I sogni son desideri

di Hysteric_Noise
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Amedeo è seduto sulla poltrona del salotto più grande della casa. Dire grande è diminutivo, dato che dalla poltrona di Amedeo, posta a un lato della sala, si riesce a malapena a vedere il lato opposto.
Il ragazzo è seduto lì da ore ormai, probabilmente hanno sfilato davanti a lui la metà delle ragazze di Roma e dintorni, e ognuna di esse gli ha cantato un pezzo di qualche canzone a caso, nella speranza di sposare un Savoia.
“La prossima!” dice ormai in automatico Amedeo ad ogni ragazza che si presenta davanti a lui. E’ sopraffatto dalla noia e dallo scoraggiamento; nessuna di quelle ragazze si è avvicinata lontanamente ad indovinare la suoneria del cellulare, che sta appoggiato come un reperto archeologico sul tavolino davanti a lui. La fila sembra non finire mai. Il principe dà un’occhiata al fondo della sala, strizzando gli occhi. C’è una ragazza insolita, lì in fondo. Una ragazza piccola e timida, che si guarda intorno spaesata giocherellando nervosamente con i capelli. Una ragazza di colore, che risalta in mezzo a tutte le altre non tanto per il colore della sua pelle, quanto per il suo abbigliamento estremamente semplice. Ma quegli atteggiamenti, quei capelli lunghi e corvini... Amedeo ripensa alla suoneria del cellulare; sembra incredibile, ma forse ha completato il quadro della situazione. Si alza di scatto, con il prezioso cellulare in mano. Tra le esclamazioni di disappunto delle ragazze in fila, alle quali non fa caso, si avvicina a Cin.
“Tu sai qual è la suoneria, vero?”
Cin intona la melodia, il principe preme play.
E vissero per sempre felici e contenti.




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