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di Laxity
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Angolo dell'autrice:
Si avverte che questa è una FF che ho creato io in un forum :)

*Saito


Stavo tornando a casa dopo un'altra noiosa giornata.
Anche quel giorno, ero sempre dell'idea di non voler provare nessun buon sentimento.
Arrivai e lanciando lo zaino all'indietro gettai una voce a mia nonna Fumiko dicendo che ero arrivato mentre cominciavo a salire gli scalini per arrivare al piano superiore.
Nonna Fumiko: Anche oggi vuoi portato il pranzo sopra?
Saito: Come ti pare.
Nonna: Allora poi scendi, così staremo un po' in compagnia!
Ero cominciato a salire mentre pensavo.
E sapete cosa pensavo?
Al mio odio verso il mondo, verso la vita.
Fu quando cominciai a provarlo che decisi di non provare più amore e affetto.
Quando tutti, da piccolo, mi prendevano in giro. E per prendere in giro non intendo solamente parlar male di me, ma anche usarmi per diversi scopi.
Ma quella fu solo una piccola goccia rispetto a ciò che successe due anni dopo, all'età di 7 anni.
Ero uscito con i miei genitori per andare a vedere la fiera, quando i miei attraversarono.. O meglio, ci provarono, perché un mini-bus.. Beh, immaginate..
Ero sconvolto. Meno male che c'era mia nonna, altrimenti non avrei saputo tornare indietro e sarei morto dopo di loro.
È questo che si prova a voler bene ad una persona. Tanta gioia, tanto amore.. Che poi svanisce nel nulla lasciando solo odio e rancore verso la vita.
Volevo veramente molto bene ai miei.. Quando mi lasciarono fu un duro colpo. Durissimo.
Posai sulla scrivania le cuffiette con cui stavo ascoltando la musica (almeno qualcosa che riempiva il mio vuoto doveva esserci!) e poi mi avviai verso la sala da pranzo.
Nonna: Che cosa mi dici oggi?
Saito: Solite cose.
Nonna: Ma io non so le tue solite cose :)
Saito: Ah, niente, nonna! Niente!
Che poi era la verità.
Era sempre il vuoto a circondarmi.
Mia nonna abbassò lo sguardo scusandosi. Mi vennero i sensi di colpa. In fondo, era l'unica persona a cui tenevo. L'unica persona cara che mi rimase dopo quell'incidente.
Ma ero troppo orgoglioso, quindi non dissi nulla.

[Il mattino dopo, a scuola]

???: Ehi! Sei Saito Obata vero?
Era una ragazza. Rimasi a fissarla indifferente per un bel pezzo.
???: Dato che siamo nella stessa classe pensavo che potessimo fare amicizia, o quantomeno, scambiarci due parole!
Saito: E non fare la demente!
Cambiai direzioni e stavo per incamminarmi, quando sentii le sue urla.
???: DEMENTE SARAI TU! BRUTTO BEOTA!
Saito: Baka.
Aiko: E questa Baka ha un nome! Si chiama Aiko!! Okay?
E mi fece una grande smorfia, compresa di linguaccia, occhi storti.. Un vero mostro!
Mi allontanai silenzioso, come mio solito.
Guardai il cartello della disposizione dei banchi nella mia classe e vidi che ero accanto alla Baka. Sbuffai ed entrai in classe.
Eravamo stati per tutto il tempo alle estremità del banco per essere più lontani.
Finché il professor Akinari non disse che il compito per casa doveva essere svolto in gruppo.
Ma non avevamo libera scelta, dovevamo stare con il compagno di banco!
CHE NERVI!




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