01.
GrimmNel
Call
shamelessly my name at 2am
Neliel
aveva la curiosa abitudine di chiamare Grimmjow per cognome.
Non
se
n’era mai accorta, ma un giorno realizzò che non
chiamava nemmeno Nnoitra – che
poteva essere normalissimo – in tale modo. E neanche
l’altro Espada che allora
era il numero 9 si risparmiava ad indirizzarla con il nome proprio. Le
giornate
si erano sempre susseguite con “Jaegerjaques, fai
questo” e “Non rompere il
cazzo, Oderschwank”, che riecheggiavano nei corridoi di Las
Noches.
Quella
volta in cui Neliel si diresse, stanca, verso i suoi alloggi reduce
dall’ennesima
sfida contro Nnoitra ed incrociò Grimmjow non era da meno.
«Che
diamine ci fai ancora sveglio a quest’ora,
Jaegerjaques?» chiese lei, richiamando
alla mente il fatto che dopo sei ore di insistente combattimento erano
almeno
le 2 di notte – sempre se di giorno e notte si potesse
parlare, in
quell’edificio. Lo sguardo corrucciato dell’Espada
dai capelli assurdamente
azzurri era sempre presente sul suo volto quando disse: «Non
sono affari tuoi,
Oderschwank». Lei sospirò e, chiudendo gli occhi,
poggiò le dita fra le sopracciglia
aggrottate, cominciando a massaggiare lentamente nel tentativo di
sopprimere il
mal di testa che si stava espandendo sul capo. Prima
quell’assillante ottavo
Espada, ed adesso quel suo irritante compagno… Voleva solo
dormire.
«Allora
levati dai piedi» ringhiò con un tono basso,
sfiorando istintivamente la
propria spada con la mano libera. Grimmjow rimase invece con i piedi
piantati in
quel posto, un ghigno che si espandeva sul viso strafottente, che la
sfidava
dicendo “E se non volessi?”. Riaprendo gli occhi,
Nel si chiese perché mai la
sua mano volesse intraprendere un altro confronto di spade –
quella di Nnoitra
era una spada? – quindi la spostò via
dall’impugnatura e riprese a camminare, superando
Grimmjow, ignorando completamente quello sguardo. Pochi passi dopo,
sentì la
voce di quest’ultimo riecheggiare nel corridoio,
«Scommetto che quel pazzo di
Nnoitra ti ha dato del filo da torcere, questa notte».
Lei
si
fermò e voltò violentemente il busto verso di
lui. «Tch, come se uno come lui
possa mettermi in difficoltà» rispose con fierezza.
«Zoppichi»
constatò piatto il nono Espada, guardandola negli occhi.
Finora non se n’era accorta,
ma all’improvviso Neliel sentì il proprio piede
sinistro farle male. Fece del
suo meglio per nascondere una smorfia, «Ti sbagli»
disse.
«Non
mi
sbaglio.»
«Sì,
invece.»
«No.»
«Piantala,
Jaegerjaques, non mi portare al tuo livello.»
Ora
consapevole della sua condizione, Nel si girò nuovamente e
fece del suo meglio
per far sì che la sua camminata irregolare non salti
all’occhio. Sperava e
sperava e sperava, il suo orgoglio da terza Espada le diceva di fare
ciò.
Fu
alcuni passi dopo che una forte ma attenta presa si fece strada nei
nervi sul
suo braccio. La ragazza si mise sulla difensiva all’istante,
soprattutto quando
un’altra mano scivolò sul suo fianco.
Scoccò uno sguardo che avrebbe potuto
uccidere il più brutale dei predatori animali a Grimmjow, ma
quest’ultimo non
se ne accorse nemmeno (o lo ignorò), intento a far scivolare
il braccio appena
catturato sulla propria nuca. «Toglimi le tue mani di
dosso» sibilò
pericolosamente Neliel, ma l’altro Espada le disse
«No» con lo stesso tono
basso, cominciando a camminare tirandosela dietro verso i suoi alloggi.
Non
dissero niente per tutto il percorso. Minuti di silenzio, nei quali non
ci
furono minacce – Nel si era arresa alla fine –
né battute maliziose – Grimmjow
si concentrava solo nel riportare la ragazza alla sua camera. Quando
infine la
raggiunsero, il silenzio divenne difficile da sopportare e anche
lievemente
imbarazzante. «Immagino che possa lasciarti qui» le
disse semplicemente. Lei si
chiese il motivo di quel gesto; non erano mai andati
d’accordo, dopotutto.
Avevano sempre usato parole dure e taglienti con l’altro. Se
si fosse scoperto
che avevano condiviso un momento – tanto
intimo – quella notte, Nel ne era sicura, non
sarebbe riuscita a guardare
in faccia tutti gli altri compagni per la vergogna.
«Sì»,
rispose. Dopo un secondo di esitazione, continuò con un tono
pieno di disagio:
«Non avrai intenzione di dire che sono rientrata in queste
condizioni,
soprattutto a Nnoitra, non è vero?»
Nessuno avrebbe
saputo di quei minuti.
«Probabilmente
me ne dimenticherò domattina» rispose
l’altro, sospirando. Poi fece per
ritornare sui suoi passi, così Neliel poté
finalmente posare una mano sul petto
in segno di sollievo.
«Buonanotte,
Neliel.»
Il
fatto che egli non solo le augurò buonanotte, ma la
chiamò anche per nome
sorprese non poco la terza Espada. Sarà perché
era notte fonda, sarà perché era
ritornato il silenzio, sarà perché lui se ne
stava andando, ma lei gli rispose:
«Buonanotte – uhm – Grimmjow, e
grazie». “Solo per questo momento”,
pensò.
Lui
si
voltò appena per guardarla, e le diede un cenno.
«Di niente.»
Nel
non
seppe mai perché, quella notte, Grimmjow fosse stato ancora
alzato.
~ 779 words ~
N/A:
Si spera che questa raccolta
non finisca nel dimenticatoio, sebbene in questo momento sia tanto
presa dal
fandom che ne dubito fortemente.
Signori,
ho il piacere di annunciarvi
che questa è la prima crack pairing che sostengo.
È da ieri sera che sto
cercando fan art e fan fiction su di loro. Peccato che non ce ne siano
molte D:
Il mio cuore sta esplodendo.
E,
il
capitolo di Bleach di questa settimana è stupendo. QUELLA
SPADA DEVE PER
FORZA ESSERE DI GRIMMJOW O NON MI DARÒ PACE. Ed
è stato un sollievo che sia
uscito ieri, ma adesso come farò a passare la settimana
senza l’anime? Mi ci
ero affezionata!
Ho
come la sensazione che succederà
qualcosa di brutto a Rukia o nei prossimi capitoli, o in quelli finali
del
manga. Spero che mi stia sbagliando.
Accetto
consigli per le pairing su cui
scrivere! Niente shounen-ai o shoujo-ai, prego. Solo pairing het. E non
è detto
che lo scriva di sicuro, vi avverto (:
Spero
che apprezziate questo capitolo.
Alla prossima!
Noth.
P.S.: Fandom di Bleach,
rivivisci!
[cit.]
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