storia 7
Nothing is changed
Erano passati due anni da quando il nostro amato Goku se n'era andato
nuovamente da casa per allenare la reincarnazione buona di Majin Bu, il
piccolo Ub, e nonostante ciò, la vita sui Monti Paoz trascorreva
tranquilla e serena:
Goten si divertiva come un normale ragazzo della sua età… e
raramente, ma molto raramente dedicava il suo tempo libero alle arti
marziali;
Gohan ormai ben avviato nel campo delle ricerche storiche, viveva beatamente con sua moglie Videl e la sua figlioletta Pan;
l'unica a risentirne era la povera Chichi, aveva tutto sulle spalle!
Il suo secondo "bambino" era ormai maggiorenne,e si sa, a
quest'et… danno un sacco di problemi, e la mancanza della figura
maschile nella famiglia si sentiva e come!
Non che non fosse abituata a stare sola, il suo Goku se n'era andato
tantissime volte! Ma questa volta era diverso... Goku non era morto,
non se n'era andato su un altro pianeta, ma era vivo e sulla terra, per
giunta!
Non lo vedeva da circa tre mesi e nel frattempo non si era neanche fatto sentire.
La sensazione che provava dentro se stessa era tremenda... Le notti
erano infernali, arricchite sempre con incubi e attacchi di ansia...
Qualcosa non andava più... Perchè non voleva stare con la
sua famiglia? Perchè non tornava a casa almeno il fine
settimana? Era un suo dovere, diamine!
Che fatica gli costava? Aveva il teletrasporto, no? Beh, non poteva
teletrasportarsi la sera e la mattina ritornare ad indossare i panni
del maestro?
Invece no, chi se ne fregava, vero? tanto era solamente la sua famiglia, niente d'importante...!
La moretta si addormentò con questi pensieri e si abbandonò ad un sogno agitato...
Il sole stava nascendo da dietro i monti e i primi uccellini cinguettando, annunciavano il nuovo giorno...
Chichi, infastidita dal suono della sveglia si svegliò stravolta. Un incubo l'aveva tormantata tutta la notte:
Goku era lì, a un passo da lei, ma più gli si avvicinava più si allontanava...
Si destò dal letto e dedicò uno sguardo a quella parte
del giaciglio così cruda e fredda, con quelle coperte
così tese e quel cuscino per niente sgualcito. Gli occhi si
inumidirono all'istante. Sospirò, fece amaramente spallucce, si
alzò, prese la sua vestaglia e diede inizio così alla sua
abituale vita da casalinga.
La casa era ancora buia, Goten dormiva beatamente nel suo letto. Si
affacciò per controllare che tutto fosse a posto e una fitta
improvvisa la pervase: Dio come glia assomigliava! Più passava
il tempo più era identico a suo padre: stesso modo di fare,
stesso modo di dormire scompostamente. Le uniche due differenze? Il
taglio di capelli cambiato per non essere scambiato e la malizia, in
senso buono naturalmente!
Già, era molto più scaltro nell'affrontare la vita di
tutti i giorni, e soprattutto, era molto più sveglio con le
ragazze!
Dormiva supino, con una gamba sotto le coperte e una fuori, un braccio sotto la testa e uno sul comidino!
Chichi sorrise amorevolmente. Entrò, rimboccò le coperte,
gli diede un bacio sulla fronte e corse in cucina a preparargli la
colazione, tra un' ora si sarebbe alzato per andare a scuola!
La mattinata era trascorsa velocemente e Chichi si stava vestendo per andare al centro commerciale.
Aveva una lunghissima lista di cibi deliziosi, Goten era un buon gustaio oltre che un gran mangione!
Gli venne voglia di cambiare vestiario questa volta, si era stufata di indossare sempre i soliti indumenti!
Dall'armadio tirò fuori: un taller nero, lungo fino al
ginocchio, una camicetta bianca di seta, e dei decolté che
riprendevano l'abbigliamento scelto. Fatto ciò, si diresse
davanti allo specchio del bagno:
"Ufhm, guarda che occhiaie... Sembro un panda!"
Prese un chignon, ma non fece in tempo a formare con i propri capelli una cipolla che si fermò:
"No, oggi li lascio sciolti! Bisogna cambiare Chichi, bisogna cambiare!"
Era bellissima: la sua lunga chioma d'ebano le ricadeva sulle spalle, creando un bellissimo gioco di riflessi bluastri.
Il suo viso e il suo fisico erano splendidi, quarantotto anni non si vedevano affatto, sembrava una splendida ragazza trentenne!
Prese borsa, chiavi e occhiali e si diresse in macchina.
C'era molto traffico:
"Strano, eppure è martedì! Ma che ore sono? Vediamo
un pò... Mamma mia, sono gi… le quattro e mezza! come
corre il tempo!
Il centro-commerciale era molto affollato: persone andavano e venivano
con carrelli stracolmi di pietanze e oggetti casalinghi vari, bambini
che piangevano, ragazzi che si rincorrevano:
"Dio, che stress!"
Gi…, era davvero stressante!
"Allora, vediamo un pò... Cosa manca... Il burro c'è... Il pane anche...Ah, che sbadata, il vino, manca il vino!
Iniziò ad avviarsi con il carrello al reparto enoteca quando una famigliare voce la interruppe:
"Chichi!"
La moretta si fermò di colpo.
-No, non può essere...- Pensò tra se...
Il cuore le iniziò a battere sfrenatamente, le guance le
avvamparono all'istante, diventando di un tenue color porpora.
Si girò lentamente in direzione della voce, ed ebbe subito conferma delle proprie sensazioni...
"Ciao tesoro, anche tu qui?"
BLACK-OUT TOTALE!
Vi prego, siate clementi, è la mia prima fanfiction!!! : P
Baci Baci
SerenaChichi
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