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Vi
ricordate quando Ema e Cris riprovano a baciarsi e non sentono niente?
Beh, a me non è andata giù e ho sperato in loro
due fino alla fine, specialmente perchè Viola a Raul non mi
stanno simpaticissimi. Ho aggiunto anche una canzone, visto come
funziona la serie ;) La canzone è degli 883, ed è
anche il titolo della storia.
Quindi
ecco la mia fic ambientata dopo quel momento (ultimo episodio della
prima stagione). Leggete e recensite :)
Nient'altro
che noi
Potrei
stare ore ore qui
ad
accarezzare
la
tua bocca e I tuoi zigomi
senza
mai parlare
senza
ascoltare altro
nient'altro
che noi
il
tuo respiro crescere
senza
sentire altro che noi
nient'altro
che noi
POV
Cristina
E' un
bacio leggero, molto diverso da quello che ci siamo scambiati in
Abruzzo e sull'autobus, è veloce e delicato, quasi timido.
Eppure fa quasi male per quanto sia intenso. Sento la bocca di Ema
staccarsi dalla mia e vorrei che non lo facesse. Tengo gli occhi chiusi
ancora per un attimo, per cercare di tenere la sensazione un po' con
me. Quando li riapro vedo il suo sguardo fisso nel mio. La sua bocca
è lì, delicata, piena e vorrei ricominciare a
baciarla, affondare le dita nei suoi capelli, invece Ema comincia a
parlare, come al solito non può stare zitto.
-Allora? Senti niente?
In effetti sì, mille volte sì. Ma come te lo
dico? Già immagino la tua faccia sconvolta. Siamo fratelli e
non si fa. Sento la tua voce nella mia testa "Tecnicamente non siamo
fratello e sorella". Sorrido involontariamente.
-Cristina, sarebbe carino rispondere.
-Davvero non saprei, Ema.
-Accidenti, un condizionale usato correttamente. Mi sento orgoglioso,
devo averti trasmesso delle regole di grammatica italiana con la mia
vicinanza.
Ema, ma che cazzo dici? Ti sembra la frase da dire in questo momento?
Però questo non te lo dico, altrimenti diresti che sono
scurra...ehm..scurr...vabbè, poco femminile.
potrei
stare fermo mobile
solo
con te addosso
a
guardare le tue palpebre
chiudersi
a ogni passo
della
mia mano lenta
che
scivola
sulla
tua pelle umida
senza
sentire altro che noi
nient'altro
che noi
POV
Emanuele
Sono ufficialmente un imbecille. Un totale, perfetto idiota. Dico delle
frasi senza senso, invece dovrei dirti che sento qualcosa, che quando
ti bacio vorrei che durasse per sempre. Vorrei dirti che a confronto di
quello che provo, l'Infinito di Leopardi è un graffito nei
bagni. Vorrei dirti che i capelli così ti stanno benissimo e
questo top azzurro ti fa risplendere ancora di più,
però sto zitto. Non so cosa dirti, essenzialmente. I
filosofi non parlano di queste situazioni, forse dovrei ampliare il mio
campo di letture. Magari dovrei leggere i romanzi da donne che legge
mia madre. Ti guardo in viso e dalla tua espressione mi rendo conto che
effettivamente ti aspettavi qualcosa di più pertinente
all'argomento in questione. Ci riprovo.
-Riguardo a quello che mi hai detto, non credo di essere in grado di
darti una risposta migliore della tua. Secondo Platone su
quest'argomento è impossibile arrivare a un sapere certo.
-Ema, lascia perdere 'sto Platone. Mi pare che qui ci sia abbastanza
macello senza metterci di mezzo altra gente.
-Cristina, Platone è un eminente filosofo greco.
-Non è il momento di farmi lezione!
Hai maledettamente ragione. E io sono davvero il genio più
idiota dell'intero Universo.
Non
c'è niente al mondo
che
valga un secondo
vissuto
accanto a te
che
valga gesto tuo
o
un tuo movimento
perchè
niente al mondo
mi
ha mai dato tanto
da
emozionarmi come
quando
siamo noi
nient'altro
che noi
POV
Cristina
Santo cielo, chiacchieri sulle cose sbagliate. Devi baciarmi, cretino.
Soprattutto perchè io voglio baciarti di nuovo, voglio
sentire che mi stringi, voglio sentire le tue mani che mi accarezzano
il viso. Ho una paura folle di dirtelo. Ho paura anche ad ammetterlo a
me stessa. Delle volte vorrei entrare nelle tua testa e capire cosa
diavolo ti ci passa dentro. Però per poco, perchè
a me l'odore del disinfettante fa venie malditesta. Però mi
piaci anche per quello, mi piaci anche quando spalmi il lavandino di
alcol e poi gli dai fuoco per uccidere i batteri. Un giorno ci farai
morire un incendio, pazzo maniaco che non sei altro.
Ma perchè stai zitto? Di solito parli a macchinetta, adesso
sarebbe utile uno dei tuoi discorsi infiniti, invece di queste pause
piene di silenzio. Ho capito, devo parlare io.
-Senti, se non provi niente puoi dirmelo.
-Segui il mio ragionamento...
-Rispondi e basta.
-Qualunque risposta io scelga, le conseguenza potrebbero essere
difficoltose.
-Non è un quiz a premi, Ema. Devi solo rispondere a me.
Potrei
perdermi guardandoti
mentre
stai dormendo
col
tuo corpo che muovendosi
sembra
stia cercando
anche
nel sonno
di
avvicinarsi a me
quasi
fosse possibile
per
te sentire
altro
che noi
nient'altro
che noi
POV
Emanuele
E' questo il problema. Sei tu. E il tuo profumo, è la
sensazione che mi da sentirti contro di me, è il sapore
delle tue labbra. Mi uccidi e mi fai rinascere con un sorriso. Come te
lo spiego? Come ti dico che vorrei baciarti da adesso fino a quando
avrò respiro? Vorrei stringere le tue mani tra le mie e
sentire la tua voce dire che mi vuoi con te. Voglio rassicurarti
che non ti abbandonerò mai, qualunque cosa accada, in futuro
e specialmente ora. Mi rendo conto in questo momento che tutto quello
che so mi è totalmente inutile. Forse sarebbe meglio un quiz
a premi come dici tu. In quello sarei bravo, la gnosis non
è un problema, ma le emozioni mi creano degli ostacoli. Se
solo fossi certo di quello che senti, saprei cosa fare. Ma
perchè devono essere sempre gli uomini a prendere
l'inziativa? Questa specie di antico retaggio che ci portiamo
dietro...devi avermi letto nel pensiero, perchè mi hai
appena preso la mano.
-Cris, io sono un secchione.
-Questo lo sapevo anche da sola.
Stai per ritirare la tua mano, ma ti fermo e la stringo tra le mie. E'
piccola e fresca, forse per la leggera brezza che c'è
quassù. Avrei dovuto farti portare un golf, o una felpa o
qualcosa del genere.
-Hai freddo? Non sono certo che fosse il caso di salire
quassù.
-Oh, no. Mi piace qui. Si vede la città e il tramonto.
-Direi che un certo senso è romantico.
D'accordo, non so nemmeno io come mi sia venuta fuori una frase del
genere. Mi sento arrossire, ma non posso vedere il tuo sguardo,
perchè hai voltato la testa altrove. E io sinceramente non
lo sopporto. Ho bisogno di sapere. Quindi lascio perdere il raziocinio
e prendo il tuo viso tra le mani. Sei stupenda e so, come in nessun
altro momento, che devo baciarti. E lo faccio.
Ed è la cosa giusta, lo sento. Non importa di nient'altro,
ma solo di te.
Non
c'è niente al mondo
che
valga un secondo
vissuto
accanto a te
che
valga un gesto tuo
o
un tuo movimento
perchè
niente al mondo
mi
ha mai dato tanto
da
emozionarmi come
quando
siamo noi
nient'altro
che noi
Pov
Cristina
Oddio. Mi stai baciando. Sento le tue mani scendere dal mio viso al mio
collo; una scende ancora fino alla vita, avvicinandomi di
più a te, l'altra si posa dietro la mia nuca come per
impedirmi di interrompere il bacio. E perchè dovrei? Riesci
a essere dolce e bruciante nello stesso momento, hai
una passione che non credevo potessi sentire per me. Affondo le dita
nella tua schiena attraverso la maglietta, per accorciare
un'inesistente distanza tra noi. Mordicchio leggera le tue labbra e ti
sento gemere contro le mie, questo rende tutto il resto e tutti gli
altri un niente. La mano che hai sulla mia vita mi sposta fino al bordo
del mio top, ci si insinua sotto e mi accarezza la pelle nuda. Ho un
brivido che mi percorre la schiena e ho il terrore e il desiderio di
quello che potrebbe farmi provare qualcosa di più di una
leggera carezza sui fianchi.
Ci dividiamo, entrambi senza fiato e con il respiro un po' pesante.
Poggio la testa nell'incavo tra il collo e la tua spalla, che sembra
fatto apposta per me. Mi accarezzi una guancia con la mano e io ti
abbraccio stretto, stordita ma decisamente felice. Adesso so cosa
rispondere.
Non
c'è niente al mondo
che
valga un secondo
vissuto
accanto a te
che
valga un gesto tuo
o
un tuo movimento
perchè
niente al mondo
mi
ha mai dato tanto
da
emozionarmi come
quando
siamo noi
nient'altro
che noi
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