Gli Occhi, lo Specchio dell'Anima

di Maya_Moon
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Salve a tutti! Questa è la mia prima storia, quindi per eventuali errori da pivellina mi scuso anticipatamente. Sarei felice di sapere cosa ne pensate, non esitate a contattarmi per qualunque cosa, sono a vostra completa disposizione! *sorride    Se avete letto l'introduzione bene, altrimenti... beh, non capirete un'acca. Ah, e una cosa: amo gli inizi in medias res. Detto questo, buona lettura!


Gli Occhi, lo Specchio dell'Anima

 

 

CAPITOLO 1 - SPIEGAZIONI
"Non ci posso credere!" sbottò Koya, dopo aver compreso la verità.
"Figo!" esclamò nel mentre Ayume, sua sorella. Le sue orecchie canine, nere come la notte ma con la punta bianca, si agitarono.
"Quindi io sono un normalissimo umano, ma posso trasformarmi?! Non ha senso!" urlò suo fratello, infuriato. Perchè Ayume non lo capiva? La osservava sbattere la coda nera e bianca.
"Non è giusto! Lei ha sempre il naso e l'agilità di un demone ma non ha la forza. E io ho tutto ciò che voglio solo quando mi trasformo? Ma dai!"
continuò imperterrito, mandando lampi dagli occhi neri.
"Inoltre, Ayume dovrà sopportare il giorno di umanità completa, te no... Ti sembra nulla?" aggiunse Inuyasha, il padre.
"Già, proprio così! Non significano proprio niente!" urlò il figlio.
Guardò la sorella, sempre sorridente. Sembrava che il suo corpo si fosse fermato a metà, in una metamorfosi incompleta: aveva la coda e le orecchie canine, i cuscinetti che sono sulle zampe dei cani erano sul suo palmo. Le gambe e i piedi erano sostituite da zampe da cane, agili e scattanti. I canini spuntavano leggermente dalle piccole labbra. Al collo, le perline violacee che avevano costituito il rosario del padre, dono della maggiore età, quella della comprensione sulla loro diversità. Lui, invece, sembrava un semplice essere umano, a parte i tre segni viola sulle guance come lo zio Sesshomaru. Sui capelli bianchi come la luna, portati come il padre, tre piume colorate: simboleggiavano la Fortuna, la Pazienza e la Forza. Cose che a lui mancavano. Al suo collo erano legate le piccole zanne del medesimo rosario.
"Era meglio se ero come lei!" gridò, indicando Ayume. Lei smise di sorridere e lo fissò, seria: quegli occhi dorati lo trafiggevano.
"Non pensare che per me sia tutto rose e fiori." disse lei. "Tu non hai idea di quello che ho dovuto passare quando ero piccola e non ero in grado di difendermi da sola. Mi odiavano tutti, perchè ero diversa."
"In compenso, adesso tutti ti adorano."
Ed era vero: lì, al villaggio, tutti le erano affezionata. Solare, gentile e intelligente, questo tutti dicevano di lei. Ma da piccola aveva sofferto molto, infatti non ne voleva mai parlare.
"Già, ma dentro di me soffrivo parecchio. Mi chiedevo cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo." sospirò, e Inuyasha l'abbracciò affettuosamente. Era cambiato profondamente dalla nascita dei suoi figli, pur conservando quell'impulsività che caratterizzava anche i suoi piccoli.
Koya avrebbe voluto urlare dalla rabbia. Perchè non lo capiva nessuno? Si alzò bruscamente e disse in tono gelido:
"Vado a farmi un giro." e corse fuori dalla piccola capanna, mentre la brezza gli accarezzava dolcemente i capelli candidi.




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