Eccomi
tornata, dopo un periodo di assenza, in questa sezione!
Era da un
po' che avevo in testa questa storia, ma ho dovuto aspettare
l'ispirazione giusta...
Ho
immaginato che Beckett, prima di diventare Lord, sia stato mandato a
Port Royal per conto della Compagnia delle Indie Orientali... e che
qui, vedendo Elizabeth, si sia sentito attratto da lei... fino a che
punto?
La canzone
è "Mi Distruggerai", tratta dal musical "Notre Dame de
Paris" di Cocciante.
Il
Morso Dell'Odio
“Io
so cos'è la passione,
Ma
non lo so se è veleno,
Io
non so più cosa sono
E
se ragiono o se sogno”
Devo
ammettere che il governatore Swann ha talento per le cose in grande:
per sfarzo, questo ballo potrebbe gareggiare con quelli della corte
inglese.
E
non solo per sfarzo...
“Annego
e il mare è lei,
Sento
i sentimenti miei,
Che
non ho sentito mai
L'onda
che non affrontai”
Elizabeth,
la figlia del governatore, somiglia tantissimo a sua madre, ma
è
ancora più bella.
Sono
sempre stato un uomo razionale, con obiettivi ben precisi da
raggiungere, tra i quali l'amore non era contemplato: per me era solo
una perdita di tempo, qualcosa di irrazionale e pericoloso, in grado
di distogliere dal lavoro di una vita e magari di distruggerlo. Ho
sempre creduto nel razionale, nel verificabile, nel materiale; per me
il tempo è sempre stata una linea retta che muove in avanti,
verso
il futuro e il progresso, lasciando il passato dietro di sé,
senza
possibilità di ritorno.
Senza
onde anomale che ti attaccano alle spalle riversando su di te ricordi
e sensazioni.
Tuttavia,
ci fu una donna che mandò in crisi le mie convinzioni
sull'amore: la
madre di Elizabeth era splendida, tra le più belle dame alla
corte
d'Inghilterra. La corteggiai, ma lei alla fine scelse Lord Swann... o
il governatore Swann, come ormai bisogna chiamarlo.
Lei
minò la mia concezione dell'amore, ma solo per rinforzarle
in
seguito: se avessi perso tempo a disperarmi dietro a lei, non sarei
diventato ciò che sono ora.
Ad
ogni modo, ero ancora convinto della mia idea di tempo... ma, per
ironia del destino, a farla vacillare fu una donna dello stesso
sangue della prima: sua figlia.
Elizabeth
è stata l'onda anomala che mi ha riportato indietro agli
anni della
mia giovinezza e poi di nuovo in avanti, al presente: sensazioni
vecchie in un tempo nuovo.
“Mi
distruggerai
Mi
distruggerai
E
ti maledirò
Finché
avrò vita e fiato”
Ma
al destino piace accanirsi: Elizabeth è già di un
altro.
Maledetta,
per avermi incantato con uno sguardo, per avermi mandato alla deriva
ed essersi poi rifiutata di riportarmi a terra.
Sorseggio
il mio liquore senza staccare gli occhi da Elizabeth, che sta
ballando col suo fidanzato.
Quando
sono arrivato, stasera, non mi ha nemmeno notato.
Andrò
avanti come ho fatto anni fa.
“Tu
mi hai gettato nell'abisso
Di
un pensiero fisso”
Ma
questa volta sarà diverso. Elizabeth mi ha avvinto
completamente,
assorbe ogni mia energia mentale e sarà la mia rovina se non
riuscirò ad averla... e siccome so che non sarà
mai mia, non rimane
altra scelta.
Prendo
un altro sorso dal mio bicchiere.
“Mi
distruggerai
Mi
distruggerai”
“...ti
distruggerò.”.
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