Londra, 2030

di Emerald Liz
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Trent’anni.
Sono passati trent’anni dall’ultima volta che l’ho visto.
È stupido aspettare la stessa persona per così tanto tempo, penserete.
Stupido e senza speranza.
La speranza, già.
Ultimamente, sta cominciando a vacillare.
Spesso non ce la faccio, me la prendo con Seras.
A volte odio la sua tranquillità serafica.
“Il master tornerà!” mi dice, sorridendo con sicurezza.
In quei momenti vorrei urlare, scagliare oggetti, come se stessi tornando bambina e facessi i capricci, perché in fondo ciò che voglio è semplicemente il ritorno di colui che si è preso cura di me sin dall’infanzia.
Anche questa giornata si conclude con pensieri amari, dolorosi.
Come ogni notte da trent’anni, vado a dormire sempre più abbattuta, sempre più stanca.
Ma la notte porta con sé anche un filo di speranza.
So che quando lui tornerà sarà di notte, potrà essere solo di notte.
Mi addormento ogni volta con lo stesso pensiero.
“Torna a casa, Conte.”




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