Il ritorno

di LadyFaith
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Vi ucciderò tutti!
Voci. Ormai stavano diventando solo voci.
Il dolore si era sparso in tutto il corpo, trasformandosi in una specie di torpore.
Lo sguardo era fisso sugli occhi di Tobias.
Tobias…
Ma quelle voci, quella voce, continuava a pugnalarmi il cuore.
Non ho ancora deciso come, non ho ancora deciso quando, ma morirete.
Non volevo più ascoltare. Volevo solo restare da sola con Tobias. Solo un momento.
Provai a dirglielo…ma i muscoli non si mossero.
Ero bloccata!
Tranne te, ragazzina pacifista. Tu sei innocua. Mi serve qualcuno per creare una nuova squadra. Poi, quando l’avrò fatto, potrò anche ucciderti. Deciderò sul momento.
Cassie. Stava parlando di Cassie. Mi ricordavo di lei. Mi sembrava che fosse lì vicino. C’era qualcuno che singhiozzava. Era lei?
- Avevi detto che non avresti mai fatto del male ad un essere umano! – sbottò una voce, tra le lacrime di rabbia. – Avevi detto che…
Oh, sì, mi ricordo cos’avevo detto. Be’, avevo sbagliato. E s’impara dai propri errori, giusto?
La voce rise.
Jake, oh, Jake, lascia perdere. Non c’è bisogno che provi a difendermi o che. Di’ a Marco di darci un taglio con tutte quelle sue battutine sulle coppiette. E cerca di convincere Ax a non chiamarti più “principe”. Cassie, lo vuoi baciare un po’ più spesso mio cugino o no? Dai, buttati. Entrambi non aspettate altro.
Tobias…
Tobias, io…
Non c’è bisogno che parli, vero?
Mi basta stringerti la mano, ancora.
I miei occhi si chiudono sui tuoi.
Cosa ci sarà dopo questo buio?
In fondo in fondo, spero di sentirti bussare alla mia finestra, di svegliarmi, e  di accorgermi che…era soltanto un incubo.
Un incubo.




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