25 gennaio 20..?
La coda è lunghissima, come sempre. Le persone che la
compongono si stringono nei cappotti, la temperatura è
abbondantemente sotto lo zero. Dal negozio esce un uomo anziano.
Indossa un elegante completo grigio, sembra quasi non sentire il
freddo. Incurante della gente che lo osserva con ansia, infila una
chiave nella serratura incassata nel muro. Dopo qualche istante una
pesante lastra d'acciaio inizia a scendere lentamente coprendo la
vetrina. L'uomo si volta e fissa la folla ammutolita.
- Andate a casa, ho finito tutto, tornate domani. - Una coppia di
anziane donne vicino all'entrata inizia a piangere sommessamente. Uno
dei pochi bambini presenti strattona la madre urlando. - Ho fame... ho
fame! - Un violento ceffone gli spegne le parole in gola, prima
d'essere trascinato via. Un giovane uomo, inutilmente trattenuto dalla
fidanzata, afferra il negoziante per le spalle facendolo voltare. Non
ha nemmeno il tempo d'alzare il braccio per colpire. La sua testa
esplode con un rumore raccapricciante. Sangue e materia cerebrale
investono l'uomo che gli sta di fronte e parte della vetrina.
La fidanzata, inorridita, osserva i due uomini apparsi come dal nulla.
Riconosce i famigerati miliziani, gli spietati tutori dell'ordine,
corpi speciali voluti dal dittatore in persona. Indossano tute
d'assalto nere, il volto coperto da passamontagna che lasciano
intravedere solo gli occhi, ghiaccio puro. Sconvolta e furibonda si
lancia contro di loro. Una raffica delle micidiali mitragliette a
puntamento laser la coglie all'altezza del petto, muore ancora prima di
toccare il suolo. I paramilitari la oltrepassano senza degnarla d'uno
sguardo.
Quando arrivano davanti al negozio, l'uomo anziano
è ormai solo, la gente è fuggita. Con un
fazzoletto cerca maldestramente di togliere le macchie dal costoso
abito.
- Tutto bene signore? - L'uomo li guarda spazientito per poi ribattere.
- No, non va tutto bene, i vostri capi mi avevano assicurato protezione
continua! A momenti ci lascio le penne! - I due si lanciano uno sguardo
d'intesa poi quello che aveva parlato per primo continua. - Mi dispiace
signore, siamo intervenuti appena ci hanno avvisato dal comando, non
succederà più. - L'uomo smette di pulirsi e li
fissa sarcastico scuotendo il capo. Estrae quindi le chiavi dalla
serratura e indica le decine di telecamere installate praticamente
dappertutto. - Ho pagato fior di quattrini al vostro capo per la
protezione ed ora... ora mi trovo due cadaveri davanti al negozio! E
sono stato aggredito! - Il miliziano che sino a quel momento era
rimasto in silenzio scatta come un serpente che si avventi sulla preda.
- Senti figlio di puttana, il fatto che tu abbia sempre pagato le tasse
non ti da il diritto di rivolgerti così al signor
presidente! - L'uomo spalanca gli occhi ed inizia a tremare
convulsamente. La morsa dell'altro è ferrea. - Domani
potresti trovarti in fila davanti al tuo stesso negozio, assieme a
questi miserabili. - Il vecchio annuisce freneticamente e il militare
allenta la presa. - Per questa volta non farò rapporto, ma
ora liberati di quei due cadaveri. - Indicando col mento gli sventurati
fidanzati. Il vecchio scuote ancor di più la testa e,
vincendo la nausea, afferra il giovane morto sotto le ascelle per poi
trascinarlo verso la porticina di fianco al negozio.
- Incredibile come la gente si faccia ammazzare per un pezzo di pane...
- osserva uno dei due mentre si allontanano dalla panetteria. - Vero...
- risponde l'altro. - Anche se costa duecento euro al chilo le code
sono sempre chilometriche. - A un tratto la radio appesa alle loro
cinture emette un crepitio. - Attenzione pattuglia due, movimenti
sospetti nei pressi del distributore di carburante di via primo maggio
... passo. - Il più anziano si affretta a rispondere. -
Ricevuto comando, siamo in zona, interveniamo subito... passo e chiudo.
- Dirigendosi quindi velocemente verso il posto indicato. - Spero di
non dover sparare ancora oggi. - afferma il più giovane. -
Se le persone reagiscono così per il pane, cosa faranno per
la benzina? Proprio oggi ho sentito che ha raggiunto i mille euro al
litro. -
25 aprile 20..?
L'anziano dittatore osservò impassibile i monitor. Era la
fine ormai. Davanti agli occhi acquosi e stanchi, migliaia di persone
stavano mettendo a ferro e fuoco la capitale. Seppe con certezza che, a
breve, avrebbero scoperto anche il bunker in cui se ne stava rintanato
assieme ai pochi fedelissimi. Vide la propria statua, eretta anni prima
nella piazza principale, venir demolita in un batter d'occhio. Vide i
pochi miliziani ancora in prima linea, venir circondati e linciati
dalla folla affamata e inferocita.
Anni prima, molti anni prima, era stato incaricato di risolvere la
crisi che attanagliava il paese. Una situazione temporanea, gli era
stato assicurato. E lui, stimato professore ed economista che di
politica masticava poco o nulla, aveva accettato subito, conscio che
l'impresa sarebbe stata ardua ma con la prospettiva di forti guadagni
personali. Tra le prime cose aveva, da subito, introdotto tasse
altissime che avevano gettato la popolazione nel panico. I suicidi per
disperazione ormai non si contavano più, le famiglie
faticavano anche solo a fare la spesa settimanale. Migliaia di negozi
avevano dovuto chiudere i battenti, i prezzi, già
esorbitanti, erano aumentati in maniera esponenziale, si era ormai
sull'orlo del baratro. Nonostante ciò il popolo aveva
tentennato a reagire, aveva esitato, ognuno aveva pensato unicamente a
se stesso, a come poter risolvere la propria, di situazione. Ed egli
aveva sfruttato quelle debolezze, aveva imposto la dittatura con la
forza e senza particolari difficoltà.
Questo sino a pochi mesi prima, quando una coppia di giovani fidanzati
era stata trucidata davanti a una panetteria. Le persone presenti al
fatto, disgustate e ormai al limite, avevano assaltato un distributore
di carburante poco distante appiccando il fuoco. Fu il primo segnale
della disfatta, a poco a poco gli incendi si erano moltiplicati, la
caccia ai miliziani diventò lo sport preferito, nessun
prigioniero. Tre mesi di guerra civile misero a ferro e fuoco il paese,
morti e feriti non si contavano ormai più.
L'anziano dittatore si passò le mani nodose sul volto quindi
fissò il gruppetto di persone che lo attorniavano. Senza
dire una parola, si alzò appoggiandosi al bastone e si
diresse verso l'uscita del bunker. Gli altri, mestamente, lo seguirono.
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