Last
moonlight.
Sto
fissando il mio
quartiere gettando su esso un'occhiata di disgusto e di grande ribrezzo
viscerale e al
contempo razionale, intrinseco e radicato.
Non
riesco a non ridere tra
me e me.
Si
tratta di un sorriso
sardonico, per
nulla ilare, anzi, intriso del nero più profondo e
obliante, forse
come la pece dei miei occhi, che ora come non mai, avverto spenti e
vacui.
Mi
sento opprimere da un
qualcosa di
greve che mi attanaglia il petto; è come se non riuscissi a
respirare, sebbene ora stia traendo dei respiri lunghi e profondi, in
vista di ciò che mi aspetta.
Come
a riprova di quanto ho
pensato,
sento un affanno e il mio alitare diventa un singulto e avverto
un'ombra come se volesse strozzarmi, con rabbia.
Annaspo
e mi sento
vacillare un attimo:
miseramente pregusto il fallimento di tutto questo mio progetto, che,
non so come, ho trovato prettamente calzante per la mia persona.
Io...
Una spia...
Sarà
che forse
questo “mestiere”
coincide un po' col muoversi nell'oscurità del ninja, quale
io
dovrei essere ed ecco il perché mi trovo perfettamente
calato in una
parte probabilmente a me molto congeniale, caratterizzata dalla
teatralità più completa, in quanto è
difficilissimo dissimulare
sempre, in ogni istante, divenendo un tutt'uno col personaggio che
interpreti, ben lontano da come siamo noi per davvero.
Eppure,
c'è una
cosa che tanto immersa
nell'ombra non è a mio dire: il mio fratellino.
Lui
appare investito di una
luce, non
meglio definita, contrapposta al mio progressivo spegnermi nei
meandri di un abisso senza ritorno nel quale ormai sono invischiato.
La
sua sferzante
vitalità mi fa
rendere sempre conto che forse non tutto ciò che figura
nella realtà
quotidiana e non possa essere orribile e carica di angoscia.
Angoscia
che ormai
è parte di me e non
voglio che lui la provi, nemmeno per un istante.
Ma
cosa sto dicendo?
È
logico che da
stanotte la proverà,
e per colpa mia per di più.
Ma
l'ho voluto io,
qualsiasi cosa per
difenderlo, proteggerlo, salvarlo.
Non
ho mai desiderato nulla
se non
questo.
Anche
se ora ho provato ad
allontanarlo
da me, per dagli almeno un accenno di quello che dovrà fare
e che
inesorabilmente farà di qui a poco.
Odiarmi.
Odiarmi
come non ha mai
fatto prima.
Odiarmi
non per una
semplice rivalità
atta a migliorarsi.
Odiarmi
non per ricevere
attenzioni dai
nostri genitori.
Odiarmi
non per cercare di
capire quale
sia il suo posto nel mondo.
No,
non sarà
nulla di tutto ciò,
malauguratamente per lui... E per me.
Sasuke,
piccolo otouto,
questa notte
nulla sarà come prima, noi non saremo come prima.
Viene
da chiedermi se lo
siamo mai
stati, almeno per un breve frangente, davvero due bravi e buoni
fratelli.
Saranno
per sempre lontani
i momenti in
cui tu eri in groppa a me beandoti del fatto che ti prestassi
attenzioni e premure e compiacendoti di ogni mio atto verso di te, a
testimonianza del mio volerti
bene.
Dimenticherai
pian piano o
forse
repentinamente che ero il tuo faro, il tuo ostacolo da valicare e
superare, e sai perché?
Perché
non
vedrai null'altro che
lei...
Vendetta.
Vendetta
contro di me, per
ciò che
compirò ora.
Vendetta
perché
penserai che potevi
far qualcosa nella tua piccolezza di bambino.
Vendetta
soprattutto
perché mai ti
aspetterai quelle parole che ti dirò, parole che
però...
Ho
architettato ad arte,
come un
monologo prestabilito, un canovaccio da seguire.
Ti
feriranno, lederanno
tutta la
fiducia che riponevi in me, il tuo affetto, il tuo guardarmi con gli
occhi scintillanti di ammirazione.
Ammirazione
per una persona
che ti ha
mostrato una maschera, ma che nel profondo altro non voleva che
gettarla via.
E
dico
“voleva” perché ho messo da
parte il fatto che mi disistimerai ed ancor peggio, ho preferito
seguire il mio piano, per vederti crescere, incattivito, frustrato,
ma libero.
A
differenza mia, che
vedrò la libertà
solo nel mentre in cui ci affronteremo per l'ultima volta, nella
nostra battaglia, che mi servirà per scontare il fio.
Ora
basta lasciarmi
trasportare dai
sentimentalismi.
Prendo
la mia katana e mi
preparo al
meglio.
Questi
saranno gli ultimi
placidi raggi
di luna, presto si tingeranno di sangue...
L'angolo
di Layla.
Salve,
questa è la prima volta che entro come
“scrittrice” in questa
sezione.
Se
prima di me qualcun altro si era cimentato con questo tentativo di
delineare i pensieri di me, allora chiedo venia, non ne ero a
conoscenza.
Dico
soltanto che Itachi è sempre stato il mio personaggio
preferito
ancor prima di sapere tutta lo storia che vi è alle sue
spalle.
E
per me è sempre stato un personaggio dal fascino oscuro, che
qui ho
volutamente tratteggiato.
Ho
voluto elogiarlo così, supponendo i suoi pensieri.
Ora
mi congedo, ma ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno
questa storia, sperando apprezziate.
Layla_Morrigan_Aspasia.
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