forever the name on my lips

di dearjoseph
(/viewuser.php?uid=201598)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Chapter One


La testa di Hanna era sul punto di scoppiare. E tutta quella musica, tutte quelle luci la facevano girare anche di più. Aveva bisogno di aria. Forse anche di un bel metodo contro la sbornia ma a quello ci avrebbe pensato l'indomani mattina la sua coinquilina, o avrebbe fatto da sola, se avesse avuto ancora la forza di alzarsi. Usci' facendosi spazio a spintoni tra la gente, beccandosi anche qualche insulto. I suoi amici erano dentro. Amici, come se si potesse chiamare cosi' un mucchio di esseri con il solo scopo di ubriacarsi, divertirsi e capaci di lasciarti nelle mani del primo sconosciuto pur di ritirarsi chissa' dove.
 E ad Hanna era successo davvero.
Strizzo' gli occhi e cerco' di ricordare dove fosse la sua auto. La individuo' e piano si incammino' verso di essa pur consapevole che non era assolutamente in grado di guidarla. Tutt'a un tratto porto' una mano sulla bocca, e si senti' scontrare contro qualcosa.
"Ehi" quella voce risuono' estremamente fastidiosa nella testa di Hanna.
"Non vorrai rimettere sulle mie scarpe" la ragazza alzo' il viso giusto per vedere a chi appartenesse il corpo contro il quale si era scontrata.
"Io.. Non era mia intenzione" balbetto' imbarazzata mentre i suoi grandi occhi verdi fissavano il volto dello sconosciuto.
"Scusami. Ora devo andare" disse poi oltrepassando il moretto in maglia nera.
Ad ogni passo maledi' il momento in cui aveva deciso di indossare quei tacchi che lei continuava a definire 'illegali', fino a quando qualcosa non la fermo'.
"Non vorrai mica prendere l'auto"
Hanna si volto' indietro corrugando la fronte quando capi' che quella frase si riferiva proprio a lei.
"Che diavolo vuoi?" Disse poi infastidita dal comportamento del giovane. Sarebbe stato normale, se solo non lo avesse incontrato neanche da un minuto.
"Non voglio avere una ragazza sulla coscienza, quindi fatti accompagnare"
Disse lui con fare affascinante ed uno sguardo che ad Hanna sembro' penetrarla fino a farle accartocciare lo stomaco. Ma forse era solamente la vodka che faceva effetto.
"Ok ok" disse lei ridendo "sappiamo cosa vuoi e no, so badare a me stessa" concluse per poi voltargli le spalle.
Fece qualche altro passo e alla fine non riusci' più a resistere. Reggendosi al muro, tolse prima una e poi l'altra scarpa per poi continuare il suo cammino scalza.
A qualche metro di distanza il giovane la guardava con addosso un sorriso malizioso. Quel sorriso che sfoggiava ogni volta che puntava la sua preda. Lei sarebbe stata sua.

Buoonasera, o buongiorno, dipende a che ora leggete (?) vabbè iniziamo bene. Allora, questo è un piccolo prologo. Poi deciderò se continuare. Ditemi che ne pensate.
bye.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1109334