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…
Cap. 1 A normal girl or
Cinderella?
C’è posta per te…
Un animoticon sul desktop
accompagnata da un jingle indica l’arrivo di un
messaggio.
Ciao, io sono Sayuri, una ragazza di
Kanagawa, come tante altre, una di quelle che odiano la divisa di scuola alla
marinara per il modo crudele in cui ti fanno accorgere che tu non avrai mai le
gambe o il fisico di Heidi Klum, quelle che amano rimpinzarsi di pop corn mentre
stai vedendo l’ultimo film del tuo attore preferito, o quelle che sognano il
principe azzurro (perché alla fine tutti ci sperano! E non dite di no! nd
Autrice) insomma una ragazza comune, almeno apparentemente.
Infatti non sono per niente come tutte
le altre ragazze della mia scuola, spesso così civette e banali.
Non per vantarmi, ma penso di
distinguermi dalle altre per la mia intelligenza, preferisco un libro allo
shopping sfrenato che le altre avrebbero praticato per ore e ore. Non sono una
di quelle che perde la testa per un ragazzo solo per il suo bel visino o
perché l’idolo della squadra della
sua scuola. No, niente di tutto questo.
Solo che proprio il mio, tra virgolette,
anticonformismo, spesso costituisce un problema. Non è facile essere accettata
dalle mie coetanee per il mio modo di fare, molti mi credono snob unicamente per
il fatto che non mi trovo a mio agio a parlare solo dell’ultimo paio di scarpe o
del colore migliore del rossetto. Mi hanno sempre considerata cinica e
distaccata e col tempo ci ho fatto l’abitudine tanto che mi sono immedesimata
nel mio personaggio, anche se in fondo sono una grande sognatrice.
-“Sayuri! Sbrigati, devi andare a
scuola!”- urla mia madre dal piano di sotto.
La signora Sakemoto, cioè mia madre, è
una donna semplice che ha cresciuto la sua unica figlia, cioè io, da sola. Il
signor Sashita, mio padre, faceva il marinaio per un’azienda straniera. Restava
lontano per giorni e giorni, ogni volta mia madre si prometteva che quella
sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto partire, ma poi puntualmente
arrivava il giorno degli addii.
Per me, il giorno del suo ritorno era il
più bello della mia vita. Mi portava sempre tantissimi oggetti strani
proveniente da ogni parte del mondo e poi subito partiva con il resoconto della
sua ultima avventura. Inventava sempre storie bizzarre e anche se sapevo che
almeno la metà delle cose erano inventate, le ascoltavo con piacere, mi facevano
ridere. Parlava sempre di grandi palazzi, di diversi stili di vita e di
bellissime terre, ma poi concludeva dicendo che la sua avventura preferita era
il viaggio che l’avrebbe portato a casa, dai suoi
tesori.
Purtroppo il suo ultimo viaggio non
riuscì a portarlo a termine… una
burrasca colpì la nave dove era imbarcato. Lo trovarono dopo 2 giorni in mare,
morto.
Quello successivo alla morte di mio
padre fu un periodo d’inferno per entrambe, mia madre fu distrutta dal dolore,
ma non meno io che allora avevo solo 9 anni e che mi ritrovai ad occuparmi di
mia madre.
-“Sto scendendo!!!”- urlo di risposta
anche se mi affretto a controllare la posta
elettronica.
Posta in arrivo- dico tra me - leggi.
È
lui… Lakers07.
“Toc toc, disturbo? Sono il messaggio più
dolce del mondo, dallo a dieci persone entro le dieci di sera e riceverai un
T.V.B. Cancellami e cancellerò
dalla tua Vita una persona molto
importante non rompere questa catena e fai Copia incolla!”
-“Che scema!”- ed io che mi aspettavo
qualcosa di diverso che una stupida catena di
Sant’Antonio!!!
Ma poi… un altro
messaggio.
“Ehi Elizabeth, credevi davvero che ti avrei
mandato solo una banale catena? Non sono proprio il tipo! Cmq scusami per ieri,
non ti ho risp perché ero fuori con amici, ma come vedi appena ho ricevuto la
tua mail ti ho risp, e così eccomi
qui!!! Sai, stiamo molto impegnati con il club e appena possiamo ce ne andiamo a
far baldoria. Tu che mi dici di bello? Stanotte ti ho sognata, sai? Non è buffo!
Adesso ti starai chiedendo come ho fatto a sognarti se non ci siamo mai visti!
Nel sogno ti vedevo solo in lontananza ma sapevo che eri tu, dovevi essere per
forza tu, la ragazza più bella tra tutte quelle che c’erano!!!!!! Spero che il
mio sogno si avveri presto……..”
Ormai è un po’ di tempo che mi sento con
questo Lakers07, ci siamo conosciuti su una chat comune, aperta a tutti, ci
trovammo a parlare per caso e rimanemmo tutta la sera incollati allo
schermo.
L’indomani ritornai di nuovo nella
stessa chat-room, quasi non ci speravo ma anche lui era lì, mi stava
aspettando…
Da allora tutti i giorni ci scriviamo,
non ci siamo mai visti ma è come se ci fossimo conosciuti
dall’infanzia!
-“Sayuri, sei ancora qui? Muoviti,
scendi”- urlò mia madre entrando in camera come una furia –“stai sempre
incollata a quello stupido coso”-
-“Quante volte ti ho detto che devi
bussare? E poi sono pronta devo solo infilare la giacca!”- esclamo mentre tento
di coprire il display per non far leggere a mia madre.
Faccio il più veloce possibile per non
sorbirmi la predica di mia madre su quanto fosse dannoso l’uso del Pc, decido
così di stampare l’e-mail per riuscire a leggerla in un luogo con più privacy,
inforco gli occhiali e…
-“Ma Asuka?”-
-“E’ ancora a letto, passa un’amica a
prenderla!”- sento come un eco lontano.
Tsé, un’amica! Beh beata lei… -Penso
mentre mi chiudo la porta alle
spalle.
Asuka è mia sorella, beh la mia
sorellastra in effetti. Mia madre qualche anno dopo la perdita di mio padre
aveva incontrato Toshio, un uomo interessante che stava crescendo sua figlia da
solo come lei.
Per me il mio secondo padre è il meglio
che mi poteva capitare. Conoscendo i gusti di mia madre mi aspettavo minimo un
artista politicamente impegnato nella lotta contro la caccia alle balene, invece
è un uomo assennato, responsabile e l’unica sciocchezza che ha commesso nella
vita, a mio avviso, è stata quella di sposare mia
madre.
-“Mamma, io vado!”- dico mentre mi
accingo ad andare a scuola.
Frequento il primo anno del Ryonan,
questa è solo la seconda settimana dall’inizio della scuola e già ne sono stufa.
Tutti mi considerano soltanto la cervellona perché ho avuto la media migliore
tra tutte le matricole. Non è semplice gestire la tua vita quando sei sempre
etichettata in un certo modo!
Per fortuna c’è qualcuno che mi
capisce…
-“Ehi Sayuri, perché oggi non saltiamo
scuola?”-
Yoko è la mia migliore amica, se non
l’unica!!! Lei è quella che tutti definiscono una tipa fuori dal comune.
Impegnata in trentamila progetti e di un anno più grande, finisce sempre col
cacciarsi nei guai, ma poi ne esce miracolosamente pulita per la sua capacità di
convincere tutti. È un tipo molto
carismatico e allegro, ma soprattutto disinibito, non ha paura di niente e non
teme mai di dire la sua. È
un’anticonformista per vocazione e finisce sempre per litigare con i suoi
o con tutti quelli che lei definisce “bigotti senza spina dorsale”. Una giornata
con lei equivale davvero a una giornata di lavoro però sa come farti
divertire. Molti si chiedono come
quel vulcano di Yoko può essere amica a quella ragazza così silenziosa e
solitaria. Beh, come si dice, gli opposti si
attraggono!
Lo so, non dovrei buttarmi giù così,
Yoko non fa che ripetermelo, ma ormai sono cosciente di quello che pensano gli
altri di me e allora perché dovrei far finta che non è
così?
-“Sei impazzita? È solo la seconda
settimana di scuola e tu già vuoi bigiare? No, non se ne parla”- rispondo senza
dare importanza alla sua proposta mentre entro nel cortile della scuola dal
cancello principale. Ormai ci sono abituata visto che un giorno si e uno no mi
chiede di saltare la scuola.
-“Dai, ti prego!!!! Oggi ho quella
bacchettona della prof di inglese! Sai che mi odia!”- mi supplica
lei.
-“Certo che ti odia! Il primo giorno di
scuola volevi fare una colletta per comprarle uno shampoo antiforfora e una
tintura per capelli!”-
-“Beh, ne avrebbe proprio
bisogno!”- dice indifferente.
Faccio solo una smorfia per risponderla
mentre sono intenta a riprendere la lettura della mia adorata e-
mail.
-“E’ lui?”- chiede Yoko arricciando il
naso, come fa sempre quando è curiosa.
-“Si”- rispondo
secca.
-“Il
basketman?”-
-“Si”-
-“Che dice?”- chiede lei
interessatissima.
-“Niente”-
-“Beh, credo sia più di niente se stai
ridendo come una scema! Su forza dai qua!”- mi dice strappandomi la letterata
mano mentre io rimango sbigottita.
-“Ehi…ho diritto o no alla mia
privacy?”-
-“Privacy? Senti bella io conosco tutto di te, dai tuoi segreti
più intimi ai momenti più imbarazzanti… e credi ancora di avere una
privacy?”-
Ci penso un po’ su. In
effetti…
Se prima io avevo riso come una scema
non è niente in confronto a Yoko, sembra estasiata…
-“E tu questo lo chiami niente? Ma è
fantastico!”- sbotta.
-“Shttttt! Vuoi abbassare la voce o vuoi
che lo sappiano tutti!”-
-“Beh, che male ci sarebbe!”- risponde
innocentemente lei con una faccia tosta incredibile –“ la mia amica Sayuri ha un
ammiratore segreto, e allora?”- come se fosse la cosa più comune al
mondo.
-“Ti sbagli, Elizabeth ha un ammiratore
segreto e non Sayuri! E poi lui non è un ammiratore è solo … un amico.”- dico in
imbarazzo.
-“Stanotte ti ho sognata… spero che ci
vedremo presto”- scimmiotta lei.
-“Spero che il mio sogno si avveri…”-
puntualizzo io, è diverso!!!
-“Si va bè fa lo stesso! Allora quando
hai intenzione di incontrarlo?”-
-“Non ci penso
proprio!”-
-“Come non ci pensi proprio! Il tuo
principe azzurro ti dichiara il suo amore e tu lo mandi a fare un giro!”-
si scandalizza lei, che non
capisce. Come faccio ad incontrare un ragazzo conosciuto in chat quando tra un
po’ arrossisco anche alle interrogazioni in classe?
-“Non è il mio principe azzurro, come
devo spiegartelo!!! E non urlare che ci sentono tutti. È la mia seconda
settimana, non vorrei già dare spunti per prendermi in giro!”-
-“Va bene”- dice rassegnata Yoko, ormai
sa che prima o poi riuscirà a farmi uscire dal mio guscio, è la sua missione da
quando avevo l’età di 13 anni- “Allora, sai già a che club iscriverti?”- cambia
argomento.
-“Veramente non ne ho idea, so solo che
vorrei fare qualcosa in cui non ho bisogno del mio cervello!”-
-“ Vuoi giocare a bocce? Sai che non
abbiamo ancora questo club. Potresti fondarlo tu però!”- dice
scherzando.
-“Hai capito in che senso! Scema!”- dico
guardandomi un po’ intorno.
La nuova scuola mi mette un po’ di
ansia. Sarò paranoica ma sembra che tutti si aspettano che da un momento
all’altro faccia un passo falso, niente passa in osservato, in più essere la
sorella di Asuka non è facile, non lo è mai stato.
Asuka è la ragazza più popolare della
scuola, ammirata da tutti, bella e intelligente, insomma perfetta, l’esatto
opposto mio. Anche io, a modo mio sono popolare, molti mi conoscono come
“sorella di Asuka”, altri come il genio matematico ma nessuno si preoccupa di
andare oltre e tanto meno io mi
espongo. Non immaginate però che tra di noi ci sia un cattivo rapporto, questa
non è la favola di Cenerentola. Solo che frequentiamo posti e amici diversi, e
non abbiamo interessi comuni.
-“Ho un’ idea!”- esclama Yoko con uno strano bagliore
negli occhi, facendomi prendere un colpo.
-“Qualsiasi cosa sia la mia risposta è
no!”- dico sapendo che ha sempre idee strampalate. Ma lei nemmeno bada più a
quel che dico. In questi momenti di
cosiddetta “ispirazione”, in realtà, non bada a
nessuno.
-“Perché non ti iscrivi al club di
teatro? Dai potremmo stare insieme! Quest’anno mi hanno affidato anche la
co-regia, pensa un po’!”- chiede tutta entusiasta ma come risposta non avrà la
reazione che si aspetta.
-“Per caso hai qualche patologia
degenerativa del sistema nervoso o sei solo pazza?”- rispondo sarcastica alla
mia cara amica.
-“Perché? È un’ ottima idea! Pensa: noi
due insieme, io regista, tu puoi curare sempre la sceneggiatura, tra parentesi è
giusto che tu sappia che ho consegnato già una tua bozza, già sono pazzi di
te, e poi se ti piacerà potrai
sempre recitare e vincere la paura del pubblico, e poi non ci viene mai nessuno
agli spettacoli di fine anno,
quindi non devi temere, se magari ti viene un vuoto momentaneo e
sbaglierai non sarà incisivo sulla tua vita sociale! Tanto quella peggio di così
non può andare!”- spara sincera.
-“Che bozza? Dove l’hai presa?”- sono
infuriatissima!!! Sa che non deve coinvolgermi in queste cose.
-“Dettagli!- tenta di cambiare
argomento- “Il punto è che puoi finalmente aprirti e far vedere alla gente di
che stoffa sei fatta e che la tua vita non è solo sui libri! E dai ti prego!!!”-
dice assumendo l’espressione di cane bastonato.
Sono un po’ perplessa. Le motivazioni di
Yoko sono più che valide solo che io sono la persona più timida del mondo e non
so se sono in grado di recitare. Però il fatto che Yoko è con me è di gran
conforto.
-“E se poi non so recitare?”- chiedo
esitante.
-“Non preoccuparti, piccola, hai davanti
a te una grande artista!”- esclama lei felicissima, sa che ormai mi ha in pugno. E me l’ha fatta un’altra
volta!
-“Allora ok, ma se vedo che non funziona
mi ritiro il giorno stesso”- preciso. Non sono mica un
kamikaze!!!
-“Affare fatto”- mi dice stringendomi la
mano –“Hey, ma adesso dove vai?”- mi chiede mentre io mi dirigo verso la
scuola.
-“Devo cercare il mio senpai. Mi
accompagni?”-
-“Credevo che potevo esserlo io.”-
chiede confusa.
-“Lo speravo anch’io, ma la tua adorata
prof. Di inglese ha rifiutato la mia richiesta e ha detto che un elemento come
te finirebbe solo per condizionarmi in modo negativo.”- rispondo divertita,
sapendo che ora sarebbe seguita una delle sceneggiate alla Yoko. E infatti così
è stato.
Quando poi la mia amica si è ripresa,
dopo mille imprecazione sulla povera prof di inglese, finalmente l’attenzione ritorna su di
me.
-“Chi ti ha affidato quella serpe,
viscida, infime, rugosa, infame …”- chiede
disgustata.
-“Yoko, ho capito il concetto”-
interrompo la sfilza di epiteti che le sta assegnando – “indovina un po’?”- dico
depressa.
-“Quel secchione, brufoloso, tappo di
Kuno Toshita!”- dichiara sgomenta
mentre si porta la mano verso la bocca.
-“No! Sei impazzita!”- dico allibita, ha
pensato davvero al peggio –“Hiroaki koshino, terza…”- dico mentre faccio
scorrere il dito sulla bacheca all’entrata –“G!”-
-“Ah beh, pensandoci forse sarebbe stato
meglio Kuno!”- sentenzia lei.
-“Sai, lo sto pensando anch’io!”-ancora
più avvilita- “ Però grazie per il sostegno
morale!”-.
Raggiungo la classe del mio senpai e lo
trovo lì, tronfio insieme ai suoi amici.
Conosco Hiroaki Koshino dall’età di sei
anni. Ho frequentato sempre la sua stessa scuola, manco a farlo di
proposito, anche se in pratica non
ci conosciamo affatto. Ci ignoriamo del tutto, veramente è lui che mi ignora
completamente, come se io non esistessi, solo perché alle medie
inconsapevolmente gli ho fatto fare una figura misera. Credo che sia meglio
così, in fondo io l’ho sempre considerato un pallone gonfiato e lui, se ricorda
che esisto, una secchiona, come tutti gli altri.
-“Cosa c’è?”- mi dice lui notando la
presenza di due ragazze alla porta. Ma no, sa parlare, e io che credevo che
grugnisse solamente! –“ Sendoh,
secondo me queste due sono qui per te!”-
Se conosci Koshino, devi per forza di
cose conoscere Akira Sendoh. Classico bel ragazzo, bravo negli sport, popolare,
ambito dalle ragazze, della stessa pasta di Koshino, forse un po’ meno stronzo,
perché Koshino è davvero imbattibile. Il principino della scuola si è trasferito
a Kanagawa all’età di 12 anni e già tutti stravedevano per lui. Quando arrivò
alle medie provavo una sorta di curiosità per il nuovo arrivato, curiosità che
ben presto si affievolì, non appena vidi che le sue amicizie erano dirette
altrove: cheerleader, sportivi, e ragazzi popolari, niente di più banale.
Inoltre divenne il miglior amico di Koshino e, beh… i nostri rapporti erano già
crollati quindi non avevo alcuna speranza di fare amicizia. Così mentre io mi dedicavo a cose
definite noiose e inutili dai suoi compari, come il club di poesia e di pittura,
ed ero all’ultimo gradino della gerarchia sociale della scuola, lui spopolava
con il club di basket ed era il re dell’istituto.
-“Ehi Kosh, stamattina hai fatto
colazione con candeggina e una spruzzatina di limone?”- interviene Yoko. Quelli
come lui la divertono particolarmente, si credono i padroni della scuola, degli
dei in terra e lei ama prenderli in giro. Ha una curiosità particolare per
Koshino, una sorta di amore odio.
-“Yoko, passate bene le vacanze?”-
chiede Sendoh innocentemente, pensando di deviare il discorso tra il suo amico e
la sua acerrima rivale. Però non ha fatto altro che peggiorare le cose. Tutti
sanno che Yoko ha dovuto spostare le vacanze per un piccolo scoop che ha
coinvolto suo padre.
Il padre di Yoko è un importante
imprenditore impegnato in politica e un giornale scandalistico aveva diffuso la
storia che lui avesse tradito la moglie con una modella americana, invece era
solo una stupida frottola anche se molti pensavano ancora che fosse vero. Per
vendicarsi il padre di Yoko ha querelato il giornale facendogli sborsare la
bellezza di 7 milioni di dollari.
-“Già, trascorse bene?”- dice Koshino
con la vittoria dipinta in faccia.
-“Con tuo amaro dispiacere, si.”-
risponde tranquilla, soddisfatta
per non aver colto la provocazione.
-“Tu sei?”- chiede lui rivolgendo
l’attenzione a me e facendo finta di non conoscermi. Idiota!
Dopo questa piccola conversazione ho la
conferma che i due compari sono dei gran bastardi, due vere carogne. Una prova
concreta di quello che pensava di loro.
-“Sayuri . Sei il mio senpai”- dico
secca – “purtroppo”- aggiungo avvilita in un modo un po’ buffo, cosa che fa un po’ incavolare il
presuntuoso che ho davanti ma che fa sbellicare dalle risate Sendoh e gli altri
suoi amici - “Devo consegnarti il
mio libretto scolastico”-
-“Io il tuo senpai, perché tutte a
me!!!”- si lamenta Koshino –“ tante belle nuove entrate e a me chi capita… vabbé
lasciamo stare”- aggiunge come se io non fossi lì.
Beh, non è il massimo della delicatezza,
questo è certo.
-“Che stronzo!”- mormoro sotto voce ma
evito quei faccia a faccia che piacciono tanto a
Yoko.
-“Guarda che non è il massimo nemmeno
per lei avere un de-celebrato come te come senpai, caro Koshino! Tienilo
d’occhio il suo libretto, così vedrai cosa significa per una volta non essere
mediocre!!!”- interviene
Yoko al cui intervento seguono le risate
dei suoi amici.
–“Andiamo”- mi dice, cosa che io accetto
di buon grado, sparire dalla vista di quel bastardo del mio senpai mi sembra la
proposta più sensata che mi abbia mai fatto. Se l’è presa addirittura più di me.
-“Non dargli ascolto”- continua lei
credendo che le parole di Koshino mi abbiano ferito.
-“Oh, non preoccuparti, credi davvero
che mi possa interessare quello che pensa Hiroaki koshino o un Akira Sendoh che
non sanno far altro che giocare a basket!”- dico convinta, visto che è quello
che mi ripeto ogni volta. In realtà non so se non mi interessa veramente,
all’inizio ci rimanevo male ma adesso credo di averci fatto l’abitudine e non
gli do tanto peso.
-“Come puoi parlare così? E poi anche il
tuo Lakers gioca a basket, o sbaglio?”- mi rimprovera –“non è certo parlando
male dei giocatori di basket che puoi conquistarlo!”-
-“Te lo ripeto, io non voglio
conquistarlo!”- ma allora non vuole proprio capirlo-“ E poi… lui è
diverso!”-
-“Sayuri, sveglia!!! I ragazzi sono
tutti uguali!”- si, lo so… ma è bello sognare, no?
-“No, non è vero”- protesto io –“ lui è
realmente diverso. È leale e sensibile, spiritoso… “-
-“Si, e magari è biondo con occhi azzurri, ha un
castello e siede su un cavallo bianco!”- scherza lei. Ma io non mi arrendo.
-“No, tutt’altro. Capelli neri e a
scuola va a piedi o in metro. Hai indovinato solo il colore degli occhi.”-
-“Come fai a saperlo se non lo hai mai
visto? Non sai nemmeno il suo nome reale o la scuola che frequenta! Sai solo che
è di Kanagawa e che gioca a basket.”-
Ha ragione, lo so che ha ragione, ma
preferisco aggrapparmi all’idea che Lakers sia stato sincero con me, che lui
provi davvero un interesse per me che va oltre l’aspetto fisico o il pregiudizio
degli altri nei miei confronti.
Per fortuna la predica di Yoko è finita
lì e io non ne ho dovuto parlare. Infatti è piombata in un assoluto silenzio
fino a che non abbiamo raggiunto la mia classe. E sinceramente capita davvero
raramente e quindi non ho voluto interromperla.
-“Adesso devo entrare…”- le dico.
-“Ciao, Yoko”- le dice un suo compagno
di classe.
-“Chi è?”- domando
subito.
-“Hicoichi Aida, un mio compagno di
classe. Ragazzo a posto, tranquillo e gentile. La sorella fa la giornalista per
una rivista sportiva, sono entrambi appassionati di basket , sa praticamente
tutto del campionato scolastico, mi ha fatto una testa così con Sendoh e la
squadra del Ryonan…”-
-“Ciao Hicoichi”- risponde tranquilla
quando lui le è più vicina, è l’unico dei suoi compagni che le va a
genio.
-“HO TROVATO!!!”- urla Yoko facendo
girare tutte le persone nel corridoio. Ecco ci risiamo, un’altra delle sue idee
strampalate. –“vieni qui”- mi prende per mano e mi trascina fin sopra alla
terrazza. Mi trascina su per le scale saltando i gradini a quattro a quattro,
sembra una furia.
Mentre io ho ancora il fiatone per la
corsa lei attacca con la descrizione del suo piano numero…chi se ne frega tanto
sicuramente sarà un’idea strampalata.
-“Ascolta, il mio
amico…”-
-“Chi? Aida?”- chiedo
perplessa.
-“Giusto, sa tutto, ma proprio tutto sul
campionato interscolastico di Kanagawa!”-
mi dice entusiasta.
-“Si, ma allora?”- non so dove vuole
arrivare ma so che non è niente di buono.
-“Il punto è che sa tutto ma proprio
tutto sui giocatori del campionato… e il tuo Lakers è tra quelli”- conclude
super eccitata.
-“Oh, no”- ho capito cosa vuol fare. La
sola idea mi fa rabbrividire.
-“Oh si, invece”- dice con quello strano
bagliore negli occhi.
-“No, non puoi e non voglio!”- mi
ostino.
-“Scusa Hicoichi è un ragazzo a posto e
gentile non ti negherà certo un favore!”- tenta di convincermi. Lo sapevo, lo
sapevo!!!
-“No, non posso andare a chiedergli
l’identità di lakers.”- sono in preda al panico, tanto lo so che se Yoko si è
messa in testa una cosa la farà, cascasse il mondo.
-“Beh, se non lo fai tu lo farò io!”-
era quello che mi aspettavo –“Meglio lui che qualcun altro, no?”-
E con questo che vuole
dire?
-“Pensaci, anche il tuo senpai gioca a
basket…”- risponde alla mia espressione interrogativa –“Vuoi che lo chieda a
lui?”-
Oh mio Dio, non starà davvero pensando
di farlo!!!!!!!!!!!
-“Non azzardarti nemmeno…”- sto per
minacciarla ma vengo interrotta nuovamente.
-“Le sue richieste di incontrarti si
fanno sempre più insistenti, e-mail dopo e- mail. Se noi riusciamo a scoprire la
sua identità non ti sentiresti anche tu più
sicura?”-
-“Ma…”-
-“Sapresti se è un maniaco, malato,
mentale o se è solo un pervertito, squilibrato,
criminale?”-
_”Ma…”-
-“E poi sapresti se è carino o se è
bruttissimo, antipatico, ripugnante”- continua lei
imperterrita.
-“Ok, ok mi hai convinto!!!”- mi
rassegno io.
-“Si!!!!!”- esulta lei –“Ma c’è un
piccolo problema”- aggiunge titubante.
Cosaaaaaaaaa? Adesso esce fuori il
piccolo problema!!!!!!!!!!!!!
-“Si, insomma, nulla di grave però!”- si
affretta a rassicurarmi –“ Per Hicoichi, Akira Sendoh è un dio sceso in terra,
oltre a essere il suo capitano e… diciamo che lui è un tipo un po’ ingenuo… si
ingenuo è il termine adatto”-
-“In che senso?”- chiedo
preoccupata.
-“Nel senso, che se non stiamo attente
lui verrebbe a scoprire tutto, Hiroaki ti renderebbe la vita un inferno e
saremmo fregate!!!”-
-“Nient’altro!?!”- dico
demoralizzata.
-“Hmn… no per ora è tutto!”- dice lei
tranquilla come se non stessimo rischiando niente…accidenti a lei e alle sue
idee strampalate!!! – “ Ma non preoccuparti, ho già in mente un piano!”- dice
lei estasiata.
-“Ecco, era proprio questo che mi
preoccupava!”- dico sarcastica.
-“Suvvia andrà tutto per il meglio! Il
nostro piano “Scova Lakers” avrà inizio…”-
-“Scova Lakers!?! Devi fare sempre
l’esagerata e poi Scova lakers fa
schifo…”- ma vengo nuovamente interrotta.
Una decina di energumeni sono lì di
fronte a noi due, alcuni ci guardano con aria interrogativa, altri con superbia,
altri con sorrisi ironici ( Chi sa chi? Nd Autrice) ma forse il pensiero che li
accomuna è che cosa ci facciamo noi qui, come se quello fosse il loro
territorio.
Con loro c’è anche Hikoichi…
-“Ancora tu tra i piedi!”- afferma
Koshino come un rozzo preistorico.
Ma la mia amica è troppo esaltata per farsi turbare dalle sue parole. Mi da un
leggero pizzicotto sui fianchi, come se volesse ricordarmi del piano e di quanto
imbarazzante, ma divertente è cospirare alle loro
spalle.
-“Si, Koshino… e mi avrai tra i piedi
per un bel po’!”-
L’unico che sorride è Sendoh, mentre
tutti gli altri sono rimasti perplessi mentre io seguo la mia amica che,
raggiante, li ha lasciati a bocca aperta sulla
terrazza…
Fine 1
cap….
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