Michael Jackson incontra Quasimodo, il Gobbo di Notre Dame.
Entrambi hanno una sola cosa in comune: il desiderio di libertà.
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«Sai una cosa? Hai l'aria di poter diventare un buon amico.»
Parve incredulo: «D... davvero?»
Annuii: «Come ti chiami?»
«...M-mi chiamo Quasimodo.»
«Tanto piacere, Quasimodo. Io sono Michael.»
[...]
«Avevo già sentito qualche storia su un mostro-campanaro abitante nel campanile, poi le vostre voci mi hanno attirato fin qui. Ho trovato il campanaro, ma non ho visto nessun mostro degno di questo nome.»
Lui fece una pausa, incredulo: «Q-quindi, per te, io n-non sono un mostro?»
«Ovviamente no!» dissi
[...]
Anch'io sono imprigionato. È una prigione diversa, certo, ma è la stessa cosa, e anch'io, come te, non esco da questa prigione per paura del mondo, tuttavia guardo i “normali” da lontano, pensando a quanto sono fortunati a non essere come me. È così che ti senti giusto?