E 'sta
volta è uscita una Flashfic xD
C-18 si stese sul
prato per assaporare la freschezza
emanata dall'erba e dai fiori, prima di trasformare quel piccolo angolo
di paradiso
in un inferno più buio della notte, fatto di fiamme, fumo e
odori raccapriccianti.
Tuffò il viso etereo tra gli steli: le sarebbe bastato un
unico colpo per distruggere la bellezza di quel luogo ameno,
come risucchiata in un buco nero, come se non fosse mai esistita.
Ma per lei non sarebbe stato così: non sarebbe bastato un colpo per porre fine alla sua eternità,
né due né tre né quattro,
la sua pallida presenza avrebbe continuato ad esistere, sempre uguale,
monotona
come quei fiori non avrebbero mai potuto vivere. Il suo viso si
piegò in un’atroce
smorfia rabbiosa quando, metodicamente crudele, cominciò a
strappare i fili d’erba
con angoscia e disperazione, piantando le unghie nel terreno scuro e
sporcandosi le mani bianchissime.
C-17 era proprio lì,
seduto poco distante dalla sorella, ma invisibile ai suoi
occhi a causa
del sole che, quasi per punirla una volta di più,
l’accecava e la illuminava,
rendendola più pallida e insignificante.
Il cyborg si avvicinò e strinse contro il suo petto il corpo
di C-18, accarezzandole con le labbra l’orecchio sinistro e sussurrandole
parole che, in
realtà, non avevano nessun significato.
C-18
sentì che erano più soli che mai.
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