Unlucky and Wierdo
Becky
Dingle era una matricola, e già per questo semplice fatto
poteva definirsi una delle ragazze più sfortunate in tutta
Pleasantville – o, quando faceva uso di quella drammatica
teatralità che pareva scorrere nelle vene dei Dingle al
posto del sangue, nell’intero Universo. D’altronde,
come poteva essere altrimenti, con un ragazzo che l‘aveva
scaricata proprio il giorno del ballo, un altro afflitto da perdentità acuta
e incurabile che
aveva preteso il diritto di provarci con lei solo perché i
loro armadietti erano vicini e – cosa ancora più
inconcepibile ma purtroppo innegabilmente reale – una
presunta migliore amica che si rifiutava di migliorare il proprio
aspetto per aumentare la sua popolarità?
Beh, non che
Becky avesse mai fatto qualcosa del genere per lei. Ma Becky non aveva
niente da migliorare, no?
Il
più grande problema della povera, sfortunata ragazza,
però, non era niente di tutto questo. Il che era abbastanza
sorprendente, in effetti.
L’ostacolo
più difficile da superare nella già complicata
scalata sociale all’interno della Pleasantville High di Becky
Dingle era comunemente denominato Merton J. Dingle, aveva la sgradevole
tendenza ad intromettersi nel regolare corso della sua vita e
– benché Becky stessa non riuscisse a capire come
i suoi genitori potessero credere davvero in un’idea
così assurda – diceva di essere suo fratello
maggiore.
Merton era
così pallido da aver indotto più volte sua madre
a sospettare che soffrisse di qualche misteriosa – e mortale,
almeno nelle fantasiose speranze di Becky – malattia. Merton
vestiva unicamente varie combinazioni di nero, grigio, rosso e blu.
Merton aveva dei capelli che, abituati a sfidare giornalmente la
gravità stessa, un giorno avrebbero sviluppato una
volontà propria e gli sarebbero stati ritti in testa anche
senza le quotidiane due o tre tonnellate di gel. Merton possedeva un
arsenale di armi medievali comprate su Internet che probabilmente non
era nemmeno in grado di usare e un numero spropositato di candelabri.
Merton era il Presidente nonché Unico Membro della Gothic
Fantasy Guild.
Merton era strano, punto e
basta. Di conseguenza, anche la maggior parte delle situazioni in cui
si ritrovava erano strane.
Venire
rinchiuso in un armadietto era la normalità, per lui. Venire
rinchiuso in un armadietto e
costretto in una camicia di forza faceva già vergognare
Becky di essere sua sorella, per quanto la camicia di forza fosse
appropriata. Mettersi a parlare da solo davanti a tutti poteva avere
qualche risvolto divertente per lei, ma era comunque imbarazzante.
Brandire un rosario e gettarla in una piscina gonfiabile con
l’aiuto di uno dei giocatori di football più
popolari della scuola ad una festa risvegliava nella ragazza istinti
omicidi di cui non sospettava nemmeno l’esistenza.
Anche quel
giorno Becky si trovò in una situazione a dir poco bizzarra
per colpa di Merton. Ma per una volta non si limitò a
vergognarsi della loro parentela.
Infatti,
quando scese nel suo “Lair” per annunciargli con
tutta la gentilezza che il loro amore fraterno le ispirava che la cena
era pronta – “Hey, Freaker! Mamma ha
detto di salire, anche se per me potresti rimanere benissimo a
digiuno!” – e lo vide baciare Tommy Quarterback -
Carino - Popolare Dawkins, Becky fece la cosa più
ragionevole da fare di fronte al coming out inaspettato di un caro
membro della sua famiglia.
Sì,
svenne. Ma non prima di aver urlato contro a suo fratello per aver
rovinato il ragazzo più bello della scuola, ovviamente.
Becky Dingle
era una ragazza tanto, tanto sfortunata.
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