Salmo 51

di Feel Good Inc
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Salmo 51 ~

 

 

 

 

 

Ha pregato giorno e notte per espiare la colpa di quel pensiero, ma non riesce a ripulirsene. Come il peggiore dei peccati, la consapevolezza le ha permeato l’anima, insudiciandole la vista, tanto che non riesce più a guardare a niente – né alle consorelle, né alla sua piccola cella fredda, né al coro: a niente – nel modo ingenuo e docile in cui guardava prima.

Ha il sospetto che per Maria Patrizia sia lo stesso, benché quel suo sorriso se ne stia sempre lì al suo posto, rendendole difficile leggere ciò che c’è dietro. Il suo sorriso, invece, se n’è andato chissà dove, lo stesso giorno in cui un uomo in uniforme ha chiuso la porta dietro l’unica persona che abbia mai portato un po’ di luce tra queste mura spoglie. E pensare che era allora che loro sorridevano di più... Persino la madre superiora sorrideva, anche se non lo ammetterebbe mai.

« Maria Roberta? Abbiamo bisogno di te per le prove. »

« Arrivo subito. »

Ha tentato di dimenticare. Si è detta mille volte che le mura del Santa Caterina sono grigie: lo sono sempre state e sempre lo saranno.

Ma allora, perché il mondo sembrava così colorato quando Maria Claretta cantava con lei?

 

 

[ 200 parole ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Terza flash scritta per tentinyfandoms, tabella uno, prompt ‘grigio’.

Il rapporto tra Maria Roberta e Deloris/Maria Claretta mi colpì fin dalla prima volta che guardai il film da bambina. Oggi riesco a scorgerci un po’ di sottile, platonicissimo femslash. In questa double drabble, ambientata dopo il finale e la ‘liberazione’ di Deloris dal Santa Caterina, la mia interpretazione può essere rilevata o meno – certo non voglio offendere la sensibilità dei miei lettori, e quanto ho scritto può essere facilmente letto come la nostalgia di un’amicizia; però personalmente non riesco a non pensare a quanto Deloris abbia fatto per Maria Roberta, molto al di là del semplice farla cantare.

Il Salmo 51 è meglio conosciuto come Miserere.

Aya ~





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