Love for dummies
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Capitolo 2: Love spells for dummies
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- Non è poi così terribile.-
Ah, certo. Non devi mica andarci tu in giro conciata così, bella mia.
Lassù qualcuno sicuramente mi odia: come se non bastassero tutte le simpatiche
cosucce accadute nelle ultime dodici ore (compreso un mezzo annegamento e uno
scivolone per colpa di una saponetta), Ginny si è presentata qui con una scatola
piena di... vestiti per bambole.
Comincio seriamente a pensare che ci stia provando gusto, a ridicolizzarmi.
- E dai... E' solo per un po', mica dovrai campare tutta la vita vestito così! -
mi dice dopo un po', ridendosela sotto i baffi.
- Conoscendo i soggetti, ne ho il sospetto. - replico io, guardandola male.
- Non farla così tragica, sei una fatina adesso! Si suppone che tu debba portare
gioia e allegria, invece più che altro mi sembri uno degli gnomi da giardino
della Tana passato sotto le mani dei gemelli!- replica lei, ormai trattenendo a
stento le risate per la mia espressione assurda.
Ecco, mi sembrava strano che nessuno nella famiglia Weasley avesse raccolto
l'eredità di Fred e George.
Mi avvio svolazzando in cucina, dove Ron, appena mi vede, scoppia in una sonora
risata.
- Che è successo, Harry?! Hai rapinato una delle vecchie bambole di Ginny? - mi
dice tra le risa.
Harry Potter, un puffo chiamato barzelletta. Se Voldemort mi vedesse in questo
momento, probabilmente farebbe i complimenti a Codaliscia per il peyote che gli
ha procurato.
- No, lo ha fatto lei per me. - gli rispondo alterato. - Perché non hai fatto
come qualsiasi fratello maggiore in età prepuberale e non hai fatto un falò con
tutta questa roba?! - continuo poi, indicando i vestiti che ho addosso.
Ron torna serio e mi fa: - Perché può anche sembrare piccola e indifesa, ma mia
sorella picchia come uno scaricatore irlandese ubriaco.-
Ah, buono a sapersi. Promemoria per me: mai far arrabbiare Ginny, d'ora in poi.
- Ad ogni modo, abbiamo capito cosa diavolo ho combinato ieri sera? - continua
poi, studiandosi la bacchetta.
- No. Forse troveremo qualcosa nei libri che Ginny ha portato prima. -
- Lo spero. Ah, come ci servirebbe l'aiuto di... -
- NON. LA. NOMINARE. NEANCHE. - replico io stizzito. - Tu hai fatto il guaio, e
tu rimedi. Senza contare che meno persone sanno di questa faccenda, meglio è. -
- Ben detto. - mi fa eco Ginny, appena entrata in cucina. - Non sappiamo ancora
di che si tratta, quindi forza e coraggio e diamoci da fare.- dice, zittendo con
lo sguardo le proteste di Ron e poggiando una catasta immane di vecchi libri
polverosi sul tavolo.
Ron guarda il tutto scioccato. - Gin, ma hai per caso rapinato la biblioteca di
Hogwarts?! -
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Mentre Ron e Ginny spulciano i libri, io non ho niente di meglio da fare che
svolazzare di qua e di là. In fondo sono giustificato, visto che il libro più
piccolo è alto il doppio di me.
A dirla tutta, dopo l'inizio traumatico, ho scoperto che volare così non è
affatto male, anzi. E poi la mia abilità aumenta sempre di più. Se mai tornerò
normale, mi mancheranno le alucce.
- Harry, potresti farmi vedere di nuovo il movimento che ha fatto Ron ieri sera,
per favore? - mi chiede dopo un po' Ginny, alzando gli occhi da n vecchio tomo
più polveroso degli altri.
Io faccio quello che mi chiede senza protestare. Ormai sono diventato il suo
cane ammaestrato.
Ok, puffo ammaestrato, viste le dimensioni.
- La buona notizia è che ho trovato l'incantesimo. Come diavolo facesse Ron a
conoscerlo, per me rimarrà sempre un mistero. - dice, poi comincia a ridere.
- Che cos'hai, Gin?! - le faccio io, impaziente. E' della mia pseudo vita che
stiamo parlando!
Ginny si asciuga le lacrime e si sforza di continuare. - E' l'incantesimo più
inutile che abbia mai visto, seriamente. - Quando io la guardo speranzoso, però,
aggiunge: - Inutile non vuol dire necessariamente infrangibile, però. Qui c'è
scritto che è stato creato specificamente per gli amanti un po'... come dire...
confusi. - Guardando il gigantesco punto interrogativo spuntato sulla faccia mia
e di Ron, sbuffa e continua. - Ok, ve lo spiego più semplicemente. Diciamo che
tu sai di amare Hermione, e Hermione sa di amare te. Zitto Ron, non ho ancora
finito. Ora, noi tutti sappiamo che Hermione non lo ammetterebbe nemmeno sotto
Imperio, ed è qui che entra in scena Harry. Devi solo fare in modo che Hermione
si accorga dei suoi sentimenti. -
- Eh, una parola. Le botte in testa sono contemplate? - rispondo io.
- No, stupida brutta copia di uno gnomo da giardino. Non sono ammessi "aiutini",
per così dire. Non puoi usare filtri, pozioni o incantesimi che vizino la
volontà di chiunque dei due. -
- Neanche il veritaserum? -
- No, devono essere completamente padroni di sé. -
- Quindi non posso neanche farli ubriacare col vino elfico? -
Ginny fa una smorfia. - Tecnicamente non è contemplato, ma penso che rientri
nella definizione "non completamente padroni di sé". -
Ok, ditelo che dovrò rimanere così fino alla fine dei tempi. - E allora come
diavolo faccio?! -
- Per la vestaglia da camera di Morgana, Harry! Merlino l'ha usato per far
sposare Artù e Ginevra, non vedo perché tu non debba riuscire a far mettere
insieme questi due! -
- Ginny, - le faccio io, indicando Ron, - hai presente di chi stiamo parlando?
Nemmeno se si unissero Merlino, Silente, i quattro fondatori di Hogwarts e Yen
Sid si riuscirebbe a farli ragionare! -
- Io comunque non ho ancora finito. Qui c'è scritto che dovresti avere dei
poteri magici per aiutarti nell'impresa. E' come se avessi una finestra aperta
nella mente di entrambi. Puoi evocare a tuo piacimento ricordi che coinvolgano
entrambi, o puoi fare in modo che solo loro sentano una determinata musica e
cose così. Inoltre puoi far apparire dal nulla cose che possano aiutarti a, come
dire, enfatizzare il momento. -
- Tipo un meteorite pronto a distruggere la Terra? -
- Teoricamente, se la situazione lo richiedesse, temo di sì. Ma dubito che
qualcuno ci abbia mai provato. Perché non fai una prova, Harry? - mi fa poi,
sghignazzando.
Uhm, e sia. Proviamo...
Martello martello martello martello martello martello...
Dal nulla spunta un grosso martello di legno che finisce sonoramente sulla testa
di Ron.
- Ahia! Stupido, mi hai fatto male! - mi dice, massaggiandosi la testa.
- Scusa, colpa mia. Non so ancora controllare i poteri! - mi difendo io. Ah, ma
allora non sono così inutili.
Ginny mi risveglia dalle mie fantasie di vendetta e mi fa: - Davvero
impressionante, Harry. Ora prova anche gli altri: prova a pensare ad una
canzone... -
Aeh. Questa è difficile.
Mentre mi concentro tentando di farmi venire in mente qualcosa di romantico, mi
esplode nella mente il motivetto più stupido che abbia mai sentito.
...In the jungle, the mighty jungle
the lion sleeps tonight...1
Quando mi volto a guardare Ron, lo trovo che si sta rotolando a terra dalle
risate. Ginny, invece, sposta lo sguardo da me al fratello con aria
interrogativa.
- Harry, dove diavolo hai sentito questa canzone?! - mi dice lui tra le risa. -
Spero vivamente che non sia la cosa più romantica che conosci! -
Io lo guardo storto e gli faccio un gestaccio. - Ok, proviamo di nuovo... -Mi concentro ancora di più, cercando la canzone
più smielata che mi possa venire in mente.
...Can you dance like a hippogriff?
Na na na na na na na na na
Flyin' off from a cliff
Na na na na na na na na na....2
Evidentemente le parole Harry Potter e
Concentrazione non vanno molto d'accordo. Ron oramai è in preda alle
convulsioni, e Ginny lo guarda come se fosse improvvisamente ammattito.
- Harry, fammi un piacere: NON pensare necessariamente a canzoni romantiche, se
questo è il risultato. Non vorrei ritrovarmi a ridere come un deficiente mentre
dichiaro il mio amore imperituro a Hermione. - mi fa Ron, una volta calmatosi.
- Cosa ti ha fatto sentire? - gli chiede Ginny curiosa.
- Ah, perché? Tu non le hai sentite? - le risponde Ron. - Strano, mi sembrava in
tutto e per tutto che fossero fuori dalla mia testa, non so se capisci...
-
Ginny controlla il librone, e dice: - Si, ci siamo. Nel libro gli effetti
vengono descritti più o meno così. - Continua a leggere per un po', poi per
l'ennesima volta scoppia a ridere. - Questo incantesimo è sempre più assurdo.
Comunque, a quanto pare, abbiamo fatto bene a non chiamare Hermione. Essendo lei
l'oggetto dell'incantesimo, se ti avesse visto, Harry, non avresti più avuto la
possibilità di tornare normale. -
Ron sbianca. - Scusami amico. - mi fa, seriamente
dispiaciuto per la prima volta da stamattina.
- Non preoccuparti. Ci sto facendo l'abitudine. - gli rispondo io sorridendo.
- Quasi dimenticavo! - esclama Ginny,
interrompendo questo idilliaco momento di virile amicizia. - Ho una sorpresa per
te.-
Mi fa segno di seguirla nel salotto, dove si ferma davanti ad un grosso pacco
che non avevo notato prima. - Ho pensato che avrebbe potuto farti piacere, visto
che piccolo come sei non puoi certo dormire nel tuo letto. - mi dice, aprendo il
pacco.
Ditemi che non è quello che penso.
- Ecco qua. - continua poi, estraendone una
grande casa delle bambole. Perché ho sempre ragione quando non devo averla?!
Guardando la mia faccia perplessa, Ginny mi fa: -
Non è una casa per bambole normale, Harry. Papà ha fatto un paio di incantesimi
per far sì che sia abitabile. Almeno si è rivelata utile, alla fine. Vuoi farci
un giro? -
Riluttante, entro in casa e mi avvio verso il divano del salotto. Ok, almeno è
comodo. Proseguo il giro turistico andando in cucina, dove noto che il frigo è
pieno e funzionante; non tanto scettico come all'inizio mi avvio verso la camera
da letto, dove mi accoglie un grazioso letto a baldacchino azzurro comodo non
meno comodo del divano.
Mettiamola così: se proprio sarò condannato a vivere tutta la vita come un puffo
alato, almeno lo farò comodamente.
Entro nell'ultima stanza della casa, il bagno, dove quasi svengo notando l'orrenda
somiglianza con quello di Privet Drive, e provo ad aprire i rubinetti della
vasca. Con mio sommo gaudio, l'acqua comincia a scorrere. Quindi questo
significa che...
- EVVIVA! LA TAZZA DEL WATER FUNZIONA!!! -
**********
- Allora Harry, cosa ne dici? - mi
fa Ginny, non appena esco fuori dalla casa.
- Ginny... Te l'ho mai detto che -
Ti amo?
- Che cosa, Harry? - mi fa lei
interrogativa, visto che mi sono stoppato a metà della frase.
- Che sei un genio! - le faccio io, arrossendo improvvisamente.
- Non da stamattina. Comunque grazie. - mi risponde lei, sorridendo. - Ora però
dobbiamo spostarla da qui, non puoi certo dormire in salotto. In camera di Ron
va bene? -
Io faccio la mia migliore faccia da cucciolo abbandonato in cerca d'amore e le
dico: - Ginny, ti prego! Tutto, ma non dormire in camera con Ron! Quando dorme
russa come una mandria di ippogrifi imbufaliti! Fammi dormire con te! -
- Ma Harry, non si può! -
- Ti prego! Chiuderò le tende e sprangherò le persiane, mi chiuderò persino a
chiave se proprio lo ritieni necessario, ma per piacere, fammi dormire nella mia
stanza! -
Ginny mi fissa per un po', poi sospira. - Ok. Allora dormirai con me. - mi dice,
prendendo casa mia e portandola nella mia ex stanza.
Beh, potrebbe andare peggio. Il
gruppo di sostegno per fatine inutili e alcolizzate potrebbe essere pieno.
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1: "The lion sleeps tonight"
- Harry Belafonte
2: "Do the Hippogriff" - The Weird Sisters
E dopo sei mesi, ladies and
gents, Pepero è tornata! Rendete grazie a mio fratello che è stato vicino a me e
al pc costringendomi a scrivere a suon di scappellotti :D
Ringrazio come al solito chi ha letto, chi ha commentato, chi mi ha minacciato
di morte perché la continuassi. Merci beaucoup! ^_^
Alla prossima,
Pepero
PS: Dai, per farmi perdonare vi faccio vedere uno schizzo di Harry Fatina fatto
da Supersvì. Cliccate qui
Mi avete perdonato? ^_^
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