UN REMAKE STRAMBO
Un giorno come tanti
nella sezione C dell’istituto Horitsuba. Manca un mese al festival della
cultura dell’istituto. Stanno fervendo i preparativi per l’avvenimento.
“Dobbiamo muoverci, noi e la sezione B siamo le uniche due
classi a non avere ancora deciso cosa fare!” esclamò Fay. “E la preside, per
accelerare le cose, ha deciso che dobbiamo collaborare!” spiegò indicando
Tomoyo con, sopra le sue spalle, le due Mokona.
“Salve!” salutò la ragazza, sorridendo a Sakura
e a Shaoran.
“Si, salve anche a te, ora all’opera!”
“Non è colpa loro se hai voluto accudire Kurogane-san,
nonostante lui protestasse” lo ammonì Yui. Fay si voltò verso il fratello
trafelato.
“Yu-chan…cosa?!”
“Mi ricordo che facevi di tutto pur di avere giorni liberi
per andare da Kurogane-san!” a quell’affermazione Fay divenne un pomodoro,
sotto le risate degli alunni presenti. Dopotutto era normale che si fosse
sentito a dovere di stare accanto al suo amante malato. “E tra l’altro ho anche
sentito degli epiteti poco puliti da parte di Kurogane-san! Del tipo…….”
“Waaah…Yu-chan,
basta così! Ho capito è colpa mia” Nel mentre gli
studenti, ridendo, pensavano a quando Yui-sensei
avrebbe scritto un libro, su come far capitolare Fay-sensei in due parole o
poco più.
“Emh, scusate sensei, ma non è il
caso di cominciare sul serio!?” incalzò Tomoyo che,
intanto, rideva sotto i baffi.
“Si, è vero!” rise nervoso Fay. “Allora, qualche idea!?” chiese il professore di chimica. Gli studenti si
guardarono con sgomento. Era vero che Fay-sensei era rimasto assente per quasi
una settimana, ma anche loro non avevano alcuna idea su cosa fare.
“Che ne dite di un labirinto?!”
propose Yamazaki
“No, no! L’ha già proposto la sezione A!”
rispose Yui. Di nuovo silenzio e mormorii di sottofondo. In effetti era difficile decidere cosa fare, quando tutte le
altre classi si erano già accaparrati le cose più ovvie. Ma, infondo, questa
era la sfortuna di arrivare per ultimi.
“Io un ‘idea ce l’avrei, ma ho
paura che non piacerà a Shaoran!” esclamò Tomoyo.
“Proponila!” disse Fay. Nel mentre Shaoran si scervellava su
cosa poteva essere, passò in rassegna tutti i festival della cultura a cui
aveva partecipato senza arrivare a niente.
“E che rievoca ricordi che per lui
sono stati spiacevoli, anche se per me sono stati stupendi, lui e Sakura-chan
con quei vestiti ci stavano benissimo! Potrebbero rifare loro
i protagonisti” continuò Tomoyo in estasi.
“NOOOOOOOOOOOOO!!! QUELLO MI
RIFIUTO” rispose urlando Shaoran rosso come un peperone.
“E sarebbe?” chiese spaesato Fay
alla reazione di Shaoran.
“Recita teatrale della bella addormentata nel bosco!”
risposero all’unisono Sakura e Tomoyo.
“Si, sarebbe perfetto. Sakura era un
ottimo principe e Shaoran da principessa era stupendo!” esclamò felice Himawari.
“E tu come lo sai?” domandò Sakura alla amica.
“Tomoyo mi ha mostrato la ripresa della recita, siete stati
bravissimi e Tomoyo ha fatto un bel lavoro con quei vestiti!” spiegò sorridente.
“Si, davvero, grazie”
“LA
PIANTATE; HO DETTO DI NO!”
“Beh, mettiamola ai voti!” propose Yui
“Chi è favorevole a fare un remake?!”
chiese Fay alzando a sua volta il braccio. Si levarono quasi tutte le mani,
tranne una, quella di Shaoran ovviamente. “A chi va
bene che si tengano i vecchi attori?!” reazione
identica.
“Bene, allora cominciamo col dare le parti per adattare i
vestiti e per le scenografie”
“Per i vestiti di Sakura-chan e Shaoran-chan ci penso io,
come all’epoca, ho ancora gli schizzi e i vecchi abiti!”
“Davvero?!” chiese sconcertato Yui.
“Per le scenografie, direi che Doumeki-kun e Watanuki-kun
andranno benissimo”
“Perfetto, vorrà dire che la sezione B si occuperà degli
allestimenti, mentre la sezione C farà la recita!” proclamò Fay entusiasta.
“Tanto meglio, Kurogane-san è il responsabile della vostra
sezione, vi darà una mano!”
“Si, si, nessun problema! Kuroppi rientra domani e con le
mani è un mago!” esclamò Fay facendo calare un
silenzio imbarazzante nell’aula.
Il giorno seguente
Kurogane venne messo davanti a dei cartoni di legno con un martello in mano,
insieme a lui si trovavano i maschi della sua classe. Mentre le ragazze si
occupavano dei vestiti, dirette da Tomoyo.
“E io che ci dovrei fare con questo?!”
chiese scettico fissando il martello. Watanuki lo guardò stupefatto, possibile
che Fay-sensei non gli avesse accennato nulla. Ovviamente, il ragazzo non
poteva certo sapere che il suo insegnante di chimica aveva altro per la testa,
la sera prima.
“Noi siamo addetti alla scenografia!” spiegò Doumeki che aveva cominciato a martellare già da un po’,
costruendo non si capiva bene cosa.
“Che sarebbe?!” domandò, infatti,
Watanuki indicando una specie di ammucchiamento verde accanto al compagno.
“Un albero!” rispose atono Doumeki.
Watanuki osservò quell’affare verde e marrone cercando di trovarci una benché
minima somiglianza ad un albero, ma sembrava alquanto difficile “Perché, non si
nota!”
“E QUELLO SECONDO TE SAREBBE UN
ALBERO, MA DOVE SEI ANDATO A SCUOLA!?”
“Vicino a casa!” rispose. Watanuki spalancò gli occhi,
chiedendosi mentalmente perchè parlava con un ameba
come lui. Nel mentre Kurogane scuoteva la testa, se i suoi aiutanti dovevano
essere quei due, era nei guai.
“Allora, Kuro-chi, come procede il lavoro!?”
domandò Fay.
“Si parlava di guai!” sibilò voltandosi verso Fay.
“Che hai detto?”
“Nulla! Piuttosto, perchè non mi hai avvisato, avrei portato gli attrezzi!” protestò il moro alzandosi da
terra. Fay sorrise sornione, sintomo che anche se avesse risposto avrebbe fatto
meglio a non farlo. “Lasciamo perdere! A proposito chi sono
gli attori?!”
“La mia classe! Ma se vuoi sapere le parti
dovrai aspettare la recita!” rispose saltellando via verso il fratello, ma
prima di sparire si rigirò verso Kurogane. “Voi pensate ai
fondali, ci penso io agli attori! E ricordati che abbiamo
solo un mese!” urlò correndo via dal
martello lanciato da Kurogane.
Yui, invece si
trovava ad avere a che fare con uno Shaoran sull’orlo di una crisi di nervi.
Non che il problema fosse il vestito, s’era già calato in una parte femminile
più volte. Lasciando da parte la recita alle elementari, anche nei sogni si
calava in quelle vesti, qualche sera fa aveva fatto un
strano sogno in cui lui e Sakura si erano ritrovati in uno stato di sole donne
e per non farsi ammazzare si era dovuto adeguare. Il vero incubo era il sapere
che il bacio ci sarebbe stato, ormai le carte erano tutte al sicuro dentro al
libro.
“Oh andiamo
fratellino, magari questa è la volta buona!” esclamò Shaoron arrivato a dare
una mano alla scenografia. Shaoran singhiozzò sconsolato, sapeva benissimo dove
voleva andare a parare il fratello. Conosceva il punto d’arrivo, la confessione
a Sakura dei suoi sentimenti, cosa che ovviamente non aveva la minima
intenzione di fare, ma il problema in quel momento era un altro.
“Il problema è che
non so ballare! L’altra volta la recita si è fermata a metà e quindi non abbiamo
dovuto ballare, ma stavolta dovrò farlo!”
“Ti insegno io!”
esclamò Fay appena entrato nel camerino. Shaoran spalancò gli occhi seguito da
Yui e dal fratello.
“Perché tu sai
ballare?” chiese scettico Yui rivolto a gemello.
“Ovvio che si! Ho fatto dei corsi da ragazzo” spiegò Fay sorridendo.
“Ah!” esclamò apatico
Yui, convincendosi che suo fratello doveva essere pazzo o peggio. “E dimmi chi
ti farà da damigella!?” chiese scettico Yui.
“Shaoran!
Altrimenti come farà ad imparare!” proclamò Il ragazzo
si trovò alquanto spiazzato e incerto sul da farsi.
In men che non si dica il povero Shaoran si ritrovò a passare la maggior parte del tempo a
casa Suwa/Flowrite per
imparare la difficile arte del ballo, mentre Yui e Kurogane dirigevano gli altri ragazzi a scuola. Una sera,
mentre il ragazzo seguiva attentamente le lezioni del suo professore di chimica
e, adesso, anche di ballo, si intromise
nell’esecuzione Kurogane, il quale li osservava da
parecchio tempo insieme a Yui
“Stai sbagliando
tutto! Non si deve muovere così o farà inciampare il suo partner, Sakura o come diavolo vuoi chiamarla!”
“A si,
allora prego signor spadaccino! Facci vedere quel che sai fare!”
brontolò Fay punto nel vivo dal suo amante.
“No, io non ballo con
il ragazzino, cascasse il mondo!” sbraitò Kurogane.
Poteva passare il fatto che tutti sapessero della
relazione clandestina tra lui e il biondino, ma questo era troppo.
“Allora balla con
me!” propose Fay “Oppure le tue erano semplici illazioni!” A quel dire Kurogane
si voltò di scatto verso l’uscita della sala, convinto più che mai a non
ascoltare oltre quella testa bacata del biondo. “lo sapevo, dicevi solo per dire!” esclamò forte Fay facendosi
sentire dal moro. Yui scosse la testa e Shaoran capì che, forse, quello era il momento di darsela a
gambe. Ma non fece in tempo ad allontanarsi da Fay che Kurogane prese la vita
del biondo iniziando a ballare con lui. Ballarono per circa un quarto d’ora
prima che il moro si stufasse e lasciasse cadere il
biondo per terra dopo il casche’*. Yui ci rimase di stucco, non riusciva a credere a quello a
cui aveva assistito e nemmeno Shaoran. Kurogane il professore austero e sempre severo aveva appena
fatto fare un casche’ a Fay il professore frivolo dal quale non voleva nemmeno
essere sfiorato a detta sua.
“Se
provate solo a mugugnare qualcosa su quello che avete visto stasera, vi giuro
che sarà la vostra ultima sera!” pronunciò subito dopo il ballo. Provocando una specie di colpo alle schiene dei due spettatori
seduti sul divano.
“E
no, caro il mio Kuro-koi. Yu-chan
non si minaccia!” esclamò Fay
baciando Kurogane. Il moro abbandonando il primo
momento di lascivo stupore afferrò la katana
cominciando a rincorrere il professore biondo per tutta casa, mentre Yui salutava Shaoran.
Passò il tempo e la
recita era arrivata. Dopo un mese di prove costumi,
sfondi traballanti e lezioni di ballo improponibili, era arrivato il momento
della sfida finale, il pubblico presente a quel festival.
C’era di tutto: dalle bancarelle dove si poteva trovare da
bere o da mangiare, alle case stregate che ti facevano paura solo per il nome.
La recita si sarebbe svolta tra due minuti e già gli attori erano
in preda al panico.
“Dov’è,
dov’è...?” chiedeva frenetica Sakura seguita da una Tomoyio molto preoccupata.
“Cosa
cerchi cara?!” chiese infine la mora.
“Non trovo la spada!”
esclamò lei convinta che quella recita sarebbe stata un disastro, peggio di
quella alle elementari. Infondo quella volta sapeva
che doveva baciare Shaoran, ma non sapeva ancora che
gli piaceva.
“Ti vuoi rilassare,
andrà tutto bene!” la calmò Tomoyio. Sakura fece un sospiro profondo prima di annuire convinta.
“Allora tutto bene?!” chiese Fay appena entrato con
la spada in mano. Sakura fu così felice di vedere la
sua spada che abbracciò il professore così forte da farlo quasi soffocare.
“Wow, non pensavo di fare questo effetto! Devo dirlo a
Kuroppi!” sorrise.
Una volta in scena, Tomoyio cominciò a raccontare la parte iniziale come
narratore. L’entrata in scena di Shaoran non cambiò
neanche un pochino da quella fatta alle elementari. Dire
che il ragazzo sembrava un pezzo di legno era un eufemismo, anzi forse era
anche peggio della prima volta. Sakura invece era
sicura di se come sempre e piena di vita, Himawari
con il costume da fata sembrava un angelo agli occhi di Watanuki,
mentre Doumeki continuava a dire
che sembrava un anatroccolo visto il vestito giallo che indossava.
In men che non si dica si arrivò alla
scena del bacio (sopratutto da Yuko), ovviamene il
fratello di Sakura cominciò ad innervosirsi e Yuikito dovette tenerlo inchiodato alla sedia per evitare
che fermasse di nuovo tutto, cosa che Shaoran sperava
ardentemente. Però non fu necessario l’intervento di Toya, in quanto poco prima del bacio una chioma bionda fece
capolino sul palcoscenico con dietro una chioma nera, rispettivamente Fay e Kurogane.
“Ti ammazzo, giuro
che ti ammazzo!” sbraitava il professore di educazione
fisica contro il collega che scappava per tutto il palco.
“Oh andiamo ho solo
fatto un po’ la spia!” rise Fay. Era successo che Fay, autolesionista com’era, aveva spifferato a Yuko-san che Kurogane sapeva
ballare e anche il fatto del casche’ e adesso il
povero Kurogane doveva avere a che fare con una delle
foto, scattate chissà quando dal biondo, dove ballavano insieme, ovviamente a
farla ingrandire ci aveva pensato Yuko.
“Com’è monotona la
nostra scuola, non succede mai niente!” esclamò la preside, Yuko
Ichiara, sorseggiando un po’ di the da una tazza con accanto Yui che rideva nervoso.
Intanto sul palco gli attori e i due professori stavano facendo del loro meglio
per recitare.
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Una sciocchezzuala per rinfrancar lo spirito, è un regalino che
faccio a tutti coloro che mi leggono e aspettano le
mie storie. Scritta insieme a mia sorella, spero che vi piaccia. Prometto che
domani, visto che è festa, posterò un’altro capitolo
della fanfic Uscinawa Reta Kako (non contateci ^^’).
*Lo
sò che immaginarsi Kurogane
che fa fare il casche’ (si scrive così?) a Fay può sembrare strano, ma a me è piaciuto tanto scriverlo
e spero che a voi piaccia leggerlo ^w^.