Un
giorno come oggi, un giorno come ieri.
[per l'anniversario
venticinquennale di AFD ◄]
Bastava la radio, quella sera, a fargli
ricordare i tratti di quella storia ribelle e grigiastra di cui un
tempo era parte. Un disco, un trilione di emozioni. E c'era anche
la sua impronta, importante, una chitarra grezza e un testo tutto suo
che ora ascoltava piano, in sottofondo.
Lui avrebbe voluto accendersi una
sigaretta in quel momento e pensare un po', ma solo quattro mesi
prima si era ripromesso che non avrebbe più fumato in vita
sua.
Ordinò quindi un succo d'ananas
e una fetta di melone al bancone, dove un ragazzo sulla ventina
preparava i piatti da mettere in bella vista per la serata sulla
spiaggia.
“Ehi, a te non dà
fastidio, giusto Stradlin?” gli chiese il barista prima di
alzare con un telecomando là vicino il volume della radio
digitale. Era appena la seconda strofa di Think about you.
Il moro alzò di poco lo sguardo,
intento a sedersi sullo sgabello: “No.”
Quel giorno si era preso una pausa:
dalla carriera, dalla famiglia e da se stesso. A meno che non ci
fossero stati imprevisti quel giorno avrebbe aspettato.
In modalità stand-by, solo per
un po'. In modalità retrò, avrebbero detto
altri.
Prese il casco e si mise in moto;
domani avrebbe ricominciato, ma oggi, oggi c'era solo da ascoltare.
Gli frullò un'idea in testa e
chiamò: “Pronto man? Ehi...”
“Sai che sei la solita checca
nostalgica? -rispose quello dall'altra parte del telefono- Gli anni
passano, e diamine ne sono passati 25 ed è tutto finito, e tu
sei ancora ...”
Il biondo sorrise: “Ci vediamo
sta sera bro. Stesso locale, una birra in meno per me.- sentì
l'altro sogghignare, e così aggiunse: -ah una cosa Slash...”
sospirò.
“Fuck.” e frenando
d'improvviso prese la corsia opposta.
Un blues bar, sì all'apparenza
quel locale sembrava davvero un blues bar.
Dentro, in mezzo a tanta marmaglia e ad
un gruppetto cover dei Guns sul palco per l'occasione, c'erano due
volti noti in disparte:“Alla memoria del buon 'zio Jack'!”
“E … a quella di un...
succo alla pera?!”
“Non vale McKagan, un succo alla
pera mi demoralizza al quanto.”
“E allora fatti passare la
depressione, e suoniamo qualcosa.”
“Come fai a sapere che ho portato
la mia chitarra?”
“Perché io sono tornato di
corsa a casa solo per portare il mio basso... Vedi?" e gli
indicò ai piedi la custodia.
“Non voglio sapere che cazzo hai fatto biondo... Però senti, altro che pinte... E se suoniamo Nightrain,
in onore del giorno?”
“Siamo originali stanotte! Affare
fatto. Vado a chiedere a quel tipo che ha organizzato l'evento se
possiamo...”
“Se possiamo...? Oh, lunga vita
alla regina, lasciami fare! È dal '87 che nessuno mi nega mai di strimpellare!”
Sala prove. Una sala vuota e piena di
fili, di casse e di amplificatori. Con in fondo una batteria.
C'è chi ci suonava là
dentro, e chi c'era finito per caso solo per qualche intervista.
Poi c'era anche chi pensava lì,
chi si estraniava dal mondo e chi sonnecchiava ogni tanto.
Quel giorno Steven Adler dormiva, o
almeno finché non spalancarono la porta: “Oh Steve,
vieni un po' nell'altra sala! In tv stanno dando i video di 'Appetite
for Destruction' e le interviste di quegli anni...Ahah guarda, ci sei
anche tu!”
Il riccio si stiracchiò un poco,
reclinò la testa all'indietro e poi sorridendo andò
nell'altra stanza: “Sì, c'ero anche io.”
“E in quegli anni ero davvero
io.”
Niente interviste l'uno contro l'altro,
niente voluta pubblicità, niente cattiverie gratuite, niente
ipocrisie celate.
Solo un cappello un po' strano, due
birre ai lati del capo, le bacchette nelle mani e una adrenalina
speciale. Poi tutto il resto era la band. Era già passato così
tanto Pop Corn?
Seduto su una panchina c'era un uomo. E
c'è chi diceva un uomo grandioso, chi un uomo qualsiasi. C'era
persino chi credeva quell'uomo uno stronzo e chi pensava fosse
morto.
Ma lui non era poi così
sfrontato come tutti pensavano, solamente non tornava indietro. Non
tornava su i suoi passi. Lo doveva a se stesso e al suo gruppo.
C'era un uomo quel giorno: il 21 luglio
del 2012. Una panchina verniciata di verde, fresco come l'insolito
praticello di quella città. Era poco più che
pomeriggio e lui doveva solo che essere altrove.
Canticchiava sotto voce e, se sentivi
bene, quella canzone l'avresti riconosciuta anche tu.
Un uomo con gli occhiali da sole, e un
giornale gigante davanti agli occhi.
E su quel giornale c'era solo una
dichiarazione che lesse con piacere: “La formazione originale
non si riunirà mai. E non capisco come tutti siano
ossessionati da questa cosa che non succederà mai.(...)*”
il pezzo andava avanti, ma lui smise di leggerlo.
Buttò il giornale sulla panca,
sorrise e sistemò meglio la falda del cappello che aveva, per
poi incamminarsi: “Era ora Slash. Era proprio quello che avrei
voluto sentire una volta tanto.”
E mentre diceva questo scrollò
le spalle e c'era gente che giurava: l'aveva visto piangere.
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*= intervista del FoxNews a Slash.
Quindi sì, piedi a terra ragazzi.
Sono cinque pezzi, alcuni accomunati,
altri senza filo con il resto, e altri solo per poche parole.
Spero abbiate capito chi è il
“protagonista” in ogni pezzo. XD
In ogni caso:
-Izzy.
-Duff
-Slash
-Steven
-Axl
Diciamo che ho messo per ognuno dei
tratti caratteristici proprio per identificarli anche a distanza di
anni, sempre per come li immagino io, eh: Per Izzy il “no”,
per Duff il “fuck”, per Slash lo “zio jack” e
l'accenno all'Inghilterra, per Steven “Pop corn” e per
Axl... bè per lui la sua voglia di procedere, chiamatelo ego,
chiamatelo coraggio. E il “suo” gruppo.
Ah, ovviamente non sarà così.
Ognuno ha i suoi tour, le sue tappe, ognuno suona per conto suo e
magari lasceranno solo interviste a GoGo per la felicità dei
giornalisti... visto l'importante evento che è oggi. Sì,
oggi ..o meglio, il giorno 21 luglio di 25 anni fa era appena uscito
Appetite for Destruction. Insomma, non cosa da poco, né.
Però io me li immagino un
attimo. Magari Slash dopo il concerto, magari Duff dopo delle prove …
si ritrovano alle 3 di notte, perché no. E anche se il giorno
è passato, l'alba tarda ancora ad arrivare ed uno si può
illudere sulle note di qualche canzone dei Guns. :')
E perché no, Izzy me lo immagino
così. E Steven pure, e Axl... Axl forse no, non così...
ma in fondo che pensi a 25 anni fa magari oggi gli capita davvero.
E... Sì, sto
farneticando. Ma son due anni che non scrivevo su questa sezione, e
inaugurarla così, con un po' di tristezza e malinconia, ma
anche gioia per ciò che è stato e per ciò che
sarà in parole semplici, frasi banali e chiacchierate
dell'ultimo momento... Beh, mi sembrava un ottimo modo per augurare
buon anniversario a uno dei migliori, se non il migliore, disco dei
Guns n' Roses in formazione originale.
Mi piacerebbe un parere, se siete
d'accordo o se non lo siete, ma in fin dei conti sono solo contenta:
oggi è un gran giorno. Lontano, ma presente.
Appunto, un giorno come oggi... un
giorno come ieri.
Enjoy.
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