Babbo Prezzemolino
Note: il
'Prezzemolino' è dovuto alla mia "Beniamino
Prezzemolino "
Questa storia
partecipa a "200
METRI - Double drabble" , indetto da Writers Arena Rewind.
Oh,
ovviamente non so che lavoro faccia il padre di Julie. Facciamo finta
che lavori nel centro commerciale, ok? :)
"Devo ammetterlo, Tennyson: il rosso ti dona."
Ben lanciò un'occhiataccia all'amico mentre, con
tutta la
calma che la sua ingombrante figura gli imponeva, prendeva posto su una
scomoda sedia di plastica a forma di trono.
"Se sono in questo pasticcio è anche colpa tua,
Kevin" rispose acido. "E sappi che io non dimentico."
"Sei qui per fare un favore a Julie. Io non c'entro niente."
Quando la sua fidanzata gli aveva fatto quella richiesta, la
sua prima risposta era stata un secco 'No'.
Poi lei glielo aveva chiesto di nuovo, aggiungendo uno di
quei 'Per favore'
a cui non sapeva resistere. Allora aveva capito di essere fregato.
"Fare il Babbo Natale al centro commerciale è
solo un lavoro, ok?"
Un lavoro che gli aveva trovato Julie, dato che il padre
lavorava
in quello stesso edificio. E che aveva urgentemente bisogno di qualcuno
che sostituisse il vecchio Santa, dopo che questi si era ammalato.
"Certo, amico" replicò Kevin, col solito ghigno
sarcastico.
"Dovrei farti una foto. Servirebbe a ricordarti questo momento ogni
volta che m'accusi d'essere lo schiavo di Gwen."
Cercando di ignorare il bambino che gli era saltato sulle
ginocchia e stava tirando la barba finta, Ben ringhiò.
"Ringrazia che non posso trasformarmi, Levin."
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