Così
non si può giocar!
Che strazio stare insieme a lei
l’estate
Non sa cacciare nè tirar di box!
Vanitoso…
Tanto non mi piace!
Se ci sto insieme il morbillo
avrò…
Il
primo giorno in cui l’avevo
incontrato, era un bambino… davvero antipatico! No, non è vero! Questo
l’ho
pensato dopo. Appena l’ho visto mi sembrava solo leggermente snob.
Poi ho
aperto gli occhi. È terribilmente,
morbosamente e istericamente antipatico ai massimi livelli.
Perché lo odio così tanto? Non
saprei. Vi dico solo che il mio odio è cominciato appena mio padre mi
ha detto
a 5 anni chi dovevo sposare un giorno, e per cosa? Per unire i due
regni… fino
a quel fatidico giorno, ero la persona più felice della terra, anzi la
bambina
più felice della terra, spensierata, amata, dolce, gentile, cortese,
beneducata, aggraziata (beh non tanto quando picchiavo…), libera di
essere come
mi andava di essere! Per quel periodo estivo in cui eravamo entrambi
costretti
a stare insieme cercavo di fare amicizia… ma l’unica cosa che capii da
quegli
stupidi incontri è che lui è un vanitoso, ipocrito marmocchio. Niente a
che
vedere col mio amato padre. Lui si che sapeva giocare… o almeno quando
aveva
tempo. Di certo non mi aveva mai annoiata quanto Derek. È così che si
chiama
quel bambino. Già il nome insignificante dice tutto sulla sua
personalità
altrettanto insignificante.
Fremevo ad aspettar
Felice d’esser qui…
Ma vorrei scappar!
Con lui non potrò…
Con le io non potrò…
Giocar!
- Non
mi toccare! – gli urlai contro, mentre lui mi tirava i
capelli.
- Tu
prima mi hai picchiato! Ringrazia che ti sto solo
tirando i capelli! – ribattè lui incrociando le braccia. Ed io ne
approfittai
per andarmene. Non mi andava di stare con lui! E nessuno lo capiva!
Il solo
fatto d’essere costretta
a fare qualcosa che visibilmente non
voglio fare, mi irritava! E quel bambinetto si credeva chissà chi!
- Ehi!
Aspettami! – mi urlò dietro. Mi stava seguendo! Ma
dove siamo finiti! Mi segue! Ma cos’ha da seguire?!
- Non
voglio aspettarti! –
-
Eddai…! – silenzio improvviso. Ed un rumore strano come di
qualcuno che cade a terra.
Mi
voltai e Derek era rotolato letteralmente nel fango
inciampando su una radice! La scena non poteva essere più divertente! E
mi
aprii in una fragorosissima risata.
- Che
schifo!! – fece una smorfia da vero snob e cercò di
alzarsi col solo risultato di farmi ridere ancora di più perché scivolò
e
ricadde nel fango!
- Non
sei molto gentile! – mi fece notare.
- Lo
so! Ma non posso farci niente! Vedere il tuo nobile sederino
spiaccicato nel fango mi
fa sbellicare! – e continuai a sghignazzare.
Lui si
alzò al quanto offeso, si scrollò di dosso una parte
di terra e se ne andò arrabbiato.
Dopo un
po’ che mi faceva male la pancia dalle troppe
risate, decisi che era il caso di tornare da lui e chiedergli scusa per
l’offesa. Non mi dispiaceva davvero, almeno non troppo. Però il mio
papino mi
ha insegnato che si fa un torto bisogna chiedere scusa. Lui non mi
aveva mai
chiesto scusa. O forse non gli ho mai dato il tempo di farlo… chissà
che voleva
quando mi ha chiesto di aspettarlo? Beh, se lui non mi ha mai chiesto
scusa,
perché sto andando io? Io sono un principessa! Che vuole?
D’altro
canto sono comunque una bambina beneducata, e andrò
lo stesso…
Oltrepassai
il gazebo e lo vidi piagnucolare come una
femminuccia assieme a quel suo amico ciccione, di cui il nome temo non
ricorderò mai! Si fa coccolare il mocciosetto… bene! Non ha bisogno
delle mie
scuse, è occupato col terzo incomodo.
Su scendi, dai, ho fretta!
C’è Derek che ti aspetta!
Mi devo pettinare
e poi io soffro il mal di mare!
Odette starà arrivando,
non farle questo affronto!
Vederla mi fa male
e poi il vomito mi sale!
A 13
anni non ero una ragazza molto carina, avevo da qualche
anno cominciato l’adolescenza quindi… no, assolutamente
non ero una ragazza carina. E a complicare la situazione ci si metteva
mio
padre che con i problemi di una povera adolescente rispondeva solamente
che per
lui ero sempre una bellissima bambina! Ma la cosa non mi aiutava!!
L’unica che
un po’ mi pensava era la mia balia, e credo sia rimasta al mio fianco
solo per
soldi, vitto e alloggio. Aiuto… ma che aiuto! Nessuno poteva capirmi. O
almeno
così mi sembrava a quell’età.
Derek
poi non volevo nemmeno vederlo! L’ultima volta che ci
eravamo visti lui non scordò certo di trattarmi male come al solito. E
tutto solo
perché ero leggermente imbruttita… brufoli e punti neri… mai
sopportati! Ricordo
ancora la sua risata quando mi è spuntato il primo brufolo in estate…
fu tutta
colpa del caldo! E del sole! Non lo
sopporto!! Non lo sopporto e non lo sopporto!!
Ma
a cosa mi stavo veramente riferendo? Al sole, al caldo e
ai brufoli? Oppure… a Derek?
Sbarazzarcene non ci riusciamo!
E in squadra mai, giammai!, la
vorremo!
Così no, non si fa!
Ti devi rassegnar…
Questo non mi va!
Così non si può…
Così no, non si può…
Giocar!
Quel
suo amico è sempre più antipatico e fannullone, e solo
io me ne rendo veramente conto! Derek è completamente assente sulla
questione! Sarà
che è l’unico amico che è riuscito a trovare in tutto il regno?! Ma che
sfigato. Sono entrambi talmente sfigati che per liberarsi di una
ragazza (come
me) hanno avuto bisogno di rompermi un braccio! Perché non vogliono
farmi
giocare con loro?
- A che
giocate? –
- Non
sono fatti tuoi! – esclamano in coro.
-
Riformulo la domanda in maniera che voi, menti poco
sviluppate, possiate capire la finezza con la quale sto parlando, e
così che
voi capite come adeguatamente dovete rispondermi! A che cosa state
giocando? –
mi irritai un po’.
-
Riformula la risposta in maniera tale che la tua testa
bacata possa capirlo bene… NO GIRLS! – esclamarono insieme.
Li
detesto, li detesto, li detesto! Più insopportabili di
così non sarebbero potuti essere! Così me ne andai infuriata.
Ma dopo
poco tempo tornai perché, non sapendo leggere, non
avevo niente da fare e mi annoiavo a
morte! Almeno se avessi saputo leggere… non avrei sprecato quella grande libreria che ci ritroviamo a palazzo e
che si ritrova Derek nel suo palazzo!
Ma che ovviamente non sfrutterà minimamente perché è senza cervello.
Promemoria per me: farsi
insegnare a leggere!
-
Possiamo ricominciare da capo? – chiesi con calma.
- Che
vuoi? – sempre all’unisono. Insopportabili.
-
Vorrei giocare con voi se è possibile… -
- Okay - Wow! Hanno accettato senza storie!
– Visto
che ci tieni tanto – continuò il principino – Allora ti daremo un ruolo
di
vitale importanza! –
-
Stiamo giocando alla guerra, lotta e cose simili. Io sono
il re di Pandora – disse l’amico.
- E io
sono il re di Eragon, siamo in continua lotta per la
conquista del regno di Neverland. È una specie di gioco di ruolo. E tu
dovrai
fare la sentinella! Devi proteggere i nostri due popoli. Prima ad uno e
poi all’altro
e devi evitare l’assalto. Ne sei capace? – non lo domandò per
sicurezza, lo
domandò solo per prendermi in giro. Come per dire che non
posso farcela. E basta.
Io lo
sapevo a quel tempo. Lo sapevo fin troppo bene che
loro mi avevano dato il ruolo peggiore proprio per farmi scappare. Ma
tanto
alla fine … sono stata io a conquistare i loro due regni! Ah! E anche
il regno
di Neverland.
- Non è
giusto! Tu hai imbrogliato! – mi urlarono sempre
insieme.
- Io? –
feci la finta tonta – E quando avrei avuto questo
grande cervello per pensare ad una tale strategia? – citai le loro
parole, o
almeno i loro pensieri.
-
Così non si può giocar… - sbuffò Derek.
Si sapeva che
Derek e Odette
Dovevano sposarsi!
Ma era chiaro a tutti che…
A stare insieme non gioivano un
granchè
L’estate per entrambi era da
scordarsi…
A 13
anni non ero riuscita a imparare a leggere. A quanto
pare a nessuno interessava che una povera fanciulla, principessa tra
l’altro,
rimanesse ignorante! Beh, non l’avessi mai pensato. A 14 anni
cominciarono i
miei studi. A quanto pare l’istruzione delle principesse interessava
eccome! E a
17 anni ho odiato a morte il mio maestro. Uno ne avevo, e l’avrei
cambiato
volentieri con la cameriera… l’unica cosa positiva che trovai da questi
vari
insegnamenti su qualunque cosa esistesse nel mondo, è che imparai
finalmente a
leggere! Scoprii un mondo nuovo, divenni una sognatrice. Leggevo di
tutto! Libri
d’avventura, poesie, horror, romanzi di corte, misteri insvelabili,
leggende, e
storie d’amore… fu in quei bellissimi periodi che cominciai a sognare
l’amore…
un amore che, ho sempre pensato che non avrei mai potuto trovare in
Derek. Sognavo
qualcuno di prestante, bello, gentile e generoso… un vero principe
azzurro. Qualcosa
di veramente romantico, come l’essere salvata da un drago, mentre sono
intrappolata nella stanza più remota della torre più alta. Al mio
promesso
sposo tutto mancava, e il romanticismo era una di quelle cose. Ed io lo
odiavo
sempre di più! Perché non era romantico? Perché non era gentile?? E
prestante? E
buono? E gentile?? Perché! E il solo pensare che lui era il completo
contrario
dei miei sogni… mi si strinse il cuore.
In
quel periodo cominciai anche ad apprezzare i giochi di
ruolo. Erano interessanti. Li provavo quando dovevo fare delle
simulazioni da
regina. Volere di papà! Non mi stancavano poi tanto. Ma forse era
perché erano solo delle simulazioni.
Mi vuol convincere a mascherarmi!
E con le guardie la civetta fa…
Quand’è così ti piace non mentirmi!
Mi piace più se a carte perderà!
Mi spiace perderai…
Sempre vincerà!
Vedi che si può…
Così no, non si può…
Giocar!
Quell’estate
fummo costretti nuovamente a passarla insieme,
e come tutti ben sapevano, nessuno dei due era contento, o sprizzava
gioia da
tutti i pori. Ma io, ben preparata, decisi di farmi completamente gli
affari
miei. Se proprio non mi volevano, come ben avevano fatto notare in
tutti quegli
anni, allora io volentieri me ne sarei andata. Leggevo e leggevo… e se
qualche
volta mi andava di parlare con qualcuno, di certo non parlavo con loro
o con
mio padre, che in quel periodo sembrava non capire un accidenti! Bensì
chiacchieravo
con le guardie.
- Anche
voi avete letto La
Commedia di Dante Alighieri? – il solo sapere che qualcuno aveva
letto un
libro che io avevo adorato, mi riempì d’entusiasmo.
- Ma
certo! Avete letto come descrive brutalmente i peccatori
dell’inferno? Atroce! –
- Oh
si! –
- Quel
giorno ebbi per tutto il dì i brividi addosso per
quanto erano dettagliate le descrizioni. – mi rispose la guardia, ed io
non
potevo far altro che illuminarmi! Con Derek non avrei mai potuto
discutere di
una cosa così interessante…
Pensando
a lui lo notai vicino alla porta che cercava di
nascondersi e mi fissava… ma cosa voleva? Che aveva da guardare? Poi si
avvicinò il suo palloso amico notando subito cosa il principe stava
fissando. Suppongo
che l’abbia preso in giro in qualche modo, perché come al solito,
offeso se ne
era scappato via lasciandolo lì confuso.
- Il
paradiso è la mia parte preferita, non trovate? Specialmente
quando incontra Beatrice sotto forma d’angelo! Oh, l’ho immaginata come
la più
bella delle creature esistenti sulla terra! – commentai sognante.
-
Allora deve essere stata come voi, principessa – quella frase
da vero galantuomo mi fece enormemente arrossire ed imbarazzare.
Nessuno aveva
mai pensato di parlarmi così, tantomeno Derek!
- Oh…
come siete dolce – gli porsi il dorso della mano
mentre l’altra nascondeva la mia guancia in un gesto d’imbarazzo.
- Non
si è mai troppo dolci con una creatura luminosa e
delicata come voi, maestà – mi baciò la mano inchinandosi leggermente.
Che eleganza,
che galanteria, che romanticherie!
-
Magari Derek fosse un così garbato gentiluomo … - mi
sfuggì dai pensieri questa frase, ma ebbi in risposta solamente un
sorriso
maggiore.
- Non
si preoccupi principessa, vedrà che il vostro sposo è
solo giovane, presto si renderà conto di quale bellezza si sta perdendo
e
correrà da voi, magari per salvarvi la vita, e allora sarà vostro – mi
accarezzò
i capelli.
- Mmm…
vi credo poco. – mi rattristii.
- Lo
sapete che il principe è estremamente geloso? – mi sorprese.
-
Davvero? –
- Si.
Forse voi non ve ne siete ancora rese conto, ma è da
quando siete entrata nel regno quest’anno che il vostro principe vi
guarda di
nascosto. Ve lo assicuro, a me non sfugge niente! –
- Ma
davvero? – non ci credevo neanche un po’.
- Anche il suo
migliore amico se n’è accorto. Non avete notato quanto battibecchino in
questi
giorni quei due amici? –
-
Veramente no … - che
bugiarda che sono…
-
Ahahah – rise a bassa voce – Allora, principessa, dovete
ancora imparare molto sul vero amore e sul mondo reale. Vi do un
consiglio: non
rifugiatevi sempre nei libri e nelle vostre fantasie, non vi servirà a
niente,
guardatevi intorno, guardate Derek, guardate il mondo che vi circonda.
Non sarà
bellissimo come una rosa, ma adesso che avete 17 anni imparate ad
affrontare la
realtà e sarete felice. – mi sorrise un’ultima volta. Lo salutai
cordialmente e
lo ringraziai per le gentilezze di prima, infine mi allontanai decisa a
seguire
il suo consiglio.
Incrociai
nei corridoi Derek e il suo caro amico (di cui
ancora non riesco a ricordare il nome!!) e proposi loro una partita a
carte, ma
come al solito vincevo io.
-
Riunione! – esclamò all’improvviso il principe
trascinandosi l’altro. Si nascosero dietro la porta.
Ovviamente
io sentii tutto… ma questo loro ancora non lo
sanno.
- Ma
perché è sempre così maledettamente intelligente! E fortunata!
E brava! – era davvero irritato.
- Non
so, amico… -
- Uffa!
Mai una volta che vinca io! –
- Sai
perché perdi? –
-
Perché? –
-
Perché lei ti distrae! È da una vito che ti ripeto “lei ti
piace!”, ma tu mi dai ascolto? No! –
- Lei
non mi piace! –
-
Dicono tutti così… - esclamò con tono di chi la sa lunga.
-
Senti, perderei anche la biancheria se non facciamo qualcosa
per aggiustare la situazione! –
Ma pensa solo a
giocare! Ma che gli importa se gli ho vinto la fionda e qualche
spicciolo!
-
Adesso imbrogliamo! – esclamò.
Ma non
ci riuscirono mai ad imbrogliare… primo perché avevo
sentito tutto, e secondo perché era più che evidente che cercavano di
mascherare qualcosa mentre giocavamo…
Che
immaturo! La guardia si sbagliava, ed io me ne ero resa
conto fin troppo bene. A lui non interessa un tubo di me, vuole solo
dimostrare
di essere migliore di me, cosa che invece non è, a quanto pare… Che
immaturo ed
insopportabile bambino.
Mi
sfogai lanciandogli un pomodoro con la sua bellissima
fionda (che avevo vinto!), mentre salivo sulla nave di ritorno. E così
vendicai
anche una vecchia burla… perché io sono più intelligente di loro due
messi
insieme! Credo d’aver letto da qualche parte che le donne maturano
prima degli
uomini. Che soddisfazione!
È un matrimonio ambito
Vorremo aver l’invito!
Così per festeggiare non dovremmo
lavorare!
E se si sposeranno
Due regni si uniranno!
Se tutto bene andasse noi avremmo
meno tasse!
E se Odette non lo vuole sposare?
La dovete obbligare!
Solo quando
divenni maggiorenne mi resi veramente conto del terribile destino che
avevo
imparato a guardare in faccia su consiglio di una guardia. Non esisteva
amore
tra me e Derek, e non sarebbe mai esistito perché il nostro matrimonio
era
convenzionale, tutti lo volevano, chi per un motivo, chi per un altro,
fatto
stava che la gente sembrava giocare con le marionette! Si rendevano
conto che
io ero una persona? Che lui era una persona, seppur stupida?come si fa
a giocar
con i sentimenti ed il destino degli altri! Volevano obbligarmi!
Capite? Volevano
obbligarmi! Come avrei mai potuto accettare una cosa del genere? Non me
lo
sarei mai aspettato dalle persone a cui volevo bene. Non avevo mai
capito
esattamente il motivo del nostro matrimonio… ma in quel momento avevo
aperto
gli occhi, vedevo la gente che voleva meno tasse, gente che voleva
unire i
regni, gente che pensa solo alla notorietà, gente che vuole solo affari…
Ma chi sono
io? Una persona o un oggetto? La gente povera non è più libera di noi
principesse di sposarsi con chi vogliono? Senza troppe pretese, senza
troppi
affari, si va avanti e basta! Era questo per me il senso della vita. Mi
sarei
voluto tanto innamorare e vivere felice e contenta, ma vivevo troppo in
un
libro formato da poche parole, che non avevo ancora compreso bene, un
castello
fatto di carta e me ne resi conto solo in quel momento.
Poi mio padre
bussò un’ultima volta alla mia porta. Il giorno decisivo. Dovevamo
sposarci
quell’anno, e la mia libera vita sarebbe finita, confinata in mura di
tristezza.
Io non
accetto le cose che mi vengono imposte con la forza… non voglio accettarle.
Già da piccoli ci han detto
Chi dovremo noi sposar…
Quante estati ho maledetto!
Mi hanno spinto fra le braccia sue…
Quanti segni sulle braccia mie…
C’è di meglio, Odette non fa per me!
Immaturo è!
Il nostro
incontro non volevo avvenisse… ma i nostri genitori con la forza ci
costrinsero.
Insopportabili tutti. Sia loro che Derek. Era solo un anno che non ci
vedevamo,
quanto poteva essere cambiata la sua opinione su di me? Quanto potevamo
essere
cambiati? Poco e niente. Una cosa totalmente inutile questo incontro.
Le cose
forzate non le farò avverare, solo perché mi hanno costretta! Solo per
questo.
Lui è
immaturo, è un insopportabile snobbino, un antipatico bambino viziato…
E allora perché,
dopo solo un anno di distanza dal nostro ultimo incontro, il cuore mi
batte
così forte?
Fine.
Angolo autore: ebbene si, è finito così. Una
one-shot
dedicata a questa canzone che mi ha ispirato tantissimo. Ho sempre
riflettuto
su quello che avrebbe potuto pensare Odette in tutte quelle immagini
che
mostravano. Magari un giorno farò anche la versione secondo Derek, chi
lo sa? Spero
intanto che tutto ciò vi sia piaciuto, perché come al solito ci metto
tanto
amore e tanto impegno in quel che scrivo. Per giunta non sto passando
proprio
un bel periodo… e non riesco tanto a scrivere, ma proprio per distrarmi
da
questo periodo mi sono messa a guardare tanti cartoni animati! Ed ecco
cosa ne
è uscito! =) tanti saluti!
Commentate in tanti mi raccomando! Ci tengo ^^
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