Crescere
«
Ridammi la mia macchinina! »
Daffy
ghignò sadico e unì le mani dietro la schiena
tenendo
ben stretto il giocattolino rosso a quattro ruote.
«
Scordatelo Bugs, è mia! »
Il
coniglietto serrò i pugni lungo i fianchi e
strizzò gli
occhi dalla rabbia.
«
E’ mia, bugiardo! Ora chiamo la nonna! »
«
Aiuto, che paura! » strillò il papero dimenandosi
da una
parte all’altra della stanza « Ti prego, Bugs,
tutto tranne la nonna! »
Il
coniglietto, ancora più furioso, sbatté i piedi
per terra
con stizza.
«
Non prendermi in giro! » gli urlò contro cercando
di
indurire lo sguardo.
Ma
come risposta ottenne solo una’assordante risata da parte
di Duffy.
Così
Bugs, spinto dalla collera, si gettò a capofitto sul
papero e gli strappò qualche piuma corvina facendolo urlare
di dolore.
«
Questa me la paghi! » esclamò Duffy spingendolo
per terra.
Il
piccolo papero, però, non aveva calcolato che dietro Bugs
ci fosse un’altra macchinina ma soprattutto non aveva preso
in considerazione
il fatto che il coniglietto si fosse aggrappato alle sue braccia.
Risultato:
caddero entrambi per terra, inciampando nel modellino a quattro ruote,
e si
ritrovarono l’uno sopra l’altro.
Fortunatamente
non si erano fatti male, però...
«
Ma che schifo, mi hai baciato! » urlò Duffy
staccandosi
dalle labbra sottili e asciutte di Bugs, per poi strofinarsi la bocca
con le
mani e sputacchiare qua e là.
«
Stupido, non ti ho baciato! E’ successo per caso...
»
rispose il coniglietto arricciando le labbra e constatando che i baci
erano
davvero disgustosi.
«
Sai che ti dico? Tieni la tua stupida macchinina, tanto
nemmeno mi piaceva! »
Bugs
sorrise soddisfatto, afferrò il suo giocattolo e
uscì
in giardino a giocare.
« Nonnina?
»
L’anziana
Granny prese il piccolo Bugs in braccio.
« Dimmi
tutto, tesoro. »
«
Io, Duffy, Lola, Silvestro, Tweety e gli altri siamo... fratelli?
»
La
nonna sorrise a quelle parole.
«
Fratelli, dici? Beh, sì, lo siete, in un certo senso... »
Bugs
sospirò.
«
Ma allora perché siamo tutti diversi? Io sono un coniglio,
Duffy
è un papero, Silvestro è un gatto, Tweety
è un canarino... »
Granny
accarezzò la testolina di Bugs con fare premuroso.
«
Questo è vero, ma vi volete bene come fratelli, no? »
Bugs
annuì imbarazzato.
«
E perché tu non sei come noi? »
L’anziana
donna rimase molto sorpresa di fronte a quella domanda.
«
Perché vi ho adottato. »
Bugs
alzò un dito, come se avesse appena avuto un’idea.
«
Però ci vuoi bene come una vera nonna, giusto?»
Granny
ridacchiò.
« Bravo
Bugs, hai capito perfettamente.
»
« Grazie
nonnina! »
Un
bacio veloce sulla guancia della nonna e poi di nuovo a giocare.
«
Bugs, dormi? »
Il
coniglio si rigirò tra le coperte.
«
Bugs, svegliati! »
A
quelle parole, Bugs si stropicciò gli occhi e li
riaprì
lentamente, mettendosi a sedere.
«
Che ci fai sveglia a quest’ora? »
sussurrò sbadigliando.
Lola
abbassò lo sguardo, un po’ imbarazzata.
«
Il fatto è che ho avuto un incubo... e adesso ho un
po’ di
paura... mi chiedevo se... sì, insomma... posso dormire con
te? »
Bugs
inarcò le sopracciglia e sorrise appena.
«
Ok, ma vedi di non darmi fastidio mentre dormo. »
Lola
annuì convinta.
«
Certo Bugs, fai come se non ci fossi. » rispose
infilandosi nel letto mentre lui la copriva con la coperta e le
augurava
silenziosamente la buonanotte.
«
Buongiorno! »
Bugs
si svegliò di soprassalto, guardandosi intorno con aria
sospetta.
«
Allora, dormito bene? »
Il
coniglio ricordò immediatamente ciò che era
successo
quella stessa notte.
«
Si, ma preferirei restare a letto ancora un po’...
» disse
nascondendo la testa sotto il cuscino.
Lola
sbuffò e tirò una gomitata a Bugs.
«
Faremo tardi a scuola, se non ti sbrighi! »
Bugs
borbottò qualcosa di incomprensibile e Lola,
infastidita, si infilò sotto le coperte e
cominciò a fargli il solletico per
convincerlo ad alzarsi dal letto.
Le
risate dei due riecheggiarono tra le pareti della stanza
per qualche minuto.
«
No, ti prego, basta Lola! Ho capito, ho capito... »
supplicò Bugs tra una
risata e l’altra.
Lola
era seduta a cavalcioni su di lui che invece era steso
ancora sul letto e si dimenava sul materasso cercando di sottrarsi alla
punizione della bionda.
«
Sei buffo. »
Bugs
corrugò la fronte, ridacchiando.
Gli
occhi azzurri di Lola e quelli neri di Bugs si
incontrarono nello stesso istante, un brivido attraversò la
schiena di
entrambi.
Lentamente
le loro risate svanirono in un imbarazzante e
fastidioso silenzio.
Si
fissavano senza proferire parola, lei ancora seduta su di
lui.
Poi
accadde tutto in una manciata di secondi.
Lola
sistemò un ciuffo biondo dietro l’orecchio e
lentamente
si chinò su Bugs, premendo le sue labbra contro quelle di
lui e dando vita ad
un bacio dolce e delicato.
Immediatamente,
Bugs ricordò del bacio che lui e Duffy si
erano scambiati involontariamente da piccoli. Dopo
quell’evento, aveva pensato che
baciare qualcuno fosse davvero disgustoso.
Ora
si ritrovò a cambiare idea. Il bacio di Lola non era
stato affatto male, anzi! Gli era piaciuto, eccome se gli era piaciuto!
Eppure
avevano solamente fatto aderire le loro labbra, era un gesto
così semplice!
Possibile che dietro un bacio si nascondessero così tante
emozioni? Imbarazzo,
disagio, gioia, soddisfazioni e tante altre sensazioni che non seppe
definire.
«
Lola, siamo fratelli. »
La
bionda fece oscillare la lunga chioma dorata.
«
Sai che siamo stati adottati. »
Bugs
abbassò lo sguardo, poco convinto.
«
Non volevi che ti baciassi? O non ti è piaciuto? »
ammiccò
lei con sguardo malizioso.
Bugs
si irrigidì a quelle domanda, diventando completamente
rosso.
«
No... cioè... sì, mi è piaciuto...
però... »
«
Però cosa? »
«
Sbrighiamoci o faremo tardi a scuola. »
Bugs
scese dal letto e uscì dalla stanza.
Lola
sospirò e abbassò lo sguardo, pensierosa.
Era
davvero così sbagliato innamorarsi di un fratello che in
realtà non lo era effettivamente?
«
Nonnina, cos’è l’amore? »
Granny
sorrise a quella domanda.
«
L’amore è ciò che provi per una persona
a cui vuoi bene,
una
persona importante con la quale vorresti sempre stare,
una
persona che vorresti proteggere
e della quale sei geloso. »
Gli
occhi di Bugs si illuminarono.
«
Allora io ti amo, nonnina! »
L’anziana
donna ridacchiò e accarezzò una guancia del
coniglietto.
«
No, Bugs, quello che provi per me è affetto.
L’amore
è qualcosa di molto, molto più profondo.
»
Bugs
storse il naso, perplesso.
«
Capirai quando sarai più grande. »
Il
piccolo annuì e tornò dagli altri.
«
Credo di essere innamorato di Lola. »
Duffy
scoppiò a ridere.
«
Lo trovi così divertente? »
Duffy
annuì.
«
E’ che a volte sai essere davvero simpatico. »
Bugs
corrugò la fronte e incrociò le braccia al petto,
stizzito.
«
Non sto scherzando. Lola mi piace davvero. »
Duffy
sgranò gli occhi, esterrefatto.
«
Non è nostra sorella, o qualcosa del genere? »
«
Sorella acquisita. »
«
Eh? »
«
Niente niente. »
Duffy
sospirò.
«
Capisco come ti senti. »
Bugs
fece una smorfia.
«
Cosa vuoi saperne tu che lasci e prendi ragazze ogni
settimana? »
Duffy
si finse offeso.
«
Quando sono con Melissa, tutte le altre non contano. »
Bugs
notò una strana luce negli occhi di Duffy, la stessa
che animava i suoi quando guardava Lola.
«
Nonnina, si può amare un fratello?»
Granny
inarcò le sopracciglia, perplessa.
«
Certo, è l’amore fraterno. »
Bugs
scosse la testa.
«
No, intendo l’amore quello vero. Quello profondo profondo.
»
La
nonna ridacchiò, ricordando la discussione di pochi giorni
prima.
«
Bugs, capirai da grande. »
Il
coniglietto mise il broncio.
«
Uff, ma io sono grande! »
Granny
gli accarezzò la testa.
«
Non preferiresti andare a prendere un gelato con me e gli altri?
»
Bugs
esultò di gioia.
«
Allora, come sto? »
Lola
fece un giro su se stessa, facendo svolazzare il
vestitino colorato e mettendo in mostra le gambe lunghe e snelle.
«
Beh, direi... fantastica! » rispose Bugs, arrossendo
visibilmente.
Lola
sorrise soddisfatta, si diede un’ultima controllata
allo specchio e poi si voltò per uscire.
«
A più tardi. »
Bugs
annuì debolmente.
Per
la prima volta in tutta la sua vita provava quello
strano sentimento chiamato gelosia.
E
non riusciva a credere che potesse essere così logorante,
così opprimente.
«
Stai attenta, eh? »
Lola
ridacchiò, aprendo la porta della stanza.
«
Certo Bugs, stai tranquillo. »
Bugs
si sforzò di sorridere ed essere felice per lei, ma
davvero non ci riusciva.
La
vide uscire dalla stanza, dirigersi al piano di sotto e
uscire in giardino.
Si
stava allontanando. Da
lui.
Non
riusciva a farsene una ragione! Lola usciva con un
ragazzo e lui non faceva niente per impedirlo?
Con
il cuore a mille corse fuori da casa e raggiunse Lola
che aveva già voltato l’angolo.
«
LOLA! »
La
bionda si voltò, sorpresa.
«
Ho dimenticato qualcosa? »
Bugs
sorrise e le si avvicinò.
«
Questo. » rispose afferrandola per le spalle e baciandola
con passione.
Immediatamente
ricordarono il bacio che si erano dati a soli
10 anni.
A
quel tempo, erano ancora troppo ingenui per capire.
Ma
ora non erano più due ragazzini alle prese con le prime
cotte adolescenziali.
Ora
che erano entrambi cresciuti, tutto si faceva più
chiaro.
«
Non andare, resta con me. »
Lola
arrossì imbarazzata.
«
E ci voleva un po’ di gelosia per farti smuovere? »
«
Nonnina, tu non hai mai amato nessuno? »
L’anziana
Granny sospirò abbassando lo sguardo.
«
Certo, io amo voi. »
Bugs
fece cenno di no con la testa.
«
Io intendo l’amore quello vero. »
Un
velo di tristezza offuscò gli occhi di Granny.
«
Sì, Bugs, ho amato un uomo quando ero più
giovane. »
Bugs
sorrise contento.
«
E lui ti amava? »
«
Sì. »
«
E ora lui dov’è? Perché non
è rimasto con te? »
«
Lui non c’è più. »
Bugs
si fece triste.
«
Ti ha abbandonata? »
«
No, è dovuto partire... »
Il
piccolo annuì.
«
Io non ti lascerò mai, nonnina.»
Granny
sorrise asciugandosi una lacrima.
«
Nemmeno io. »
«
Sposami. »
Il
cuore di Lola perse un battito.
«
C-cosa? »
Bugs
la abbracciò più forte, inebriandosi di quel suo
profumo delicato e del calore che emanava il suo corpo a contatto con
il
proprio.
«
Sposami. » ripetè come fosse la cosa
più ovvia del mondo.
Lola
si voltò a fissarlo negli occhi.
«
Dici davvero, Bugs? »
«
Ti pare che stia scherzando? »
Il
cuore di Lola sembrava voler scoppiare. Non ci pensò due
volte a baciare Bugs.
«
Lo prendo per un sì. » decretò lui
baciandola a sua volta.
«
Nonnina, cos’è il matrimonio? »
Granny
sorrise.
«
E’ un accordo tra due persone che si amano
per
stabilire di rimanere insieme per tutta la vita. »
Bugs
sembrò aver avuto un’idea geniale.
«
Allora sposiamoci, nonnina! »
Granny
ridacchiò.
«
Ma no, Bugs, non possiamo! »
Il
coniglietto fece una smorfia di disappunto.
«
E perché? »
«
Perché sono tua nonna
e
perché sono troppo vecchia per te. »
Bugs
annuì, comprendendo.
«
Allora sposerò Lola. »
«
Perché proprio lei? »
«
Perché è la seconda persona alla quale voglio
più bene
e
perché ha la mia stessa età. »
Granny
sorrise divertita.
«
E se lei non fosse d’accordo? »
Bugs
ci pensò un attimo.
«
Vedrai, nonnina, lo sarà! Nessuno resiste al fascino di Bugs
Bunny! »
Note
dell'autrice:
E pensare
che avrei altre storie da terminare... invece mi ritrovo a postare 'sta
cosa!
Mi
è venuta in mente ascoltando la sigla dei Baby Looney Tunes
dalla stanza di mio fratello che stava guardando la tv XD
Spero
possiate apprezzare :D e vi sarei grata se lasciaste un piccolo
commento, grazie <3
Soly
Dea
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