Punto di non ritorno ... 0
Eccomi qui ... il prologo di un'altra storia!
Chi mi conosce sa che sto
passando un brutto periodo e quindi mi è difficile riuscire ad
aggiornare con regolarità, ma mentre i capitoli della'ltra mia
storia Bamon (o Donnie XD) devono esssere scritti, ho pronto questo
prologo da parecchio e, avendo finalmente finito di scrivere tutta la
trama di questa storia(luuuuuuuuuuunghissima), ho deciso di pubblicarlo
per vedere cosa ne pensate ... visto che terminato "Il Legame" mi
butterò anima e corpo in questo progetto!
Il titolo "Punto di non ritorno" è stato preso da questa citazione trovata su internet: "Credo che l'amore abbia un punto di non
ritorno, un punto che una volta varcato non ci permette di tornare
indietro. È in quel preciso istante che ci si
spoglia dei vestiti razionali e ci si tuffa in mare, dimenticando il
salvacuore, anche se non sappiamo nuotare. E forse quel punto ogni volta
diventa l'incoscienza più preziosa della nostra vita." (Massimo Bisotti)
Che altro dire? Vi lascio alla storia, fatemi sapere che ne pensate! Un bacio!
Prologo
La vita ha proprio uno strano senso dell'umorismo.
(Dylan Dog)
Mi sono chiesta innumerevoli volte come potesse essere possibile.
Ho cercato davvero di capirlo, perché è questo il ruolo
di una migliore amica no? Non so se anche Meredith ci abbia mai provato
a capire ... di certo lei non aveva il mio stesso interesse …
Ma per quanto mi sforzassi non sono mai riuscita a comprendere a pieno
Elena, non che la biasimassi, ma amare due persone contemporaneamente?
Non riuscire a scegliere tra Damon e Stefan?
Non avrei mai pensato d’innamorarmi anch’io di due persone,
era fuori dai miei progetti, fuori da ogni possibile disegno, o
intenzione, o … assurda previsione!
È assurdo, come è possibile?
Elena per lo meno ama due persone profondamente diverse, due persone
che rappresentano ad ogni modo aspetti differenti della sua
personalità …
Ma io?
Come posso amare due … loro sono …
Lui …
In realtà non dovrei nemmeno scegliere. Il destino mi ha
precluso questa alternativa: posso amare solo il ragazzo che tra meno
di mezz’ora varcherà la porta di questa biblioteca
perché l’altro … mi è stato strappato via, o
forse sono stata io a essere portata via. Anche se in realtà io
ero già scappata via da lui …
Non posso sopportare questo strazio, il mio cuore è diviso e
questo mi impedisce di amare uno dei due senza provare rimorso,
tristezza, vergogna per l’altra parte di me, quella che continua
ad amare Damon anche se so che probabilmente non tornerò mai
più a casa, e che, se anche dovessi riuscirci, lui continuerebbe
ad amare Elena. Ma non posso smettere d’amarlo per questi motivi,
no? Io … voglio amare uno dei due a prescindere
dall’essere ricambiata o meno, e dal luogo e dal tempo in cui
vivo.
Continuo a rifletterci e a cercare un modo, ma il mio cuore è
lacerato … una parte di me vuole tornare a casa e lasciarsi
coccolare da quello sguardo nero, duro ma preoccupato, e lasciarsi
trattare come una bambina tra le sue braccia, ma poter essere lì
con lui!
D’altra parte potrei andarmene e abbandonare l’altro? Che
mi cerca, che mi corteggia, che mi lusinga, che mi sostiene, e
che mi ama?
Sì, mi ama, me lo ha confessato ieri, ha detto che
cercherà un modo, che vuole rimanere accanto a me per sempre,
che anche se sarebbe uno scandalo lui mi sposerà. Me lo ha detto
guardandomi col suo sguardo di velluto nero, dello stesso colore degli
angoli più remoti dell’universo, emozionato e speranzoso,
ed innamorato. Di me.
-Scusate se vi ho fatto aspettare.-, mi sorprende con la sua voce melodiosa.
-Sapete che non dovreste essere qui, non sta bene che una giovane donna
e un giovane uomo passino tanto tempo insieme, da soli, in una stanza,
anche se è una biblioteca.-
-Suvvia! Queste cose ve le ho insegnate io … perché
poteste ambientarvi. Cosa avreste detto a tutti gli altri? Che venite
da un luogo scevro di buone maniere, in cui la moda prevede che
esponiate il vostro corpo agli occhi altrui?-mi chiede ironico
ricordandomi il nostro primo incontro, durante il quale indossavo un pantaloncino giallo, e un vecchio top nero. Il suo sguardo era non solo
sbalordito, ma anche incuriosito e molto, molto malizioso.
-Vi prego Francesco!-, sbuffo e mi allontano svelta, quando si avvicina
e prende ad accarezzare uno dei miei riccioli,-Devo già tanto a
vostro padre per avermi accolta in casa vostra senza alcun nome.-
-Perché ultimamente siete così fredda con me, Bonnie?-,
si avvicina ancora e mi prende il volto, io velocemente scappo dal
calore del suo corpo, mentre lui scoppia a ridere.
-Dove vorreste scappare con quei passi da uccellino?-, questo mi
ricorda Damon e per un attimo m’intristisco, prima che lui mi
raggiunga ancora,-È perché vi ho detto che vi amo?-
-Anche. Voi … io credo alle vostre parole Francesco, ma sapete
che non potrete mai sposarmi, non senza inventarvi di sana pianta una
mia presunta famiglia, non senza ingannare vostro padre, e io non
voglio.-
-State parlando come mio fratello. Ma lui è ancora un bambino:
non conosce l’amore ed è preoccupato solo di compiacere
nostro padre; voi invece conoscete l’amore, lo leggo nei vostri
occhi, e quando sarò riuscito a scacciare chiunque altro abbia
preso dimora nel vostro cuore e a farvi innamorare di me, sarete mia,
per sempre!- le sue parole sono appassionate come lo sguardo nei suoi
occhi.
-Francesco.- il mio voleva essere un rimprovero ma è parsa persino a me una supplica.
-Perché mi chiamate così? Sapete che solo mio padre usa
il mio secondo nome, dice che si addice di più ad una famiglia
come la nostra. Eppure è stata mia madre a scegliere il mio nome
… A quanto pare pensava che questo nome sarebbe stato perfetto
per me. E poi amo sentir pronunciare il mio nome da voi.-
-Andate via Francesco, vi prego-, gli chiedo.
-Non m’interessa essere un conte, io vi amo.-, dice baciandomi la mano prima di uscire dalla biblioteca.
Questo sarebbe un altro problema … se io riuscissi a scegliere,
se io rinunciassi a Damon, non potrei comunque avere una semplice e
felice vita qui: io sono una straniera senza origini e lui è il
primogenito, l’erede di un conte.
Il conte fiorentino Giuseppe Salvatore …
Lui è Damon Francesco Salvatore, ha solo diciannove anni, siamo nel rinascimento italiano e lui mi ama.
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