VOLEVO UN CONSIGLIO
VOLEVO UN CONSIGLIO
*
“Hai intenzione di farmi
impazzire?! Si può sapere perché devi sempre fare tutte queste storie?!”
borbottò esasperata la donna osservando il suo interlocutore che aveva tutta
l’intenzione di ignorarla.
L’uomo rimase in silenzio
per diversi secondi, segno che non aveva nessuna intenzione di rispondere
“Insomma Vegeta sto parlando con te!” esclamò in un sospiro.
Vegeta si girò a guardarla
“Hai rotto! Ho detto che non mi va!” disse incrociando le braccia seccato.
Bulma lo guardò
innervosita, quel dannato scimmione, possibile che riusciva a creare problemi
anche quando non c’erano?!
“E va bene fa come ti pare!
Ma se ti viene fame non venire ad elemosinare cibo in cucina, per te non ci sarà
nulla!” sentenziò girando i tacchi ed uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
Sbuffò rumorosamente una
volta fuori poi con passo deciso si diresse verso la cucina dove i suoi ospiti
la stavano aspettando.
“Bulma dove sei
stata…sentivamo la tua mancanza” la salutò Muten assalendola appena entrata ed
appoggiando le sue mani sul sedere di lei.
Bulma contò fino a dieci, o
almeno ci provò, non arrivò neanche fino a tre che l’arzillo vecchietto si
ritrovò le cinque dita stampate in faccia “Tieni le mani apposto vecchio
maniaco!” lo apostrofò lei già nervosa per la discussione avvenuta pochi istanti
prima con Vegeta.
La scena fece levare una
risata generale, l’unica persona che sembrò non divertirsi era per l’appunto
lei, che si sedette al tavolo, “Buon appetito” disse con tono evidentemente
seccato.
“Ehi Bulma, Vegeta non
viene a mangiare con noi?” chiese un ingenuo Gohan che si guardò attorno notando
l’assenza del principe che la donna era andata a chiamare.
Il ragazzino fu fulminato
da uno sguardo assassino della donna “NO!” rispose lapidaria facendo sudare
freddo il giovane Saiyan.
*
Mentre si stava consumando
la cena finalmente il principe dei Saiyan decise di farsi vivo entrando in
cucina.
L’atmosfera si fece tesa,
alcuni dei presenti erano terrorizzati da quell’uomo.
Eccezion fatta per Gohan,
Bulma e i suoi genitori tutti gli altri presenti nella stanza trattennero il
fiato.
La donna lo guardò male
mentre lui si stava dirigendo verso il frigo.
Vegeta stava per aprire lo
sportello di esso quando la mano sottile della terrestre lo richiuse
pesantemente.
L’uomo la guardò con una
smorfia incrociando i suoi occhi azzurri imbronciati “Che stai facendo, togliti
o ti uccido!” la minacciò lui a denti stretti.
Se la tensione era già
palpabile prima, ora tutti smisero non solo di respirare, ma anche i battiti dei
loro cuori si bloccarono all’improvviso.
Solo Bulma non sembrò
impressionata “Non credo proprio scimmione! Ti avevo detto di scendere prima…ora
per te non c’è più nulla…quindi morirai di fame” rispose irremovibile
incrociando le braccia.
L’uomo fece una smorfia
seccata “Io…ti uccido!!!” ripeté lui mostrandole un pugno rabbioso.
Bulma fece un passo in
avanti soffermandosi ad un soffio da lui “Avanti provaci che aspetti!” lo sfidò
convinta.
Vegeta sembrò pensarci su
alcuni secondi, ed infine tornò suoi passi con aria visibilmente contrariata.
Appena uscì dalla stanza ci
fu un sospiro di sollievo generale in parte increduli che Vegeta non avesse
messo in pratica la sua minaccia e alla sfrontatezza di Bulma.
Quest’ultima si risedette
al suo posto tornando a parlare come se nulla fosse con Crilin seduto al suo
fianco.
Il piccoletto la guardò
stupito “Bu…Bulma…che coraggio!” esclamò appena riprese le sue facoltà mentali.
Bulma si appoggiò un dito
al mento pensierosa “Dici? A me non sembra così strano” disse con naturalezza,
quasi la persona con la quale aveva appena litigato non fosse un principe
pluriassassino dotato di una forza sovraumana.
“Altrochè, ci vuole fegato
per parlare così a quel tipo” rincarò la dose Olong che infondo aveva sempre
ritenuto pericolosa quella donna.
Tutti cominciarono ad
adularla e lei naturalmente si pavoneggiava elettrizzata da tanti complimenti.
Crilin osservò l’amica in
silenzio soprappensiero, era davvero una persona incredibile, era riuscita a far
abbassare la cresta a uno dei nemici più pericolosi che la Terra avesse mai
visto, senza combattere come loro avevano fatto.
Dentro di sé cominciò a
considerare la situazione, lui era una delle minacce che loro avevano temuto ed
affrontato, e lei lo aveva evidentemente cambiato, ma come aveva fatto?
Effettivamente era una
bella domanda, una domanda a cui era più interessato di quel che inizialmente
pensava.
Esaminando la situazione
infatti si accorse di essere in una situazione molto simile alla sua.
Lui si era innamorato di un
cyborg assassino e dal cuore di ghiaccio che aveva, appena qualche mese prima,
minacciato l’intero globo terrestre per un sano divertimento.
Sospirò tristemente, ma
nessuno si ne accorse.
*
Il pianto del piccolo
Trunks aveva distratto la giovane madre dai suoi festeggiamenti, che come tale
fu costretta ad andare a controllare quale fosse il problema di suo figlio.
Questo si rivelò essere un
semplice e sano appetito che la donna dovette sopperire allattando il bambino.
Una volta saziato il
piccolo Saiyan lo prese in braccio e decise di portarlo in salotto per un po’ in
compagnia dei suoi amici.
Lungo il corridoio però
incontrò Muten evidentemente su di giri a causa del vino che si era tracannato
durante il pasto.
“Dov’è il bagno?” chiese un
po’ barcollante, Bulma lo guardò leggermente infastidita appoggiandosi una mano
al fianco, mentre con l’altra teneva ben saldo Trunks.
“Che vecchio ubriacone!
Possibile che non sai trattenerti?” lo rimproverò severa.
L’anziano barcollò ancora
un po’ fino a raggiungerla allungando le mani verso il suo seno con la solita
espressione da maniaco “Non dire così…mi offendi” disse aprendo e chiudendo le
dita segno che voleva palparla.
Bulma si scostò
rapidamente, ma più lenta rispetto al solito dovuto al fatto che in braccio
reggesse ancora il figlio.
Muten aveva ormai raggiunto
il suo obbiettivo, sfiorandola leggermente, ma non fece in tempo a toccarla
pienamente.
Un raggio di origini ignote
lo colpì alla nuca facendolo cadere al suolo di faccia.
La donna voltò lo sguardo
nella direzione dalla quale era giunto il colpo, ma non trovò nessuno dinnanzi a
sé.
Sorrise capendo
immediatamente chi fosse l’artefice di ciò, anche grazie al fatto che questi non
si era mostrato, guardò il maestro a terra dolorante “Il bagno è in fondo a
sinistra” rispose alla domanda precedente allontanandosi da lui e sparendo tra i
vari corridoi.
Dopo alcuni secondi Muten
sembrò riprendersi alzando la testa sfregandosi la parte lesa sulla sua zucca
pelata.
Alzò lentamente lo sguardo
notando la presenza di qualcuno davanti a sé, dovette arrivare fino al volto
dell’uomo che gli sostava davanti per capire che era nei guai.
Vegeta lo guardava
dall’alto al basso a braccia conserte e un espressione poco rassicurante in
volto.
Il maestro cominciò a
ridere nervosamente “Ciao Vegeta” lo salutò preoccupato, il Saiyan alzò un piede
atterrandolo completamente facendogli nuovamente sbattere il volto al suolo.
“Evidentemente tu non ci
tieni alla vita vecchio” lo minacciò premendolo ulteriormente verso il
pavimento.
“Scusa scusa!! Non
succederà più” si scusò l’anziano riuscendo ad ottenere la grazia.
Vegeta infatti spostò il
piede, ma tese la mano con il palmo aperto lanciando una piccola sfera che
sfiorò il viso dell’uomo che sobbalzò.
Quando Muten alzò
nuovamente la testa Vegeta era già sparito, così com’era apparso, una specie di
spettro che si era materializzato per difendere la SUA donna.
*
Quando il maestro tornò con
gli altri la sbronza gli era ormai passata, tanta infatti era stata la paura in
quel momento da fargli estinguere tutto l’alcol in corpo.
Si sedette sul divano
accanto a Crilin.
L’allievo conosceva fin
troppo bene il maestro, accorgendosi immediatamente che qualcosa lo aveva
spaventato.
“Maestro, si sente bene?”
chiese un po’ preoccupato, l’anziano si sistemò gli occhiali sul naso
recuperando compostezza “Si certo tutto apposto” lo rassicurò riprendendo anche
un po’ di colore.
Crilin inarcò un
sopracciglio poco convinto, stava per rigirarsi lasciando perdere l’argomento,
quando fu lo stesso maestro a parlare.
“Dovrò stare lontano da
Bulma d’ora in avanti” borbottò a bassa voce più a sé stesso che non al pelato
al suo fianco.
L’ometto lo guardò stranito
“Perché?” chiese stupito, non poteva essere la strigliata che Vegeta si era
preso a tavola ad averlo impressionato.
Era impossibile infatti, da
anni conosceva quella donna e conosceva alla perfezione la sua estrema
pericolosità.
Quindi i motivi che
l’avevano portato a tale conclusione erano ben altri.
Muten continuò ad ignorarlo
anche se rispose alla domanda del piccoletto parlando praticamente da solo “Non
credevo che Vegeta potesse essere geloso…quando stava con Yamcha non avevo
problemi” piagnucolò a sé stesso.
Crilin sgranò gli occhi,
Vegeta era geloso? Come era possibile?!
Allora davvero lei era
riuscita a smuovere il cuore di ghiaccio del principe dei Saiyan!
Magari poteva dargli
qualche consiglio per sciogliere l’altrettanto duro cuore di C18!
Osservò l’amica che stava
giocando con il figlio in compagnia di Gohan seduta su un cuscino poggiato a
terra.
*
Gli ospiti erano tutti
stati fatti accomodare nelle loro stanze per quella sera, e anche Trunks si era
pacificatamene addormentato.
Andò in cucina cominciando
a trafficate con i fornelli cucinando un nuovo pasto caldo.
Adagiò ciò che aveva
preparato sul vassoio assortito di tutto il necessario, e uscì dalla stanza.
Si fermò davanti ad una
porta, appoggiò il vassoio sul piccolo mobile accanto ad essa, la spalancò ed
entrò dopo aver recuperato il pasto.
“Ti ho portato la cena”
annunciò entrando ed osservando l’occupante della stanza sdraiato a torso nudo
sul letto e il dorso della mano appoggiato sulla fronte.
Vegeta si voltò leggermente
a guardarla “Non ho fame” mentì per orgoglio, ma a contraddirlo ci pensò il suo
stomaco.
Bulma sorrise “Davvero? Si
direbbe il contrario” lo schernì appoggiando ciò che reggeva in mano sul
comodino dell’uomo ed appoggiando le mani ai fianchi.
Il principe si tirò su
mettendosi seduto “Tsk, pensavo dovessi morire di fame” disse a denti stretti
osservando la donna che si avvicinò chinandosi per guardarlo dritto negli occhi
appoggiando la sua fronte con quella di lui.
“Sei il solito stupido,
possibile che non capisci mai nulla tu!” sibilò con voce sensuale andando poi a
cercare le sue labbra.
*
Erano le due di notte
quando si risvegliò con la gola secca, si mise seduta sul letto stropicciandosi
gli occhi e decidendo di andare in cucina per prendere qualcosa da bere.
Si guardò attorno, quella
non era la sua stanza, e lei non aveva addosso nulla.
Non poteva girare nuda per
casa, soprattutto visto che aveva ospiti e che uno di questi era un vecchio
maniaco.
Osservò la persona accanto
a lei che dormiva pacificamente, decise di non svegliarlo, e che la sua ricerca
di indumenti si sarebbe dovuta svolgere al buio.
Trovò immediatamente le sue
mutande, ma non poteva bastare, afferrò il primo abito che le capitò a tiro
indossandolo prima di uscire.
Percorse tutti i corridoi
ancora assonnata stropicciandosi continuamente gli occhi, si bloccò appena vide
la luce della cucina accesa.
Riprese a camminare
entrando e trovandovi Crilin intento ad ammirare il bicchiere vuoto che teneva
tra le dita.
“Crilin, che ci fai qua?”
gli chiese facendo sobbalzare il pelato talmente immerso nei suoi pensieri da
non accorgersi, fino a quel momento, della donna “Ah! Bulma!” disse sorpreso
guardandola, poi tornò al suo bicchiere “Non riuscivo a dormire” concluse infine
un po’ malinconico.
Bulma lo guardò alcuni
secondi poi andò verso il frigo afferrando una lattina e sedendosi accanto
all’amico.
Durante tutta l’operazione
Crilin la squadrò da capo a piedi, notando il suo strano abbigliamento, se così
si poteva definire.
Indossava solo un enorme
maglione, che le stava decisamente troppo grande, infatti dalle maniche uscivano
a malapena quattro dita.
Inoltre si intravedevano
parzialmente le mutande ricoperte quasi interamente dall’indumento, e una
scollatura a V faceva intravedere il seno.
Osservò meglio il maglione,
era un maglione da uomo giallo, ebbe come la sensazione di averlo già visto da
qualche parte, poi si ricordò.
Era il maglione che Vegeta
indossava la sera prima, quindi non c’era bisogno di molta fantasia per intuire
cos’era successo tra loro la sera prima.
Abbassò lo sguardo
guardando nervosamente le sue mani sfregandole una con l’altra “Senti Bulma…posso
farti una domanda?” chiese timidamente.
La donna si voltò a
guardarlo “Certo dimmi” lo esortò lei appoggiando gli avambracci sul tavolo.
Crilin deglutì per farsi
coraggio “Tu…tu e Vegeta…si insomma…come vi siete…innamorati?” biascicò
arrossendo visibilmente.
Bulma alzò la testa per
pensarci un po’ su “E’ una bella domanda…a dire la verità non lo so” sentenziò
vagamente, il piccoletto alzò un sopracciglio “Co…come non lo sai?!” chiese
stupito.
“No, ecco vedi era un
periodo un po’ strano quello…mi ero appena lasciata con Yamcha e Vegeta
continuava a ferirsi a causa dei suoi allenamenti impossibili…” fece una pausa
riflessiva “A furia di doverlo medicare ho cominciato a vederlo meno pericoloso
di quanto non sembri, e poi è successo…” concluse guardando l’amico che la stava
osservando, chinò la testa rassegnato, a lui non sarebbe andata così bene.
“E così vi siete
innamorati” disse alla fine con un sorriso triste al suo bicchiere, Bulma
sorrise “Guarda che non ho detto questo…Io mi sono innamorata di lui durante il
torneo di Cell…lui…bè, lui è impossibile saperlo” disse con un aria saccente
alzando il palmo di una mano e socchiudendo gli occhi.
Crilin alzò la testa
guardandola “Cosa?!? E…Trunks? Lui non ti avrà mica…” disse sorpreso.
La donna riaprì gli occhi
“Se ti stai chiedendo se lui mi abbia fatto del male allora la risposta è No.
Non bisogna mica essere per forza innamorati per andare a letto insieme, non ti
pare?” disse con ovvietà.
Il pelato la guardò
confuso, allora forse non aveva molte possibilità con la bella cyborg.
Pensava che parlare con
Bulma lo avrebbe aiutato, invece lo stava solo deprimendo ulteriormente.
Sbuffò attirando
l’attenzione della donna “Perché questa domanda?” chiese infine incuriosita
dall’atteggiamento del piccoletto.
Crilin arrossì
completamente trattenendo il fiato, quella domanda non l’aveva prevista, anche
se avrebbe dovuto.
Deglutì “Ecco…io…mi sono
inn…innamorato di C18” spiegò imbarazzato, Bulma sgranò gli occhi “Cosa cosa
cosa?!? Parli sul serio?” gli chiese sorpresa e l’amico annuì debolmente.
“Ma lei è un cyb…” stava
per dire che era un cyborg pericoloso, quando si ricordò che anche il SUO uomo
non era certo un agnellino, appoggiò il capo su una mano cominciando a giocare
con la lattina ormai vuota.
“Ho capito…quindi cosa
intendi fare per conquistare la tua bella dama?” disse tra il serio e lo
scherzoso guardando l’ometto di sottecchi.
Crilin alzò le spalle “Temo
di non essere alla sua altezza, lei è alta e bella…io invece” disse depresso
consapevole di non essere il tipo d’uomo che una donna come lei vorrebbe.
Bulma tornò a guardare
avanti a sé “E così ti arrendi eh…non ti facevo così debole” lo provocò sperando
in una sua reazione, Crilin alzò la testa a guardarla “E cosa dovrei fare allora
secondo te?”
La donna si girò per
guardarlo completamente “Dimmi, cosa pensi sinceramente di Vegeta?” gli chiese
apparentemente fuori argomento.
Infatti il suo
interlocutore non recepì il senso della frase sgranando gli occhi “Che c’entra
scusa?” chiese comprensibilmente spiazzato.
“Rispondi e lo capirai”
rispose enigmatica, Crilin ci pensò un attimo su “Direi che è un tipo
pericoloso, un pazzo assassino dalla quale è meglio stare alla larga…” osservò
timidamente la donna “Senza offesa” cercò di giustificarsi poi.
Bulma tornò a guardare la
lattina sul tavolo “Ora ti dico cosa ne penso io…Vegeta è un uomo triste e solo.
Francamente non so cos’è successo quando era al servizio di Freezer, ma una cosa
è certa, deve aver vissuto l’inferno in passato. Sarò sincera, mi ha sempre
fatto un po’ di pena” Crilin ascoltò le sue parole con attenzione accorgendosi
che gran parte di esse corrispondevano incredibilmente alla sua opinione di C18.
La donna si tirò indietro
sulla sedia “E ora dimmi, cosa pensi di C18?” gli chiese guardandolo dritto
negli occhi, non gli diede modo di rispondere però, capendo subito quale essa
fosse “E’ circa la stessa cosa vero?” disse sicura di sé.
Crilin annuì sorpreso, e
lei sorrise “Vedi, entrambi abbiamo visto in delle persone considerate assassini
ciò che nessun altro ha visto, forse nemmeno loro stessi…” si sporse in avanti
facendogli l’occhiolino sorridendo ed alzando l’indice “Il trucco, è puntare su
questo…non lasciarla sola, falle capire che non l’abbandonerai e che la vita può
essere migliore di quella che ha vissuto fino ad ora” tornò ad appoggiarsi allo
schienale della sedia accavallando le gambe “Se ci riuscirai vedrai che alla
fine sarà tua” sentenziò con aria da superiore.
Crilin sorrise annuendo
“Credo tu abbia ragione…ti ringrazio!” disse alzandosi ed uscendo dalla stanza e
dalla casa con l’intento di andarla cercare.
“Si può spere perché hai
addosso il mio maglione?” le chiese una voce seccata alle spalle prendendola
alla sprovvista.
Si girò incrociando gli
occhi semichiusi di Vegeta mentre si grattava la testa assonnato.
Sorrise e gli andò incontro
“Mi sta bene vero…” disse facendogli l’occhiolino “Mio bel cuore di pietra” lo
stuzzicò passandogli una mano delicatamente sul torace.
Vegeta aprì completamente
gli occhi guardandola “Eh?!” chiese senza capire il riferimento della donna.
*
FINE
*
*
Ciao! Sono tornata con una
piccola one-shot spero come sempre sia stata di vostro gradimento…
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