Prima di iniziare vorrei ringraziare coloro che hanno votato la mia
precedente ff "E' forse un addio?". Ringrazio a
Anto chan, Sheila, Geo88, laukurata89, LizDream, francy91,
HikariKanna e Liy. vi ringrazio di avermi commentato e spero che questa
ff vi piaccia. Spero di non deludervi, buona lettura!
Capitolo 1 – Per un solo sguardo.
Per essere inverno era una mattina davvero molto calda. Un ragazzo dai
capelli castani era in bici e stava consegnando i quotidiani, quando
poi passando per una delle case il ragazzo si sentì chiamare
–Shaoran mattiniero come sempre?- gridò un ragazzo
moro da una finestra –ciao Yamazaki! Ora devo correre
altrimenti non farò in tempo ad andare a scuola!- -ok allora
a dopo!-. I due si salutarono e Shaoran riprese il suo lavoro. Shaoran
Li era originario della Cina e la sua famiglia, anche se bene stante lo
aveva spinto ad allontanarsi da loro, poiché gli imponevano
obblighi e doveri a cui lui non avrebbe mai voluto adempire. Ad esempio
all’età di 14 anni gli avevano imposto di
fidanzarsi con una figlia di una nota famiglia cinese. Lui
rifiutò e decise di vivere autonomamente andando a vivere a
Tomeada in Giappone. Per mantenersi svolgeva lavori part-time e
frequentava anche il terzo anno di scuola superiore. Durante il suo
giro mattutino, notò un camion di trasloco vicino a una casa
disabitata ormai da anni.
Per curiosità frenò e iniziò a
guardare gli addetti a trasloco che scaricavano mobili. Tra
tutti quegli uomini notò una ragazza, doveva avere
all’incirca la sua età. Dalla sua posizione non
riusciva a vederla chiaramente ma capiva che doveva essere davvero una
bella ragazza. I suoi pensieri furono interrotti da un alto ragazzo
moro –ehi tu- si rivolse a lui in modo scorbutico. Shaoran a
sua volta gli rispose con la stessa moneta –che vuoi?-
-ricordati di portare il quotidiano anche da noi, visto che da oggi
abiteremo qui- non era stato molto gentile dal tono, il ragazzo castano
rispose con strizza –cercherò di ricordarmene-.
Riprese a pedalare e passò proprio vicino alla ragazza che
aveva visto prima. La ragazza aveva capelli castani anche se erano su
una tonalità chiara, i suoi occhi erano verdi ed era molto
alta e atletica. I loro sguardi si incontrarono e a lui gli era
sembrato che lei gli sorridesse, evidentemente avrebbe voluto scusarsi
con lui per il comportamento di suo fratello.
Quella mattina Shaoran arrivò in ritardo a scuola. Di solito
era riuscito ad arrivare sul suono della campana, ma quella mattina
quell’incontro gli doveva aver cambiato qualcosa dentro.
-signorino Li, oltre ad arrivare in ritardo, la pregherei di fare
attenzione alla mia spiegazione visto che la sto per interpellare-
disse aspramente il professore di letteratura antica –mi
scusi- rispose il ragazzo a capo chino.
Suonò la campanella dell’intervallo, Yamazaki si
avvicinò al banco del suo amico Shaoran, seguito da Tomoyo,
Chiaru, Naoko e Rika –tutto apposto Shaoran? Oggi sembri
assente- disse Tomoyo –sto bene grazie- rispose.
–sapete che, quando una persona sembra esser assente vuol
dire che uno spirito si sta impossessando di lui?- tutti si misero in
ascolto tranne Chiaru , che iniziava a innervosirsi.
Arrivò l’ora di matematica, il professor Terada
era appena entrato –ragazzi, prima di iniziare volevo
annunciavi che domani avremo una nuova alunna, quindi comportatevi
bene-. Shaoran perse un battito, e se fosse proprio
“lei” la nuova arrivata? Come si sarebbe
comportato? Beh…pensò di comportarsi come sempre,
ma dentro di lui c’era qualcosa che lo metteva in allarme, in
soggezione.
Finita la giornata scolastica, Shaoran salutò velocemente i
suoi compagni e raggiunse il posto di lavoro, era in un bar.
Appena arrivato notò un volto nuovo, anzi due volti nuovi.
Erano due ragazzi, uno era il ragazzo moro di quella mattina,
l’altro era un ragazzo esile con un paio di occhiali. Il
proprietario del bar lo chiamò –allora lui
è Shaoran, lavora già da un anno qui. Shaoran
loro sono Toya Kinomoto e Yuki- a differenza di Toya, Yuki
salutò a Shaoran a sua volta rispose.
Durante una piccola pausa che si concessero i tre si ritrovarono a
parlare –e così i sostieni con il tuo lavoro, sei
molto giovane ci vuole una grande volontà per essere
indipendenti alla tua età- disse Yuki, -beh sì
è un po’ dura, soprattutto per via dello studio,
non dedico molto tempo- rispose Shaoran, intanto Toya ascoltava
mostrando poco interesse –beh allora, io vivo con i miei
nonni. Io e Toya siamo amici di infanzia, ma poi lui si
trasferì a Tokyo, ma proprio stamattina è tornato
qui a Tomeada- appena finì di parlare Yuki, Toya si
intromise –non credo interessino questi argomenti al
moccioso- Shaoran cercò di reprimere la rabbia. Yuki
cambiò subito argomento –ma tu guarda che
coincidenza Toya! Prima non ci ho fatto caso, Shaoran e Sakura hanno la
stessa età!- -sai quanti marmocchi di 16 anni esistono sulla
faccia della terra?- rispose secco il moro. Shaoran intanto era rimasto
ad ascoltare –devi sapere che Sakura è la sorella
minore di Toya, te la devo presentare!- Shaoran arrossì
involontariamente, credeva di sapere chi fosse Sakura. Toya
fulminò con lo sguardo a Yuki, che pensò che
davanti al suo amico sarebbe stato meglio non parlare più di
Sakura.
Arrivate le 19 Shaoran ritornò a casa sua. Un piccolo
appartamento un po’ spoglio di mobili ma confortevole. Si
stese sul letto, pensò a quella giornata che gli sembrava
fosse durata anni. Domani l’avrebbe conosciuta, immaginava
già la sua voce, anche se non l’aveva ancora
sentita. I suoi pensieri furono spezzati da Yamazaki che lo
informò che il giorno dopo il professore di letteratura
antica sarebbe stato assente e sarebbe stato sostituito da educazione
fisica. Molto bene. Il professore Takamia di letteratura antica non lo
aveva mai digerito.
Finitooooo! Fatemi sapere se vi è piaciuto e spero anche di
non avervi deluso! Aspetto con ansia commenti brutti o belli che siano
^^. ciauuuuu!
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