Nella tela del ragno.

di Dave1994
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- E' FINALMENTE ARRIVATA L'ORA, CIURMA! -
Le pallide orde di morti viventi sollevarono lo sguardo verso l'albero maestro del veliero, sulla cui sommità svettava un uomo il cui cappello lo identificava come il capitano della nave. Non sapevano dire se quell'uomo era vivo o morto - anche se il colorito della pelle e l'alito che emanava dalla sua bocca facevano propendere chiunque per la seconda ipotesi - ma riconoscevano in lui un enorme potere.
Cervantes De Leon esultò, nel vedere quel fiume rosso sangue stagliarsi in cielo come un enorme serpente, e sentì il suo cuore indicargli la via. La sua spada, la potente Acheron, fece per sollevarsi in aria all'interno del fodero ove era riposta ma l'uomo la bloccò all'istante, ben conscio della natura di quelle luci e della volontà di quei frammenti.
- INSIEME, DAREMO VITA A UNA NUOVA MITOLOGIA! SEGUITEMI, E VI SARA' RESTITUITA LA VITA! - urlò rivolto al suo equipaggio, che accolse la promessa con un tripudio di versi disumani. Mentre i morti ammainavano le vele e levavano l'ancora, il pirata più temuto dei Sette Mari sorrise.
La spada maledetta stava per ricomporsi e lui doveva assolutamente impossessarsene.
Sarebbe tornato potente come un tempo.
Cervantes alzò le braccia verso il cielo e, come per magia, il vascello si sollevò in volo, salendo fino ad attraversare nel mezzo il fiume di luci rosse.
Spinto più dal potere dei frammenti della Soul Edge che per le correnti, il veliero iniziò la sua traversata verso la città di Ostrheinsburg, maledetta per sempre dal potere della spada.




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