i capelli: “Anche io”- gli diede un colpetto sul naso col suo ridendo- “Ti amo, ti amavo e ti amerò fino a quando vorrai.”
“E se lo vorrò per sempre?”
“Sarà per sempre allora.”
“Non ti stancherai?”
“No”- gli diede un lungo bacio- “Non potrei mai.”
Zack gli accoccolò contro pur essendo in piedi e cercò di infiltrarsi sotto le braccia di Brian prendendo a baciarlo sulla guancia, si staccò da lui di malavoglia e tenendolo per mano lo portò fino alla macchina nera, salirono insieme e dopo essersi dati un piccolo bacio sulle labbra che sapevano ancora l'une delle altre Zack mise in moto.
*
Jimmy sospirò carezzandole i capelli: “È Matthew?”
Lei scosse il capo respirando debolmente: “Non ha importanza, non funzionerebbe con nessuno.”
Il fratello le baciò il capo staccandosi da lei: “Se è Matt lo prendo a testate se ti fa soffrire.”
Judy rise sciogliendo l'abbraccio.
[SYNACKY]- [MATT SHADOWS/NUOVO PERSONAGGIO]

Matt era stato davvero gentile a propormi di stare a casa sua durante il mio scambio interculturale. Ero alla ricerca di un posto in cui potermi concentrare sui miei studi e svagarmi la sera, e quale posto migliore di una villa abitata dal mio eccentrico cugino musicista?

Dal capitolo IV:
Zacky sorrise, anche se non era tanto rassicurato. Più volte, aveva tentanto di auto-convincersi che verso Effie era una cotta passeggera, dettata più dalla novità che per altro, ma quando guardava le altre ragazze, si era ritrovato a paragonarle all'amica o, peggio ancora, a trovare i tratti caratteristici della ragazza nei volti e nei corpi delle altre, rimanendo sempre con un pugno di mosche o con la sgradevole sensazione che loro fossero una brutta copia dell'originale. Era in quei momenti che capiva che il sentimento era meno superficiale di una semplice “conoscenza” o “della ragazza che gli passava i compiti in classe”, ed addirittura più profondo di una semplice “amica”. Perché Effie, per lui, non era una semplice amica, e lo capiva sempre di più col passare dei giorni. Ed ora, ci si era anche messa di mezzo la sua idea di andare al college a Los Angeles, allontanandola definitivamente da lui. Non poteva seguirla, perché lui non era adatto per il college e voleva campare di musica, quindi era inevitabile la separazione.

"Jimmy sapeva di essere ormai diventato un qualcosa di non definibile. Qualcosa che molto probabilmente non era positivo. O forse sì, dipende dai punti di vista.
Vi racconterò come sono andate le cose dopo quel 28 dicembre. Quel maledetto 28 dicembre, in cui James Owen Sullivan, il celebre The Rev, batterista degli altrettanto celebri Avenged Sevenfold, passò ad una cosiddetta miglior vita. Che poi, tanto miglior vita non era, se si intendeva diventare un fantasma, secondo James. Ma questi sono pareri personali."

SCRITTA A 4 MANI DA "LENA G" E "PHIPHI GATES"
Amori mai vissuti e amori finiti da molti anni si incontrano per caso in un ospedale.
Tra tradimenti, passione, colpi di scena e drammi nasce un piccolo gioiello in casa Phiphi Gates/Lena G

Natalia correva per il corridoio di casa sua. Voleva soltanto scappare da quel salotto. Voleva scappare da quello che aveva visto. Doveva scappare. Era l'unica cosa che poteva fare. Scappare da quel posto. Da quella villa. Dalle urla di suo padre.Corse fuori dal terzo salotto della sua grande villa e raggiunse la porta di ingresso che prima non aveva avuto il coraggio di aprire. Corse fuori dalla villa urlando, chiamando aiuto, anche se sapeva che suo padre non poteva più essere aiutato. Correva in mezzo alla strada chiedendo aiuto a tutta voce ma nessuno si voltava verso di lei. Natalia urlava, chiedeva disperatamente aiuto, ma nessuno le tendeva una mano. Natalia continuava a correre. Correva. Ed era sola.