Ho un altro
problema INSORMONTABILE
Legato
indissolubilmente al precedente, tipo maremoto e tzunami.
Ecco, i fumetti
erano il maremoto, mentre al momento mi ritrovo a galleggiare nelle acque
putride e melmose dello tzunami-Draco.
Sono sempre più
convinto che dovrebbero intestargli un ciclone tropicale, o un qualche enorme
asteroide radioattivo che minaccia l’intero pianeta, per rendere degna
giustizia al dramma che è diventata la mia vita.
Beh, insomma, Draco
ha scoperto che i Babbani, che tutto sommato non sono poi così malaccio, hanno
avuto la grande pensata di animarli, i suoi maledetti fumetti!
Eravamo tranquilli
a guardare la tv, siamo incappati su Disney Channel per caso, e Draco ha fatto
due occhi degni di una Puffola Pigmea, quando ha visto Minnie e Topolino
correre e agitarsi da tutte le parti, in uno dei loro stupidi cartoni.
Ginny lo avrebbe
adorato.
“ Ooooh. Ma allora
esiste sul serio!” è stata la sua commovente uscita. Nemmeno avesse appena
rinvenuto le reliquie di Merlino nel giardino di casa sua (Oddio, non ci
scherzerei troppo sopra. Non ho ancora un’idea precisa di quello che si
potrebbe trovare a casa Malfoy, fra i ninnoli di Lucius).
Da lì a scoprire
che le reti tv sono piene di anime e cartoni animati, il passo è stato
maledettamente breve, per la sua blasonata zampetta.
Ricordo del
pomeriggio passato a cantare a squarciagola “Play Ham-Ham Ham Hamtaro Ham-Ham.”
Hamtaro.
La cosa più
angosciate, più squallida, più puerile del pianeta.
Praticamente, su
misura per Draco.
“Harry, compriamo
un criceto parlante? Daidaidaidaidai!”
Oh, ma glielo do
io, Hamtaro, a quello! Anzi, gli do anche l’Ham, e chissà che non perda la
voce, se gli stacco la giugulare a morsi!
Con Dragonball,
comunque, le cose sono andate se possibile ancora peggio. Rimasto totalmente affascinato
da tutte quelle sfere di energia che questi si scagliano addosso, Draco ha
deciso che anche lui vuole diventare un grande combattente intergalattico.
Attualmente credo
sia indeciso se essere un Sayan (e sarebbe già a buon punto, con i capelli che
si ritrova gli basterebbe ficcare le dita in una presa elettrica, e sarebbe
bell’e pronto), un Namecciano (il Verde Namecc sembra essere l’ultima frontiera
della sua ricerca cromatica), un Kaioh (ma non è troppo convinto. Gli sembra un
nome un tantino dozzinale), o un Freezer. Sì, ho cercato di spiegargli che
Freezer è solo un personaggio, ma diamine, Potter, perché non usi il cervello?
Uno che viene dal pianeta Freezer è un Freezer, no? Lui stava a Serpeverde, ed
era un Serpeverde, mica uno Sgrufolo Lingualunga. Dio, fa solo che non cominci
a vagare per Londra proclamandosi un Freezer.
Fortunatamente al
momento però sembra propendere per i Cyborg. Si è fissato con questa parola.
Cyborg.
Sostiene sia
incredibilmente erotica, non fa che martellarmi il cervello ripetendola in
continuazione. “Oh, sì, sei il mio Cyborg” è la sua nuova frase da orgasmo. E
io fingo di prenderla come un complimento, e mi ripeto che sì, Harry, forse è
un modo contorto per dirti che ce l’hai di acciaio, o qualcosa di simile.
Insomma, una volta
deciso il nome il resto è in discesa, perché il concetto è che è facile fare il
guerriero interstellare, alla fine tutte quelle mega battaglie spaziali della
durata di due o tre settimane si riducono ad qualche Schiantesimo camuffato,
no? L’altro pomeriggio mi si è parato davanti, urlando “Super power mega ultra
onda energetica potenziata quadrupla ( a quel punto mi sono addormentato, ho
sonnecchiato per un quarto d’ora, e quando ho riaperto gli occhi lui era ancora
lì che snocciolava le proprietà della sua onda), mi ha puntato contro le mani
messe a Cigno Volante della Potenza Occulta di Saturno ( sembravano un tulipano
appassito. Presente quelli un po’ ammosciati che si vedono nelle fiorerie di
seconda scelta, con i bordi dei petali sgualciti? Per qualche istante il suo
Cigno Volante Occulto mi ha fatto persino pena), ha bisbigliato “Stupeficium”,
e dalla bacchetta abilmente imboscata nella sua manica è partito un raggio
rosso che mi ha steso in pieno.
No, ci pensate? Meno
male che all’epoca della guerra non era un Mangiamorte, ho paura che sarebbe
davvero riuscito a farmi fuori, con le sue tecniche malate.
Recentemente, fra
l’altro, si è intortato con Naruto: ha preso in simpatia Gaara, sostiene che
assomigli a Ron (Ron non ha mai preso in simpatia Draco, per la verità, ma
tralasciamo).
Ora, qualche
considerazione in merito è doverosa.
Primo: se Ron
avesse un aspetto così inquietante non sarebbe mio amico.
Secondo:
francamente Gaara mi sembra più il fratellino minore della bambina di “The
Ring” (no, non l’ho portato a vedere quel film. No, non perché si sarebbe
spaventato, tutto il contrario semmai: credo che Draco organizzerebbe una
spedizione perlustrativa per tutti i pozzi del pianeta, per farsela amica. Che
volete che vi dica, gli piacciono le tipe strane. Frequenta Pansy Parkinson,
non so se mi spiego).
Terzo: guarda
Sasuke con occhi strani. E anche Kakashi. E un tot di altri personaggi
particolarmente avvenenti.
Ciò desunto,
immagino non avrete difficoltà a capire perché sto cercando in ogni modo di
oscurare la pay TV nel quartiere: Draco-sono-una-nevrosi-ambulante-Malfoy basta
e avanza così com’è, senza che stupidi cartoni animati peggiorino le sue già
precarie condizioni di stabilità mentali. E le mie.
E poi ve l’ho spiegato,
no? Draco non ha ancora capito come accidenti funziona il mondo dello
spettacolo Babbano: secondo lui, se in un diamine di film animato compare un
pesciolino rosso parlante con la pinna faloppa, quel pesciolino da qualche
parte deve pur esistere. Altrimenti come hanno fatto a riprenderlo?
Ci faccio il sushi,
con Nemo, se lo trovo!
Da bravo coniuge
affetto da gelosia ossessivo-compulsiva, mi fumano le tempie, ogni volta che
Draco prova ad insinuare, per altro con una mancanza di tatto quasi commovente,
che magari potrei anche essere così carino da accompagnarlo agli studi di
produzione. Per chiedere un innocente autografo ad Aladdin, o a quel bel
micione di Inuyasha (è un cane, stupido Malfoy, un cane!), o a Kaede Rukawa
(hey, sono il moro di casa!).
Se si innamora di
un cartone animato, giuro che lo prendo a scarpate.
Ed è meglio che
vada a dare una lucidata agli scarponi, perché è appena cominciata la nuova
puntata di Saint Seya, e lui è già lì che strilla “Pegasus sono tuo, portami
via con te!”
Voglio emigrare
all’estero.
Ma NON in Giappone!
ANGOLINO!
Questo capitolo è
uscito da un momento di completo delirio con Zuccheroamaro, a cantare a
squarciagola “è Memole il nome mio”, “Jem”, “Mila e Shiro” e non so più che
altro… quella di Hamtaro poi è stato il momento peggiore, ma insomma, il
concetto è che qui andiamo di male in peggio.