Dear Son
Non sono mai stato
bravo con le parole.
E
ciò che mi accingo a fare in questo momento è
probabilmente la cosa più difficile che abbia mai fatto.
Molto più difficile che gettarsi nella mischia brandendo la
bacchetta e sparando incantesimi all’impazzata, sapendo di
poter morire da un momento all’altro… Come poi
è successo.
Ma
non è di questo che ti vorrei parlare.
Quello
che vorrei dirti è che non tutto il male viene per nuocere.
E che un giorno questo dolore ti sarà utile.
Suona
assurdo, suona disumano, ma è così.
Quello
che più mi preme insegnarti, Teddy, è che
c’è sempre speranza. Sempre.
Anche
quando ti sembra di aver toccato il fondo
dell’infelicità, della disperazione,
dell’abbandono, non è mai il fondo.
C’è sempre una luce alla fine del tunnel. Appare
lontana, impalpabile, irraggiungibile, ma c’è.
È reale. Quella luce è dentro di te, dentro
ciascuno di noi. Basta trovarla.
Lo
so che non è facile. Chi meglio di me potrebbe saperlo?
Pensavo
che la mia vita fosse stata distrutta prima ancora di iniziare. Ero
solo un bambino quando fui trasformato in quello che sono. Ho passato
una vita in questi panni, Teddy. Una vita da Lupo Mannaro, hai idea di
cosa significhi? Molto probabilmente no.
Mi
auguro che tu non abbia mai a conoscere quello che ho conosciuto io.
Non
ti auguro una vita tutta rose e fiori, perché sarebbe
impossibile vivere senza qualche spina.
Senza
l’amaro il dolce non appare più così
dolce.
Ma
prego che la sofferenza che mi è stata riversata addosso ti
sia risparmiata. Spero che tu non sia mai additato dalla gente e fatto
oggetto di occhiate di disgusto, o emarginato dai compagni, o tenuto
lontano come un cane rognoso.
Spero
che tu diventi una persona migliore di quello che sono stato io.
Che
la tua fede non abbia mai a vacillare.
Che
tu non pensi mai, nemmeno per un secondo, di abbandonare coloro che ti
amano e che ami solo per vigliaccheria, per timore di non essere
accettato, per l’angoscia di non essere abbastanza…
Ti
dirò un’altra cosa, figliolo... Nessuno
è mai abbastanza.
Abbastanza
per cosa? Per tutto.
È
sempre troppo presto o troppo tardi. È sempre troppo o
troppo poco.
La
vita non è fatta di sì e no, di bianco e nero, di
giusto e sbagliato, di Bene e Male. Vorrei che tu lo capissi, questo,
perché è molto importante. Perché tu
non pretenda troppo da te stesso.
Il
più delle volte, siamo migliori di quanto noi stessi ci
riteniamo. È solo che abbiamo troppa paura per metterci alla
prova.
Ma
se non scendi mai in campo, se non combatti, se non rischi, se non ti
metti in gioco… non vivi. Resterai per sempre uno spettatore
della vita, non un attore.
Te
la vedrai scorrere affianco, troppo spaventato per osare fare un passo
ed immergerti in essa. E quando tenterai di allungare la mano per
stringerla, te la sentirai scorrere tra le dita, inafferrabile, come
una pioggia di granelli di sabbia. Perché sarà
troppo tardi, perché il tuo tempo sarà
già passato.
Per
questo, Teddy, voglio che tu non sprechi nemmeno un istante della tua
vita.
Voglio
che tu sia felice.
Che
tu agisca con il cuore, più che con la mente.
Vorrei
che tu non commettessi i miei stessi errori, ma è
impossibile chiederti una cosa del genere.
Tu
non mi conosci. Ma sappi che per me hai significato più di
tutto, ancor prima che tu nascessi. Ho sbagliato anche con te, lo so e
ti prego di perdonarmi. Ma ho capito in tempo quanto fossi egoista e
gretto. È grazie a te che ho imparato ad accettare
finalmente e completamente ciò che sono.
Non
si può fuggire all’infinito da se stessi, non
quando il nemico te lo porti dentro. Puoi combatterlo, ma è
una battaglia persa. E allora ci fai pace. Vi stringete la mano e vi
battete pacche sulla spalla come due amiconi ritrovati ed andate avanti.
Si
deve sempre andare avanti, Teddy, ricordalo. La vita è una
ruota che non smette mai di girare. E tu non devi mai smettere di
correre per inseguirla, per raggiungerla. Non devi mai smettere di
correre, anche quando ti sembra che non abbia senso. Anche quando ti
sembra di essere stanco, sfinito, distrutto.
Ecco,
ho finito.
Ti
ho detto solo un milionesimo delle cose che ho dentro, che avrei voluto
dirti, ma penso che ci siamo capiti, no?
Un
tempo, non avrei mai pensato che un giorno qualcuno mi avrebbe amato ,
che mi sarei sposato, che avrei avuto un figlio. Tu sei stato il
più grande regalo che la vita mi abbia fatto, quando ormai
non ci credevo più.
Sei
il simbolo della speranza e della libertà. Sei la prova
vivente che un mondo migliore è possibile, se ci si crede
abbastanza.
Ti
voglio bene.
Papà
Fine
Parole:
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