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Your Love Saved Me - Cap 1
Venerdì,
26 Agosto 2011
Caro
diario,
Sono
mesi che non mi confido con te, ma sono successe talmente tante cose!
Finalmente
però è arrivato il momento di
ricominciare a raccontarti TUTTO! Sai, oggi è un giorno
importante per me: è il mio ultimo giorno qui a Mystic
Falls! Proprio così, domani partirò per Durham,
mi sono iscritta alla Duke!
Immagino
che i miei sarebbero fieri di
me…quando parlavamo del mio futuro, l'unico loro desiderio
era che io continuassi gli studi e diventassi qualcuno, ma avevano il
timore che per non allontanarmi da loro e mio fratello scegliessi il
Whitmore, che a loro non andava tanto a genio. "Tu meriti di meglio,
piccola" mi diceva sempre mia mamma. Non è stata proprio una
mia scelta, devo ammetterlo, ma ne sono comunque entusiasta! E tutto il
merito è di Bonnie…e di Matt. Abbiamo fatto
scegliere proprio a loro due perché sono rimasti gli unici
mortali nel mio gruppo di amici diplomati. Noi vampiri potremo
ripeterlo all'infinito il college, per loro due invece ci
sarà un'unica possibilità di
frequentarlo…
Con
Bonnie ci andremo io e Caroline
ovviamente, e verranno con noi anche Damon e Stefan. Matt invece
andrà in un college sportivo a Los Angeles con Rebekah (che
ora è la sua ragazza!), e ci saranno anche Tyler e Klaus,
che scommetto verrà a trovarci spesso per vedere Caroline.
Vedi quante cose son cambiate?
Chi
l'avrebbe mai detto che i fratellini
Originari avrebbero trovato l'amore proprio con dei miei amici? Certo,
per loro non è stato affatto facile: dopo il mio incidente,
che mi ha fatto trasformare in vampira tra l'altro, nessuno parlava con
Rebekah. Anzi, c'era chi avrebbe voluto ucciderla! Ma Matt,
sorprendendo tutti, dopo un paio di mesi si è fatto vedere
in giro con lei mano nella mano. Ci ho parlato allora, ero molto
turbata: conoscendo Rebekah, temevo l'avesse soggiogato! E invece mi ha
spiegato tutto: l'aveva perdonata già da qualche settimana.
Si era messo nei suoi panni, aveva immaginato come si fosse potuta
sentire dopo che aveva visto suo fratello Klaus morire, per sempre, e
gli era tornata subito in mente Vicki. Si ricordava benissimo di
com'era stato sentire che sua sorella era morta, che se n'era andata
per sempre e non l'avrebbe vista mai più. Il mondo gli era
crollato addosso, si era sentito solo come non mai, nonostante avesse
ancora i suoi amici e sua madre, da qualche parte in giro per il mondo.
Ma non gli era servito a nulla: nessuno avrebbe mai potuto riempire il
vuoto lasciato dalla sua sorellina Vicki. E se lui era solo un umano,
come poteva sentirsi un vampiro dopo una simile perdita? Un vampiro,
tra l'altro, che aveva vissuto mille anni con il proprio fratello,
sempre fianco a fianco, "always and forever", come poteva resistere ad
un dolore così grande? Aveva compreso il gesto di Rebekah,
che per cercare di soffocare il proprio dolore si era lanciata nella
più atroce vendetta. Non glielo perdonava di certo, avrebbe
potuto rimetterci lui stesso la vita se non fosse stato per Stefan, ma
lo aveva compreso. Aveva compreso tutto ciò che c'era
dietro. L'aveva perdonata. E dopo il perdono era arrivato un altro
sentimento: l'amore. Entrambi erano cambiati, entrambi sembravano in
pace col mondo dopo essersi trovati. E ora sono esattamente come
allora: come due ragazzini alle prese con la prima cotta, con lo
sguardo perso l'uno nell'altra, e il sorriso sempre sulle labbra. E io
posso solo essere contenta per Matt, e sperare che Rebekah non lo
deluda mai.
Cosa
che spero anche per Caroline. Quando avevamo saputo
che Klaus era morto, lei si era disperata per Tyler, sapendo che
sarebbe morto essendo discendente dell'Originale. Si erano detti addio,
e poi lei era scappata il più lontano possibile. O almeno
così pensavamo. Invece era stata rapita dai nuovi membri del
consiglio che avevano rimpiazzato sua madre e Carol Lockwood, e presto
l'avrebbero uccisa. Ma Tyler l'aveva liberata e in seguito aveva ucciso
tutti i membri del consiglio per aver avuto l'idea di rapire la sua
ragazza e ucciderla. Si erano lasciati andare alla passione nei boschi,
erano di nuovo insieme, lei e Tyler. Così credeva, prima che
iniziasse a parlare come Klaus. E così scoprimmo che Klaus
non era morto, ma si era fatto scambiare di corpo con Tyler, ma nemmeno
Tyler era morto! Credimi, è stato un periodo davvero
confusionario quello!
Comunque,
alla fine ognuno è tornato
nel proprio corpo e Caroline ha lasciato Tyler (che adesso se la spassa
letteralmente con ogni ragazza incontri sul suo cammino!) per Klaus, ma
non mi preoccupo più di tanto per
lei…perché Klaus è effettivamente
cambiato. Ha smesso di essere ossessionato dal mio sangue, dai suoi
ibridi, dalla sua famiglia e da tutto ciò che lo tormentava.
Ora il suo unico pensiero sembra essere "Cosa posso fare per far
contenta Caroline?"! L'ha letteralmente riempita di regali: vestiti e
accessori di tutti i tipi, trucchi, gioielli, disegni fatti da lui.
Un'infinità di regali, e tutti perfetti per Caroline. E lei
ora è contenta: Klaus la tratta da principessa, non solo per
tutti i regali che le fa, ma anche per ogni gesto che le
rivolge…è il tipico gentiluomo che ti apre la
portiera della macchina, che ti fa accomodare a tavola, che, insomma,
pensa prima a te che a se stesso. Non come Jamie, invece, che
è rimasto con Bonnie fino ad un mese fa, e poi se
n'è andato con Abby nella loro vecchia casa dicendo a Bonnie
che doveva vivere la sua vita al college senza avere lui come peso. Che
scusa patetica per lasciare una persona!
Ma
scommetto ti starai chiedendo dopo tutte queste situazioni sentimentali
come son messa io, vero? Ecco…io adesso sono single. Per MIA
scelta. Ho lasciato Stefan, dopo essermi trasformata in vampira,
perché i miei sentimenti per Damon avevano preso il
sopravvento. Non potevo più nasconderli agli altri,
tantomeno a me stessa. E così io e Damon siamo stati
insieme.
Penso
sia stato il periodo più bello della mia
vita! L'essere appena diventata vampira mi turbava, ma lui mi ha saputo
aiutare nel migliore dei modi, mi ha fatto accettare il fatto che sono
una vampira e che non è una cosa terribile, anzi! Era
bellissimo allenarmi con lui: mi faceva vedere quanto posso essere
veloce, quanto posso essere forte, e…quanto può
essere straordinario fare l'amore quando sei vampiro. Mi manca, il mio
Damon… Ma non ci devo pensare. Non ci posso pensare. Per te
sicuramente avrò fatto una cavolata, ma…alla
festa del diploma ho detto sia a Damon che a Stefan che per ora voglio
stare da sola e non voglio saperne più niente di loro due,
finché non avrò capito cosa voglio davvero, chi
voglio davvero. Se devo essere sincera, pensavo che Damon avrebbe dato
di matto per tutta l'estate, dopo questa mia scelta, ma per fortuna non
è andata così: mi ha semplicemente lasciato i
miei spazi senza però mai perdermi d'occhio. Ancora non si
è abituato al fatto che essendo una vampira posso difendermi
da sola, per lui in un certo senso sono ancora la fragile umana
ricercata dal mondo intero…
Mi
ha sorpresa invece Stefan, che dopo averlo lasciato per Damon, si
è buttato nell'alcol e tra le braccia di Meredith. Damon mi
ha detto che li vedeva spesso al Grill intenti a buttar giù
più alcol possibile, quando anche lui andava lì
per dimenticare la morte di Alaric. Immagino che anche Meredith si
comportasse così per aver perso Alaric…ma mai
immaginavo che lei e Stefan finissero insieme! Non ne ho mai voluto
parlare con lui, dopotutto l'ho lasciato io, cosa posso pretendere?!
«Elena?!
Ci sei?! Posso entrare?!»
Era
Damon. Stava bussando alla sua porta da un po' dal tono che aveva, ma
era così presa dai suoi pensieri che non se n'era accorta.
Chiuse subito il diario.
«Sì…»
sussurrò lei, sapendo che la poteva sentire, e lui entrò nella
stanza: era già vestito di tutto punto, con abito, camicia e
papillon. «Mio Dio, com'è bello!» pensò lei, anche se non doveva…
«Oh…hai
recuperato il diario…» mormorò il vampiro con una
piccola smorfia velata di tristezza, indicando il diario che lei cercava di
tenere nascosto tra le gambe incrociate.
Elena fece
spallucce.
«Potrei
aver bisogno di un amico silenzioso a Durham…»
accennò, alzandosi e lasciando il diario sul letto. Era ancora in
pantaloncini e maglietta, ma per fortuna aveva già fatto la
doccia e sistemato il trucco e i capelli.
«Gli
altri quattro chiacchierano troppo?!» scherzò lui,
con il suo sorrisetto malizioso.
«Soprattutto
uno! Capelli neri, occhi azzurri e faccia da schiaffi. Lo
conosci?» continuò a scherzare lei, dirigendosi verso
l'armadio per prendere il vestito.
«Mmm
no, non credo di aver avuto la fortuna di incontrarlo!»
ribatté lui, tenendo lo sguardo fisso sull’abito.
Lei lo
guardò un po' imbarazzata. Non sapeva che fare. Una parte di lei
avrebbe voluto spogliarsi davanti a lui e chiedergli di aiutarla ad
indossare il vestito, un'altra parte invece, di certo più
razionale, aveva soltanto voglia di cacciarlo fuori dalla camera per
prepararsi in santa pace. Ma riuscì a trovare una via di mezzo.
«Damon,
mi sarebbe utile un aiutino per chiudere la cerniera del
vestito…ma ti spiace aspettare un attimo fuori mentre mi
cambio?» gli chiese con gentilezza; lui scosse la testa e
uscì tranquillamente dalla porta chiudendosela alle spalle.
Elena buttò
sul letto maglietta e pantaloncini ed indossò quel bellissimo vestito
rosso fuoco, poi si affacciò alla porta tenendolo ben stretto sul
petto. Damon capì subito ed entrò. Le
spostò dolcemente i capelli da un lato, e
incominciò a tirare su la zip. Poteva vederlo riflesso nello
specchio: era dietro di lei, tanto vicino che sentiva il suo respiro sul
collo, e dalla sua espressione vaga si capiva perfettamente che era
perso nei suoi pensieri. Appena tirò completamente su la
zip, le raccolse i capelli e li liberò sulle spalle con un
gesto delicato. Lei si voltò verso di lui, e gli prese le mani tra le sue.
Lui intrecciò le dita con quelle della vampira e tra le sue sopracciglia
comparve una ruga d'espressione. Aveva la sua tipica espressione
sofferente. Non sapeva se se ne sarebbe pentita o meno, ma doveva farlo.
Era quello che sentiva.
«Damon…questa
è una serata particolare… È speciale,
perché stasera io e i miei amici daremo ufficialmente
l'addio alla nostra vecchia vita, quella in cui eravamo dei semplici
adolescenti di Mystic Falls che andavano alle superiori e la cosa
più emozionante che ci potesse capitare era essere invitati
al miglior party dell'anno di questa piccola città ed
andarci con la nostra cotta del momento. Adesso siamo diversi: abbiamo
tutti scoperto un nuovo mondo sovrannaturale; la vita di alcuni di noi
è cambiata per sempre, c'è chi ha scoperto di
essere una strega o un licantropo, e chi è stato trasformato
in vampiro; abbiamo perso tante persone care, ma ne abbiamo conosciute
di nuove, e alcuni di noi se ne sono anche innamorati. Per me, questa
serata è un omaggio al nostro passato. E nel mio passato,
credo che la cosa più bella che mi sia mai capitata sia
stato tu.» fece un respiro profondo, poi continuò
«Questa serata vorrei passarla con te, come quando stavamo
insieme, qualche mese fa».
Non
le fece aggiungere altro, che subito la strinse forte tra le braccia.
Le sue mani vagarono incessantemente sui suoi capelli e la sua schiena,
mentre qualche brivido si faceva vivo in lei. Poi lui si scostò
appena, e appoggiò la fronte alla sua.
«E
domani?» sussurrò sofferente, guardandola negli
occhi.
Lei abbassò
lo sguardo. Il vampiro forse non lo immaginava, ma stava soffrendo tanto
quanto lui. O forse anche più.
«Tutto
tornerà come prima. Deve essere così, Damon. La
prossima volta che dirò a qualcuno che voglio stare con lui,
dovrà essere per sempre. Per sempre e solo lui.»
«Hai
una vaga idea di quanto possa sperare di essere io, quello che
sceglierai per sempre?» le sussurrò spostandole
una ciocca di capelli dietro l’orecchio. E lei si limitò ad
annuire. Sapeva benissimo quanto la amava, ma il problema era solo lei. Lei,
che amava due persone, due fratelli, nello stesso momento, e allo
stesso modo.
«Sarà
meglio andare ora» le disse cambiando completamente
espressione, da malinconica ad allegra «sono arrivati tutti,
manchiamo solo noi…» concluse, porgendole il
braccio come un vero cavaliere. Lei intrecciò il braccio al suo,
sorridendogli, e uscirono da quella che era stata la camera di Elena da
quando era diventata una vampira.
Quando
arrivarono nel salone erano tutti seduti sui divani e sulle poltrone,
messe ai bordi della stanza per dare spazio ai festeggiamenti, tranne
Stefan che stava in un angolo a smanettare con un computer.
«Oh,
finalmente siete arrivati!» li salutò Caroline
«Possiamo iniziare a festeggiare!» urlò
poi rivolgendosi a Stefan e facendogli l’occhiolino.
Della
musica allegra e ritmata cominciò a rieccheggiare nel
salone, e tutti si riversarono al centro di esso iniziando a ballare.
«Sarà meglio che vada a spiegare a mio fratello
perché ti starò accanto per tutta la
sera» sussurrò Damon ad Elena, prima di allontanarsi e
farle cenno di buttarsi nella mischia. E lei non se lo fece ripetere due
volte: subito raggiunse Caroline, Bonnie e Rebekah che stavano ballando
vicine e si scatenò! Era così bello per lei pensare che adesso
erano tutti insieme, tranquilli, a divertirsi, nonostante in passato
ci fossero state letteralmente delle lotte tra loro! La riempiva di
positività e le faceva sperare bene per i prossimi mesi, nei
quali lei, Damon, Stefan, Bonnie e Caroline avrebbero vissuto sotto lo
stesso tetto. A conferma di tutto ciò vide avvicinarsi verso
di lei Damon, Stefan e Meredith, che si unirono a loro per ballare.
La serata stava continuando sull’onda del divertimento,
avevano iniziato a sorseggiare alcool e sangue, quest’ultimo
ovviamente solo per i vampiri, fin quando l’atmosfera
cambiò d’improvviso. Infatti, al posto
dell’ennesima canzonetta allegra e spensierata da ballare,
iniziò una canzone molto più lenta e
strappalacrime: “Summertime Sadness” di Lana Del
Rey. Il salone all’improvviso si svuotò, poi
qualche coppia iniziò a ballare di nuovo: Klaus
invitò galantemente Caroline come suo solito; Matt si
avvicinò sorridente a Rebekah, la prese per mano e quando
raggiunsero il centro della stanza la baciò e poi
cominciarono a ballare viso a viso; Jeremy raggiunse Bonnie e le chiese
un ultimo ballo insieme in memoria dei vecchi tempi e in augurio di un
futuro migliore per entrambi.
«Ormai è tradizione, per ogni festa ti tocca
concedermi un ballo sdolcinato» disse ironicamente Damon ad Elena
porgendole la mano.
Lei sorrise
e poggiò la mano sulla sua, e cominciarono a ballare abbracciati nel
centro della sala.
«Tu
e tuo fratello siete ancora sicuri di voler venire con me, Bonnie e
Caroline?» gli chiese lei, mentre stavano ancora ballando
abbracciati.
«Perché
non dovremmo? Tuo fratello qua ormai è al sicuro,
vivrà solo con Meredith quindi vampiri per casa non ne
avrà, il suo anello è sempre al suo posto e anche
se dovesse succedere qualcosa saremmo qui in poco tempo. Certo, lo sai
che non vado matto per la streghetta, ma dopo aver vissuto con te e
Stefan sotto lo stesso tetto quando stavate ancora insieme, credo di
poter vivere con chiunque!» la sua risposta era velata sia
d’ironia che di tristezza.
La vampira si
strinse a lui, sospirando. Si ritrovò a pensare a quanto aveva
sofferto da quando l'aveva conosciuta. Quante volte l’aveva
respinto? Quante volte aveva creduto che avesse fatto qualcosa di
sbagliato, ed invece non era vero? Quante volte non si era curata dei
suoi sentimenti e gli aveva sbattuto in faccia la sua relazione con
Stefan? Quante volte lui aveva litigato col fratello per colpa sua?
«Mi
spiace.» fu l’unica cosa che riuscì a sussurargli
dopo qualche istante di imbarazzante silenzio.
Damon
si staccò leggermente dalla stretta per guardarla negli
occhi, e vide che erano lucidi.
«Ehi,
stai tranquilla! Calmati… Ti spiace per cosa?» le
disse carezzandole le spalle.
«Per
te. Ti ho ferito tanto in passato e lo so, è inutile che lo
neghi.» gli rispose a testa bassa, poi lo guardò negli
occhi: «Però voglio che tu sappia che io con te
sono stata benissimo, con te ho vissuto molti dei momenti
più belli della mia vita, e mi hai fatto scoprire lati di te
che ancora non conoscevo. Mi hai sempre sorpresa, in modo positivo, e
con Stefan non mi succedeva spesso. Però non capisco,
c'è qualcosa in me che comunque non mi rende felice, ogni
volta che sto con uno di voi mi sento in colpa per l'altro, ed
è così assurdo!» terminò sincera, non
riuscendo a trattenere qualche lacrima.
Lui
le asciugò le lacrime, poi la strinse forte a sé,
e le sussurrò nell'orecchio: «Elena, io sono molto
felice invece. Ho avuto la mia occasione, e ho fatto tutto quel che
potevo. Sono stato come in paradiso con te, e non cambierei nessuno di
quei momenti con nient'altro. Ma se tu ti senti così non
è colpa di nessuno, tanto meno tua. Devi solo vivere e
vedrai che un giorno la riposta arriverà. Ti renderai conto
di chi ami veramente. E se non sarò io, sarò
comunque contento per mio fratello. Non te ne farò una
colpa, stanne pur certa».
Elena si
strinse ancora di più a lui e continuarono a ballare
così, stretti stretti.
Klaus e Caroline erano appena distanti da loro, e stavano danzando molto
elegantemente, all'uso dell'Ibrido che doveva sempre distinguersi per il
suo essere un vero gentleman.
«My
darling,
ti ricordi la promessa che ci siamo fatti, vero?» le disse lui
soavemente.
Lei
abbassò il volto, e poi gli rispose:
«Sì, certo che me la ricordo tesoro. Anche se
è triste. Io vorrei tanto girare il mondo, sola con te, fin
da subito. Ma ancora non riesco a scacciare dalla testa il pensiero che
se lo facessi, un giorno mi pentirei di non aver passato abbastanza
tempo con i miei amici, ad esempio Bonnie. Voglio almeno vederla
tranquilla e felice, mentre vive una vita il più normale
possibile tra qualche anno, magari con un marito e qualche figlio, poi
potremo anche iniziare la nostra vita insieme, per sempre.».
«Lo
sai che per me non è un problema, Sweetheart.
Abbiamo un'infinità di tempo davanti, tutto per noi.
Dopotutto io già mi sento in colpa per aver negato a Rebekah
un'esistenza il più normale possibile, e ora desidero solo
che abbia questa opportunità, come tu lo desideri per
Bonnie. Sono dispiaciuto anche io, che potrei seguirti, ma voglio
essere sicuro che Rebekah stia bene, soprattutto con quel Matt! Secondo
me la vuole solo perché lo può
proteggere.» finì lui con disprezzo.
«Oh,
andiamo! Matt non lo farebbe mai. Ti devo ricordare perché
tra me e lui è finita? Lui non voleva una fidanzata-vampira,
eppure ora sta con Rebekah. Credimi, secondo me è proprio
cotto, e non è l'unico a quanto pare!» disse
beatamente lei, indicandogli col capo Matt e Rebekah che
danzavano guardandosi dolcemente negli occhi con dei sorrisi smaglianti.
«Bah,
io non mi fido lo stesso.» rispose con una smorfia l'Ibrido, poi
prese il viso di Caroline tra le mani, e carezzandole le guance le
sussurrò: «Ma mi fido di te. Ci aspetteremo come
abbiamo deciso. Vedrai che non sarà così
difficile. Riuscirai a resistere cinque giorni a settimana senza di me,
mia cara?».
Lei
gli sorrise, gli poggiò le mani sul collo e gli
sussurrò stuzzicandolo: «Mmmh.... Sarà
difficile stare tutto quel tempo senza di te. Chi mi
tratterà da principessa mentre tu non ci sei?».
«Credimi,
My
Darling,
nei weekend recupereremo tutto quello che ci siam persi durante la
settimana. Ti do la mia parola.» le rispose Klaus con un
sorrisetto, e dopo essersi guardati negli occhi con dolcezza e una
punta di desiderio si baciarono, continuando a ballare.
La canzone terminò, e Stefan si mise al pc a scegliere solo
canzoni movimentate. Evidentemente non era dell'umore per sentire delle
canzoni lente.
Tutti
iniziarono a bere un po' più del necessario, e alla fine
alcuni cominciarono a ballare anche sui tavolini. Damon
iniziò ad improvvisare uno spogliarello, sotto gli sguardi
divertiti di Elena e Bonnie che ormai era più che brilla, e
sfidò gli altri ragazzi a fare meglio di lui. Il primo che
non attese un altro cenno di sfida fu Tyler: si piazzò
affianco a Damon, cercando di oscurare la sua presenza, ma non ebbe
grandi risultati. Così Rebekah suggerì a Matt di
far vedere chi fosse il migliore, e per farsi bello davanti a lei, ma
con non poco imbarazzo, lui seguì il suo consiglio. Ma non
stette molto sul tavolino a far lo spogliarello, perché
quando si levò sensualmente la maglietta lei lo
rapì letteralmente e se ne andarono a casa di Matt a passare
il resto della nottata insieme.
Klaus
non si abbassò a quei livelli, rimase su un altro divano con
Caroline a godersi la scena ridacchiando per la ridicolezza di quel
momento, mentre Stefan rimase in un angolo a chiacchierare con
Meredith, avevano ancora qualche questione in sospeso. Poi Stefan si
rassegnò all'idea che quell'atmosfera non faceva
né per lui né per Meredith, così
insieme decisero di andare a farsi una passeggiata tranquilla in
città.
Dopo
un po' anche Klaus e Caroline desiderarono un po' di
tranquillità e se ne andarono a casa di Klaus, mentre Jeremy
e Tyler decisero che era ora di accompagnare a casa Bonnie prima di
dovercela portare in braccio.
In
casa Salvatore rimasero solo Elena, Damon e un disordine colossale.
Lei cominciò a disfarsi delle decine di bicchieri di plastica che trovava
in giro, ovunque: sui tavolini, nelle librerie, sul caminetto spento,
perfino sotto il divano. Lui invece si curò di mettere a
posto tutti gli alcolici avanzati e di ripulire per terra. Dopo qualche
minuto di lavoro a velocità vampiresca il salone era come
prima della festa, e si accomodarono sul divano. Elena non voleva
più aspettare, così si accoccolò accanto a
Damon, e lui ne rimase sorpreso.
«Tutto
ok, Elena?» le chiese.
«Sì,
sì, tutto ok. Ho solo bisogno....di te.» gli
rispose stringendolo un po' più stretto a lei.
«Sono
qui, Elena, lo sai.» le disse dolcemente, poggiando la mano
sulla sua che gli stringeva il petto.
«Lo
so, Damon, ma non hai capito cosa intendo. Ho bisogno di te.....che tu
stia con me stanotte.....» replicò la vampira, e per fargli capire al
più presto cosa intendeva iniziò a baciargli il collo,
avvicinandosi sempre di più alle labbra.
Lui
sembrava trattenersi, come se avesse voluto baciarla più di
qualsiasi altra cosa, ma pensando che non sarebbe stato corretto.
«Elena,
sei ubriaca. È meglio che tu vada a riposare ora.»
le disse cercando di essere più freddo che potesse, sebbene
non gli riuscì molto bene nascondere l'eccitazione e la
voglia che aveva di lei.
«Cosa?
No...Damon....io non sono ubriaca....e anche se lo fossi....ricordati
cosa ti ho detto prima della festa.» disse lei, ma lui
alzò un sopracciglio in un accenno di diffidenza, e
cercò di allontanarla. Ma lei non si fece smuovere, e anzi,
si mise sopra di lui a cavalcioni e gli sussurrò piena di desiderio:
«Voglio essere ancora tua, voglio che tu sia ancora mio,
almeno per una volta».
A quelle parole dette in quel modo non riuscì a resistere.
«Io
sarò sempre tuo.» le sussurrò
sensualmente guardandola negli occhi.
Cominciarono
a baciarsi avidamente su quel divano, con una foga incontenibile, e
finirono per fare l'amore per tutta la notte, in tutta la casa.
Elena voleva godere di ogni istante con lui.
Voleva assaporare il dolce sapore della sua pelle per
l’ultima volta.
Voleva che quella notte durasse un’eternità.
Il giorno della partenza era arrivato. Matt, Rebekah, Klaus e Tyler
erano già partiti per la California, e ora toccava agli altri
mettersi in viaggio.
Salutarono Meredith e Jeremy, al quale Elena non riuscì a fare a meno di
raccomandare mille cose, e poi salirono tutti sulla Camaro di Damon, che
era seguita da un furgoncino pieno dei loro scatoloni.
In un paio d’ore erano già a Durham. Non era poi
così tanto diversa da Mystic Falls, era solo un
po’ più grande e movimentata, e questo non
dispiaceva affatto a nessuno di loro.
L'auto iniziò a rallentare sulla Bennett Memorial Road, e
Bonnie guardò storto Damon: «Stai scherzando,
vero?».
«Che
male c'è? A me piacerebbe avere una strada titolata a mio
nome. A te no?» rispose beffardo lui, senza riuscire a
trattenere un sorriso soddisfatto.
«No,
niente affatto! Sai, non sono egocentrica come te!» rispose
pungente la strega, e gli altri scoppiarono a ridere per il ridicolo battibecco.
L'auto
imboccò un vialetto alberato stretto e breve, e quando
arrivarono a destinazione tutti rimasero sorpresi da ciò che
si trovavano davanti, tranne Damon. Era stato proprio lui a scegliere
“l'appartamento” nel quale avrebbero dovuto convivere
tutti assieme, ma gli altri non avrebbero mai pensato che potesse scovare
un grande loft di recente costruzione, con tanto di immenso giardino
attorno! Entrarono dentro il loft e rimasero stupiti
dall'ariosità e luminosità dell'ambiente: al
piano terra c'era un vasto open space costituito da salotto, soggiorno
e zona studio nella parte antistante l'entrata, seguito da due
scalinate perpendicolari ad essa. Affianco alle scalinate, due porte
collegavano rispettivamente a una grande cucina e a un ampio bagno con
tanto di vasca idromassaggio, e tra di essi vi era un grande garage, che si
sarebbe riempito presto con le auto di Caroline, Bonnie, e Stefan,
in quanto sarebbero arrivate a giorni da Mystic Falls. Ogni scalinata
portava a una zona notte con tre stanze da letto ciascuna e un piccolo
bagno. Damon l'aveva scelto probabilmente per questo: le ragazze
sarebbero state quindi in una delle due zone notte, mentre lui e suo
fratello nell'altra, così ognuno avrebbe potuto godere della
propria privacy pur vivendo sotto lo stesso tetto.
Le tre ragazze, estasiate,
iniziarono ad esaminare le stanze, tutte con mobili moderni in tinte
chiare, e si resero conto che solo una stanza, quella in fondo al
corridoio, aveva un letto matrimoniale, mentre nelle altre due c'erano
letti a una piazza e mezzo.
«Non
vorrei sembrare egocentrica, ma in questo momento credo che spetti a me
appropriarmi della camera col lettone!» disse quasi alzandosi
da terra Caroline, mentre probabilmente s'immaginava il suo Klaus.
«Care,
sei sempre la solita!» la sgridò bonariamente
Bonnie.
«Dai
Caroline per questa volta ti concediamo quest'onore, contenta? E poi io
mi sento più tranquilla con un letto su misura,
anziché nuotarci dentro!» disse Elena ridacchiando.
Una
scena simile successe tra i ragazzi: Damon e Stefan si avviarono nella
loro zona notte, e anche lì solo una delle tre camere aveva
il letto matrimoniale.
«Fratellino,
io sono il figlio più grande quindi il letto più
grande spetta a me.» disse altezzosamente Damon.
Stefan
scosse la testa con un sorrisetto stampato in faccia, e gli fece cenno
di accomodarsi nella stanza prescelta alzando le sopracciglia.
Dopotutto a lui non importava un bel niente di quale letto avesse in
camera.
Per
tutto il pomeriggio sistemarono il loft e misero a posto ognuno le
proprie cose che si erano portati da Mystic Falls, tra cui l'unico
mobilio che era un frigorifero a pozzo pieno di sacche di sangue.
Bonnie sistemò nel garage i suoi numerosi Grimori, Caroline
svuotò l'immensa valigia piena di vestiti di ogni genere
nell'armadio, Elena decorò la stanza con numerosi portafoto in cui era
ritratta con la sua famiglia. I vampiri fecero uno spuntino con le
sacche, e dopo essersi accorti che il frigorifero della cucina era
vuoto decisero di accompagnare tutti insieme Bonnie a mangiare fuori,
scusandosi della svista e promettendole che l'indomani le avrebbero fatto
la spesa con tutto il necessario.