Cap 1
Il diciannovesimo giorno,
il padretherno dei videogames creò il Regno dei Funghi.
Disponeva di uno
scarsissimo budget e quindi dovette risparmiare molto sulla grafica,
riciclare un vecchio personaggino già apparso da qualche
altra parte per fargli fare da protagonista e creare il suo
secondo dalla sua stessa base, senza cambiare altro che i colori. I
cespugli dovettero rassegnarsi a essere null'altro che nuvole verdi,
alcuni personaggi rinunciarono alle gambe e moltissimi altri elementi
dovettero essere lasciati all'immaginazione.
Si manteneva però
viva la speranza di guadagnare abbastanza da migliorare la grafica
nel mezzo secolo che sarebbe seguito.
Oggi, ecco come può
essere visto questo paradiso.
Il sole si leva alto
illuminando lo splendido panorama lussureggiante, verdeggiante di
freschezza. Sorride, splendente di salute e di positività,
alle simpatiche nuvolette di pixel che ricambiano il suo gioioso
saluto e alle collinette ridenti che gli fanno l'occhiolino.
Lentamente e senza che nessuno immagini che qualcosa possa andare
storto, comincia un nuovo giorno.
Basta guardarsi intorno
per rendersi conto immediatamente che non ci troviamo più nel
nostro mondo. Qui tutto è colorato allegro, vivo, ogni cosa ha
un'anima propria, ogni cosa ti parla, ti sorride, ti guarda, ti
ascolta, ti conforta. Qua e là, su e giù, a
destra e a manca, senza un ordine apparente, strani oggetti
cilindrici verdi, blu, gialli e cavi si ergono dal terreno. Alcuni
sembrano essere vuoti, altri dentro hanno una sorpresina. Una di
quelle sorprese che ti mangia se non stai attento, non una di quelle
dell'uovo di Pasqua.
Sono stati costruiti dei
muri a cavolo che circondano tutto il perimetro del parco, e per aria
invece possiamo veder galleggiare dei cubi. Nessuno sa per quale
razza di fenomeno di magnetismo 'sti cosi se ne restino sospesi a
mezz'aria. Bisogna solo credere ai propri occhi.
È un mondo
bizzarro e meraviglioso in cui raramente potresti incontrare un
elemento familiare che ti ricordi il mondo grigio, triste e pieno di
smog dal quale provieni.
Se sei particolarmente
fortunato, potresti perfino incontrare un piccolo dinosauro.
Di cosa stiamo parlando?
Semplicemente di un regno che si trova al di fuori della nostra
portata, impossibile, irraggiungibile eppure, irrazionalmente, siamo
qui. Ci siamo arrivati attraverso le tubature di una vasca da bagno
che ci si sono aperte sotto i piedi, pensate un po': quante
possibilità ci sono?
Ma andiamo per ordine:
gli abitanti di questo posto meravigliosamente psichedelico sono dei
tipi un po' strani: sono bassi, goffi, apparentemente senza naso e hanno un ombrello
a pallini colorati attaccato alla sommità della testa. Sono
praticamente dei funghi antropomorfi. No, non funghi allucinogeni,
anche se a giudicare da quello che vedi il dubbio ti viene...
Fondamentalmente poi,
questi funghi sono un po' idioti. Avevano a disposizione un mondo
bellissimo e incontaminato tutto per loro che non era umido e
ammuffito come quello sotterraneo dal quale venivano, in cui si sono
riprodotti tramite le spore generazioni or sono, e anziché
goderne per i fatti loro hanno pensato bene di farsi governare da un
re che non è nemmeno un re fungo come loro ma è un
umano, uno di quegli umani che vengono dal nostro mondo buio e
triste, con il rischio che combinasse un disastro e rovinasse questa
utopia, come tutti gli umani sono soliti fare con qualsiasi cosa che
sia bello e perfetto.
Per fortuna re George,
così si chiama, non ha voluto (leggasi: non è stato in
grado di) distruggerlo, anzi gli si deve riconoscere il merito di
averne saputo conservare la purezza e la semplicità che gli
sono caratteristiche. Certo, a parte il fatto che adesso i funghi
vivono in case più grandi e più comode delle loro
originarie capanne, che indossano degli abiti firmati, che
costruiscono le strade e che guidano le macchine, ma questi sono
comunque dei cambiamenti che possiamo considerare più o meno
benefici, per loro.
Re George ha una figlia
che si chiama Peach e che evidentemente ha preso molto sul serio il
suo nome, visto che nel suo disperato tentativo di assomigliare a una
pesca si è perfino tinta i capelli di biondo (prima li aveva
rossicci) e veste sempre e solo di rosa. Le pesche sono più
che altro arancioni, dite? Non nel Regno Dei Funghi.
A pochi chilometri di
distanza da questo posto idilliaco, comunque, ci sono svariati alti
regni. Uno di questi si chiama Sarasaland, un posto che si riesce a
definire solo come “assurdo”. Perché? In primo
luogo perché si trova in un luogo sospeso nel nulla, a metà
tra la Cina e l'Egitto e tutti noi sappiamo che questi due stati non
sono confinanti. Secondo poi per la sua conformazione: praticamente
si tratta di un deserto fiorito. Infatti, in primavera in mezzo alla
sabbia spuntano fiori dal nulla e l'effetto è paradossale e
anche un po' ridicolo. Anche questo regno, seppur abitato da esseri
fantastici che nel nostro mondo non esistono, è governato da
un re umano che si chiama Richard, pare proprio che si tratti di un
vizio. Evidentemente c'è una principessa anche qui. Questa si
chiama Daisy e lei al contrario di Peach non ha preso molto sul serio
il proprio nome, se no anche lei avrebbe dovuto farsi bionda e poi
indossare un abito bianco che evocasse le margherite... Invece si
veste di un bel giallo e sfoggia con orgoglio la sua chioma rossa. Ci
sono anche le margherite gialle, dite? Beh, non a Sarasaland.
Siccome tra il Regno dei
Funghi e Sarasaland c'è una specie di gemellaggio, Peach e
Daisy sono amiche del cuore, e meno male, se no sarebbero state lì
a litigare tutto il giorno su chi delle due sia la più bella.
Se le mettessero ai voti, io il mio lo darei alla seconda. Con ciò
non sto dicendo che Daisy sia più bella di Peach, ma non sto
nemmeno dicendo che sia meno bella di lei. Sono entrambe piuttosto
carine. Poi sono gusti.
Al di là di questi
spazi idilliaci, comunque, esiste un'altra terra chiamata
semplicemente la Terra dei Koopa. Cosa sono i Koopa? Una sorta di
draghi che però assomigliano più a delle tartarughe
giganti e piene di aculei sulla schiena. Cattivi? Dicono.
Forse i Koopa sono i più
intelligenti di tutti perché si sono messi a capo uno di loro.
Il re dei Koopa, lo sanno
tutti, si chiama Bowser, e non ho ancora capito se si pronunci come è
scritto o in un altro modo. È un cosone enorme, spaventoso,
che sputa fuoco. Tutti hanno giustamente paura di lui, ma non è
che in realtà lui sia poi così cattivo. Ha solamente
una storia travagliata. Ha otto figli che gli sono stati dati da
diverse mogli, tutte morte oppure scappate, volate via perché
per distrazione aveva lasciato la gabbietta aperta. Non è
felice, vorrebbe una stabilità, vorrebbe che qualcuno si
prendesse cura di lui, che si occupi di portare i bambini a scuola,
che gli cucini la pasta quando torna dal suo duro lavoro di re, che
lo aiuti a fare le pulizie di casa che finora si accolla sempre da
solo, che lo abbracci quando è triste, che dorma con lui nel
suo letto raggomitolata a cucchiaio e che la mattina lo svegli con un
bacio e che gli prepari il caffè. Sono tutti desideri
legittimi che nessuno ha mai saputo o voluto esaudire.
Ma al di là del
suo disperato bisogno di avere una moglie nuova per lenire il dolore
della perdita di quelle che ha già avuto ma che per motivi
vari ha dovuto lasciare, questo giovane mostruoso bellissimo
drago-tartaruga ha trovato il coraggio perfino di innamorarsi. E come
poteva non farlo? Lei è così bella, dolce, aggraziata,
gentile, buona, eccezionale. Ha una pelle bianca, nivea come un
giglio appena sbocciato, gli occhi profondissimi di un blu
inquietante, i capelli di un biondo miele morbidissimi e lucenti, le
labbra rosa a cuoricino e sotto dei denti bianchissimi, perfetti,
splendenti. L'ha vista per caso per un attimo e una volta sola,
eppure non ha più potuto fare a meno di lei. Non c'è da
stupirsi che l'abbia voluta egoisticamente tutta per sé, non
c'è da stupirsi se vuole almeno cinque figli da lei e non c'è
da stupirsi se, nonostante tutto, voglia farsi amare
da lei anche solo la metà di quanto lui la ama. Quello che lui
vorrebbe e che le chiede disperatamente non è un amore fisico,
lui non vuole semplicemente colmare quel vuoto che gli è stato
scavato dentro dalla vita che con lui è stata così
crudele, no, quello che vuole è il suo Amore, in ogni sua
possibile accezione e sfaccettatura.
Ma
torniamo nel Regno dei Funghi.
In
mezzo a una prateria si solleva un colossale tubo di metallo lucente
blu, dalle cui profondità emerge una figura snella e
slanciata. È Daisy, la principessa di Sarasaland. Ha
venticinque anni, è giovane, fresca e abbronzata. La sua
bellezza però in questo momento è compromessa
dall'affanno e dalla fretta.
Si
affanna a sbucar fuori e inciampa, evidentemente impacciata dal lungo
abito che lei odia. Il tacco della scarpetta le si rompe, ma lei non
si fa problemi, si toglie tutte e due le scarpe, le butta via, si
solleva la gonna che le da noia così può correre molto
più svelta. Si allontana disperatamente dal tubo dal quale ha
fatto la sua entrata e dal quale, dietro di lei, sbucano fuori due
enormi Koopa con un elmetto in testa.
La
stanno inseguendo e dalle loro facce non sembra che abbiano buone
intenzioni.
La
principessina inizia a stancarsi per la corsa, i due mostri sono più
veloci di lei, hanno le scarpe da ginnastica, stanno per
raggiungerla.
Guidata
dalla forza della disperazione, la piccola freccia gialla riesce a
raggiungere gli alberi in fondo, si attacca al primo ramo che riesce
a prendere e si mette a pregare che i Koopa non sappiano arrampicarsi
e che desistano. Ma capisce subito di essere in errore.
Quelli
si guardano e sogghignano tra loro. Si è messa in trappola da
sola.
La
principessa sa di non avere scampo e dandosi della stupida fa l'unica
cosa che possa fare: inizia a chiamare aiuto, anche se nei paraggi
non si vede nessuno che possa aiutarla.
Ma in
realtà qualcuno c'è.
Dall'altra
parte del bosco, due uomini sono impegnati in una passeggiata
rinvigorente.
Il
più anziano dei due ha una trentina d'anni. È un po'
basso e ha una corporatura piuttosto robusta ma non si può
dire che sia proprio 'grasso'. Anzi, sembra molto atletico e
allenato, per la verità. Indossa una tuta blu... una maglia
rossa e un cappellino dello stesso colore. Oh, e porta i guanti
bianchi, chissà perché.
Ha
una gran massa di capelli castani ricciuti, due occhi azzurri come il
mare e un buffo nasone tondo sotto cui svettano due meravigliosi
mustacchi scuri. Ha un viso simpatico e divertito. E ha lo sguardo
fiero. Tutte queste caratteristiche gli conferiscono un aspetto
buffo, ma nel complesso, è un bell'uomo.
Il
suo compagno -che è anche suo fratello- è un po' più
giovane, visibilmente più alto e più magro, anche lui
ha gli occhi azzurri, anche se a volte sembrano verdi, il naso tondo
e i baffi, i suoi capelli invece sono lisci e più scuri di
quelli dell'altro, ed è vestito più o meno allo stesso
modo, salvo il fatto che anziché rossi la sua maglia e il suo
cappellino sono verdi. Ha un'aria perennemente spaesata e, a dirla
tutta, anche un po' patetica e insignificante, come se non sapesse
mai bene dove si trova, a differenza di suo fratello che invece
sembra essere tranquillissimo e a proprio agio ovunque vada.
Nonostante i due si somiglino fisicamente molto, basta guardarli per
capire subito chi tra loro due è il capo.
Avete
già intuito chi sono questi due?
Nel
momento in cui la principessa ha urlato, i due stavano facendo una
conversazione piuttosto importante, ma l'hanno interrotta per sentire
meglio.
“Cos'è
stato?” chiede il più giovane, dimostrando di non avere
fantasia.
“Sembrava
la tipica donzella in pericolo.” risponde l'altro come
se fosse ovvio.
“La
tipica che?”
“Ma
dai, non lo sai? Non hai imparato niente?” Lui sarà
anche simpatico, ma ha questo vizio. Dà sempre tutto per
scontato.
“Scusa”
fa il Fratellino con un sorriso, stando attento a controllare il tono
della voce per non far trapelare il fatto che sia seccato “Tu
ne sai più di me.”
“Puoi
dirlo forte.”
Ridono,
poi tornano subito seri.
“Non
facciamola attendere.”
E si
inoltrano nel bosco, seguendo la direzione da cui sembra provenire la
voce.
Per
un attimo credono di averla persa perché c'è silenzio,
ma poi la principessa urla di nuovo e stavolta sentono scandire
chiaramente la parola “aiuto.”
Sbucano
fuori dal fitto degli alberi e a una trentina di passi vedono i due
energumeni che scuotono l'albero e fanno precipitare la ragazza come
un frutto maturo. Subito la agguantano.
“Te
lo dicevo che era una ragazza...” fa il maggiore avanzando, poi
si rivolge ai due Koopa dicendo qualche frase che si dice in queste
circostanze, qualcosa come “In due contro una ragazza! Vi
sembra corretto? Lasciatela stare altrimenti... ”
Quelli
si girano e con la faccia antipatica tipica dei cattivi che sono
sicuri di se stessi si mettono a ridere dell'uomo che li sfida. E
quindi, naturalmente, l'uomo che li sfida parte con un pugno potente
e li smonta. Anzi solo uno, mica può smontarne due con un
colpo solo! Sarà bravo, ma non fino a questo punto.
Il
Koopa colpito si tiene il muso che sanguina, mentre l'altro fa un
passo indietro trascinando con sé la principessa. Ma a
quest'altro ci pensa il Fratellino, che comparendogli all'improvviso
di fronte lo smonta con un cazzottone e lo butta a terra, poi tende
la mano alla ragazza che senza pensarci due volte la afferra e si
lascia trarre in salvo.
Capendo
che questi due nuovi arrivati sono più forti di loro, i due
Koopa tirano fuori le armi pesanti, alias si mettono a tirare
martelli. Infatti loro, se non l'avevate capito, sono i Fratelli
Martello.
Ovviamente
i nostri sono così veloci che non si fanno beccare dai
martelli, ché altrimenti si spaccherebbero la testa, e
saltando ripetutamente sul guscio che i Koopa hanno sulla schiena li
costringono a deporre le armi. Ma quelli hanno la pellaccia dura e si
impegnano nella lotta anche a mani nude. E danno giù anche di
parolacce e insulti.
Alla
fine sono tutti e quattro esausti e non vogliono più
combattere.
Allora
Daisy si intromette nella questione da uomini e decide che la
diatriba sarà risolta con una gara di bevute. Sarà
anche bella, ma a volte ha delle idee strambe.
“Se
vincete voi” sentenzia indicando i Koopa “Mi porterete
via. Se invece vincono loro” e indica i due umani “Ve ne
andrete e mi lascerete in pace.”
I
quattro naturalmente la prendono per matta, ma non hanno capito che
si tratta di una scusa.
Nel
momento in cui i due Koopa si rotolano a terra dal ridere per
l'assurdità della proposta, lei afferra i martelli che hanno
lasciato per terra e li colpisce a ripetizione sulla capoccia. Quelli
non se lo aspettano e si rintanano nel guscio.
Allora
i due uomini, che hanno capito il giuoco come diceva Pirandello, li
prendono e li usano come palle da bowling, salvo il fatto che i
birilli sono gli alberi e che di sicuro non vanno a terra.
I due
Koopa quindi sono svenuti e i tre umani si allontanano insieme.
“Lascia
che ti accompagniamo... Tutto bene?” si preoccupa il maggiore.
“Sto
alla grande!” lo rassicura lei facendo una grande risata che le
viene dal cuore. Evidentemente è contenta di quello che ha
fatto.
“Sei
una tipa strana, tu.” dice il Fratellino guardando la ragazza
con ammirazione.
“Lo
prendo come un complimento.” fa Daisy allegra “Comunque
grazie, senza di voi non ce l'avrei fatta. Con chi ho il piacere?”
“Io
sono Mario” fa il maggiore presentandosi “E lui si chiama
Luigi.”
“Ciao.”
fa Luigi arrossendo subito. Si mette sempre un po' in ombra da solo,
ma non lo fa apposta.
“Molto
piacere. Io sono Daisy.”
“E
cosa ci fai qui?”
Daisy
lo guarda male.
“Mio
fratello intendeva dire: Perché quelli ti stavano inseguendo?”
“Volevano
catturarmi. Come hanno già catturato la mia amica, la
principessa Peach.”
I due
rimangono un po' intontiti. Hanno già sentito parlare della
principessa Peach, naturalmente, ma non hanno mai incontrato nessuno
che la conoscesse.
“Come
sarebbe?”
E
Daisy inizia a raccontare.
“Io
sono la principessa di Sarasaland. Ero qui in visita per festeggiare
il compleanno della mia amica. Ha fatto ventisei anni, e come ogni
anno s'è trattato di un evento in grande. A tutti è
stato permesso di partecipare. Un gruppo di Koopa, però, è
entrato nel castello da nonsiècapitodove e ha portato a
sorpresa una torta altissima, bellissima, favolosa. Erano tutti
entusiasti e nessuno ha sospettato niente. Però poi, al
momento del taglio, la torta è esplosa. Ed è uscito un
mostro! Un Koopa grossissimo, enorme. Ha detto “tanti auguri”,
ha acchiappato Peach e poi è saltato dalla finestra. I Koopa
che avevano portato la torta quindi si sono dati alla pazza gioia e
hanno aggredito gli invitati. E tra gli invitati c'ero anche io. Quei
due di prima se la sono presa con me, dicevano “c'è
un'altra principessa! Acchiappiamola!” ma io gli sono sfuggita,
mi sono infilata nel primo tubo che ho trovato, ma loro mi hanno
seguito. Il resto lo avete visto con i vostri occhi.”
Detto
questo la principessa ha perso un po' della sua vivacità, ha
abbassato la voce, è come se si rendesse conto solo adesso
della gravità della situazione.
“Ti
rendi conto di quello che vuol dire, Luigi?”
“No,
che vuol dire?”
“Ma
cavolo, è chiaro! Dobbiamo aiutare questa povera creatura.”
Luigi
non ha capito, odia che suo fratello dia SEMPRE tutto per scontato.
“Questa
povera creatura chi?”
“La
principessa Peach, idiota!”
“Ah,
no.” Luigi si ferma di botto “Che cosa ti sei messo in
testa?”
“Lo
fareste? Voi?” fa Daisy guardando Mario con gli occhi da
cucciolo.
“Ho
una certa esperienza nel settore.”
“Davvero?
Sei... una specie di supereroe?”
“No,
sono un idraulico, però fa lo stesso.”
“Ha
salvato una ragazza da un gorilla gigante che l'aveva portata sulla
cima di un palazzo...” si intromette Luigi con aria annoiata “È
finito sui giornali e gli è piaciuto, quindi si crede un eroe.
Ma la verità è che ha avuto fortuna.”
“Sei
solo invidioso.” dice Mario con una linguaccia.
“No,
per niente.”
“Beh,
non so nulla di questo, non leggo i giornali.” ammette Daisy.
“Oh,
ma non è successo qui, è successo dall'altra parte.”
“Uhm,
da quale altra parte? Non siete di qui?”
I due
fratelli si guardano e sorridono.
“Veniamo
dal 'mondo reale'.”
“Perché
questo è finto, giusto?”
“Un
pochino. Dalle nostre parti gli oggetti inanimati non hanno gli
occhi, ma questo è ovvio.”
“Quindi
voi non conoscete niente di questo regno?”
“No,
non molto. Ci siamo arrivati per caso e prima di venire ad aiutare te
discutevamo proprio se ci convenisse tornare a casa o stabilirci qui
definitivamente.”
Daisy
sorride a sua volta. Infila una mano dentro una tasca della gonna e
tira fuori un libricino. Sulla copertina c'è scritto il
titolo: Guida al Regno dei Funghi – tutto quello che dovete
sapere: le vie, i percorsi segreti, gli abitanti, i power up.
Comodo,
no?
Spazio
autrice:
Sono
arcisicura che qualcuno che abbia letto questo capitolo deve aver
pensato: “Ma non è così che si sono
incontrati!”... Beh, sappiate che se volete continuare a
leggere la storia dovete dimenticare tutto il resto. Spero che
qualcuno mi lasci un commento, sulla storia in generale, ma vorrei
anche qualche critica sullo stile di scrittura. Detto questo,
arrivederci.
|