Draco
è un cataclisma interplanetario.
No, vi giuro,
un disastro su scala mondiale.
La tecnologia.
La tecnologia
babbana e Draco sono le due cose più incompatibili del pianeta, che ne so, tipo
le sue camicie di Cavalli e il comune senso del pudore, oppure Piton e lo
shampoo, o io e l’astinenza sessuale.
Niente
da fare, credo che se tentassi di nominare Draco e la lavastoviglie nella
stessa frase, la lavastoviglie esploderebbe per partito preso, giusto per
giocare d’anticipo.
E a
proposito, Draco ci mette l’ammorbidente, nella lavastoviglie. E poi prova a
strusciare la faccia contro i piatti a fondo piano, per vedere se sono
effettivamente soffici.
Ma
questo non è niente! Se si limitasse a questo io sarei un uomo felice, capite?
E
invece no!
Draco
ha il divertente hobby di attentare a qualsiasi cosa sia provvista di pulsanti,
nell’arco di un’intera stanza.
Una
volta ha tentato di farmi un dispetto, presente in stile bambini spezzacazzo? Poverino,
lui si diverte così, e Ron sostiene che io lo debba assecondare, esattamente
come si fa con i pazzi psicotici. Ecco, nel tentativo di spegnermi il computer
è riuscito a, in ordine cronologico: staccare il cavo di alimentazione delle
casse audio. Direttamente dalle casse. Far impazzire la stampante, riuscendo persino
ad impostare, non so come, visto che non ha toccato nulla, di farle stampare
quindici fotografie a colori di sua madre. Cambiare l’impostazione dei colori
dello schermo, facendo un macello pazzesco. Adesso vedo le icone tutte grigie
topo e viola, e fra l’altro scritte in greco, visto che è riuscito a scombinare
la tastiera.
Bene.
E in tutto questo, comunque, il computer non lo ha spento. Tanto che a un certo
punto mi sono costretto a contare fino a dieci, a salvare la partita del
giochetto che stavo usando, e a spegnere il pc, prima che Draco lo mandasse in
panne.
Dovevate
vedere la sua faccia stramaledettamente fiera, quando ha visto lo schermo nero.
Già,
è bravo, lui, eh? Lui sì che ci sa fare, con la tecnologia, mica come me! Io
sono un inetto, con me tutti gli elettrodomestici sono fermi e immobili! Invece
quando arriva lui tutto si anima e salta in aria, in un tripudio di lucette e
pulsanti, così si fa!
Oddio,
la mia emicrania cronica…
Fra l’altro,
fermi, mi è appena venuta in mente una cosa. L’altro giorno c’è stata una scena
veramente memorabile: nel lodevole intento di scoprire i mille e più misteri
della televisione, il mio delicato consorte è rimasto alzato più di me,
telecomando in mano ed espressione decisa, in perfetto stile “Hey, sono Draco
Malfoy, e nulla mi fermerà”.
Risultato:
dopo un’oretta è venuto a tirarmi giù dal letto di peso, e, bianco come la
neve, ha cominciato a strepitare “Harry!!! Dentro la tua scatola malefica ci
sono due che fanno sesso!!! Mandali via, nessuno può fare sesso in casa nostra,
tranne noi due!!!”
No, va beh, vi
rendete conto? Non è possibile.
Ormai sono
rassegnato.
Non è
assolutamente pensabile che alla sua prima esperienza televisiva senza la mia
diretta e caporalesca supervisione lui incappi in un film porno. No, perché
poi, visto che non ha ancora chiaro come funziona, finisce che io ci faccio la
figura del pervertito, come se fossi io a far mandare in onda quella roba!
Insomma, sarò anche Harry Potter il-ragazzo-che-ha-fatto-il-culo-quadrato-a-Voldemort
(mi manchiiii!!!), ma giuro che non ho ancora tentato la scalata alle reti
televisive nazionali!
Ma
questo è il meno. Il suo primo, traumatico impatto con le infinite vie della
tecnologia è stato il frigorifero. Ho passato due – DUE – mesi della mia
miserabile esistenza coniugale seduto davanti al frigo, con lui in braccio che
pungolava la manopola di apertura con la bacchetta, e poi mi si nascondeva
tutto tremante e piagnucolante nell’incavo del collo, a cercare di spiegargli
che sì, Draco, il frigorifero ronza.
No, Draco, non
ti sto nascondendo delle api frizzole da nessuna parte.
Sì, Draco, sono
certo che sia normale che il frigo ronzi.
Sì, Draco, sono
ASSOLUTAMENTE certo che sia normale che il frigo ronzi.
ASSOLUTAMENTE
ASSOLUTISSIMAMENTE certo.
No, Draco, non
ti esploderà il cartone del latte in faccia, rilassati.
No, nemmeno le
bistecche.
Sì, Draco,
posso immaginare quanto faccia male prendersi una bistecca in faccia, con tutti
i ceffoni che mi sono preso da te.
No Draco, non
c’è nulla di inquietante nel ronzio del frigo.
Va bene, Draco,
un giorno stermineremo i Babbani anche per questo.
Uff… se sapevo
che le cose sarebbero andate così avrei fatto prima ad adottare un
bambino, tanto Draco lo devi inseguire per tutta casa perché non combini guai,
quindi tanto valeva, no? Anzi, almeno un bambino lo tiravo su come volevo io,
così non avrebbe avuto quel caratteraccio tremendo che ha Draco! E, dettaglio
non indifferente, ad un certo punto della sua vita se ne sarebbe andato a
Hogwarts, e per sette anni se ne sarebbe stato fuori dai piedi per quasi tutto
l’anno, così io avrei potuto dedicarmi a Draco a tempo pieno.
… Mi sono
ingarbugliato da solo, vero?
Beh,
sarà meglio glissare.
Guardate,
esiste un solo strumento al mondo con cui Draco va d’accordo. Il telefono
cellulare.
Mi
telefona seimila volte al giorno, per sapere dove sono, come sto, se gli voglio
bene, se sto mangiando, che cosa sto mangiando, se è buono, se ne porto a casa
una porzione anche a lui.
Piccolo
esserino vigliacco.
Il
concetto è che, per carità, errore mio, sono troppo abituato a certi
elettrodomestici.
Come
diamine fai a sciogliere il formaggio sulle patate, senza il microonde?
Con
un dannato incantesimo, d’accordo, ma, diciamoci la verità: come il microonde
non ce n’è.
Doveva
vederla così anche Draco, il giorno in cui ha pensato bene di metterci dentro
una terrina di plastica piena di uova, salsicce, patate e bacon.
Con
le posate. E il tovagliolo.
E
poi l’ ha impostato per una mezz’oretta. No, non perché non sapesse come fare.
Perché gli piaceva pigiare i tastini, ecco perché!
E
quando io mi sono accorto del casino allucinante che aveva combinato, e ho
cercato di fracassargli la testa con una sedia, lui si è difeso dicendo “Ma lo
hai detto tu che quel coso cucina piatti già pronti, no? E allora io ho
preparato tutto. Mi spieghi come fai dire che è pronto, se non ci sono almeno le
posate, razza di zotico incivile?”
Basta,
basta, ok, lezione imparata, e microonde eliminato dalla casa.
Così
come ho dovuto eliminare la lavatrice, prima che lui mi tingesse tutte le
mutande di rosa e di giallo canarino. Per mantenere i completi, naturalmente.
Insomma, se ho usato la camicia bianca con la giacca blu, perché diamine non si
possono lavare insieme? Mica si passano i colori, mentre sono addosso a me, no?
E
poi lasciamo perdere, non mi ci fate pensare, alla lavatrice.
L’unica
volta in cui ho tentato di realizzare una mia appagante fantasia, ovvero
montarmi selvaggiamente Draco sul suddetto elettrodomestico, mi sono ritrovato
con la schiena fracassata contro il lavandino, le gambe all’aria, e Draco che
piagnucolava in un angolino, perché si è spaventato A MORTE quando è cominciata
la centrifuga, ed è schizzato via peggio di un coniglio con uno spillone
piantato nel sedere.
L’unica
cosa che attualmente sopravvive è il forno, e il piano fornelli. Ma
naturalmente ho dovuto prendere i miei provvedimenti in merito, e da un po’ di
tempo a questa parte sulla parete dietro i fornelli campeggia un’enorme
lavagnetta con scritto “ISTRUZIONI PER DRACO”
Che
è un po’ come “istruzioni per danni.”
Però
non posso permettermi che mi mandi all’aria la casa un’altra volta, solo perché
si diverte con le manopole del forno, abbiate pazienza. Ok, posso capire che un
mago purosangue trovi estremamente eccitante schiacciare un sacco di pulsantini
colorati, o girare le manovelle, o che ne so, far scattare il videoregistratore,
però l’ultima volta che gli ho concesso una certa indipendenza in cucina ha
scagliato un Incendio contro il forno.
Per
accenderlo, naturalmente, perché, Potter, tu come lo accendi, un forno, scusa?
Sbattendoci
contro la tua testa a mò di pietra focaia, Draco.
Sapete
qual è stato il momento più spaventoso della mia esistenza? Quello in cui mi
sono visto passare la vita davanti, quello in cui pensi distintamente “oh mio
dio, ecco, è la mia ora”, quello per il quale da oggi in poi vedrò tutti i
Threstal del mondo?
No,
lasciate perdere quella buon anima di Voldie, siete fuori strada. Se pensate
che un Avada Kedavra puntato alla gola possa spaventare, non vi siete mai
trovati davanti a Draco che apre tutti i rubinetti del gas nello stesso momento
alla massima potenza, li lascia andare per una decina di minuti buoni, il tempo
di preparare le pentole, apparecchiare la tavola, e andarsene a fare pipì, e
poi si avvicina guardingo ai fornelli, con tanto di lingua che sbuca dalle
labbra, e cerino acceso in mano.
…Ecco.
Niente
da fare, Draco non riesce a fare pace con la tecnologia. La sua ottusità è
ammirevolmente caparbia, in materia, come se il suo cervellino fosse una specie
di roccaforte dell’impedimento genetico verso qualunque soluzione che tenti di
migliorare la tua qualità di vita.
Al
momento sono in attesa che Draco mandi all’aria l’orologio digitale che tengo
sul mio comodino.
Ce
la farà, prima o poi, garantito.