L’amore
più bello è quello che risveglia
l’anima,
e
che ci fa desiderare di arrivare più in alto;
è
quello che incendia il nostro cuore e porta
la pace nella nostra mente.
-The
Notebook
Erano passati ormai mesi
dall’inizio dell’ardua ricerca.
Draco aveva ormai scandagliato ogni
momento della memoria
della donna di cui era follemente innamorato, alla ricerca di un
piccolo
dettaglio che potesse aiutarlo. Nulla.
“Voglio adottarla. Voglio
che sia mia figlia a tutti gli
effetti.” Aveva detto una sera subito dopo aver messo la
piccola a letto.
Hermione si era seduta con aria
stanca sul divanetto e si
era accoccolata sul petto dell’uomo.
“Dobbiamo prima sposarci e
sai come la penso.”
“Lo so, vuoi aspettare per
lei. Ma io..”
La donna prese il volto
dell’uomo tra le mani.
“Ti ama. Sei già
suo padre.”
“Voglio che il suo regalo
di compleanno sia potermi chiamare
papà.”
Hermione sorrise.
“Va bene.”
L’uomo strabuzzò
gli occhi.
“Mi sposerai?”
domandò confuso
“Non tanta fretta Malfoy
–sorrise la donna- adotta mia
figlia, diventa suo padre. Poi forse ti sposerò.”
Avvicinò le sue labbra a
quelle dell’uomo.
Lui fece scorrere le sue dita lungo
il corpo della donna.
“Ti amo, Granger.”
“E’ sempre una
gioia sentirtelo dire.”
“Ehi, voi due! Non dovreste
andare a letto?”
Una vocina aveva interrotto i due,
affacciata alle scale
c’era la piccola Jane che sorrideva e li accusava con il suo
piccolo ditino.
Draco sorrise
“Jane, sarai una perfetta
Serpeverde, ne sono assolutamente
convinto. Vieni qiui!”
La bambina non se lo fece ripetere
due volte, e dopo aver
sceso di corsa le scale si buttò tra le braccia di quello
che ormai considerava
suo padre.
“Jane, non dare ascolto.
Sarai una Grifondoro come me. E
sarai perfetta!”
“Allora piccola, come mai
non sei a letto?” domandò il
biondo prendendo le manine della bambina tra le sue.
“Beh, stavo pensando al mio
compleanno.” Disse abbassando il
capo
“Richieste?”
ghignò il biondino.
“In effetti, mamma posso
avere una festicciola? Voglio
invitare James e zia Ginny e zio Harry e anche zio Blaise e zia
Daphne!”
La donna sorrise.
“La potrai avere ad una
sola condizione.”
La bambina sgranò gli occhi
“Quale?”
“Che mi dai un grosso
enorme bacione!”
Jane non se lo fece domandare ancora
e si buttò tra le
braccia della mamma, schioccandole baci ovunque
“Grazie, sei la mamma
migliore del mondo!”
“Ehi, ci sono
anch’io!” gridò un finto offeso Malfoy.
Hermione si voltò verso la
bambina
“Che dici ne diamo qualcuno
anche a lui?”
Jane mimò di pensarci un
po’ su e poi annuì.
Così assieme si gettarono
sul biondino e iniziarono a
schioccarli baci a volontà.
La casa era stata tutta
abbondantemente decorata a festa per
il sesto compleanno della piccola Jane. Questa in preda
all’entusiasmo correva
per tutta la casa.
Hermione affaccendata nel preparare,
controllava la piccola
con un sorriso ben piazzato sulle labbra.
“Jane, rallenta, o finirai
per stancarti e questa sera sarai
distrutta.”
Un bussare sommesso interruppe la
corsa della bimba che si
precipitò ad aprire la porta
“Zia Ginny! Sei arrivata!
Entra!”
“Tesoro! Buon
compleanno!” disse la rossa stringendo a sé la
piccola figlioccia.
Hermione fece capolino dalla cucina
“Ginny! Sei venuta ad
aiutare o a stuzzicare qualcosa in
anticipo?”
“Ovviamente a far entrambe
le cose!”
La riccia sorrise all’amica
“Jane, va di sopra e inizia
a lavarti, arrivo subito!”
La bambina dopo aver annuito si era
precipitata su per le
scale.
“Allora
dov’è il tuo amoroso?”
domandò Ginny sedendosi sullo
sgabello e iniziando a farcire dei panini
“E’ andato a
ritirare le ultime carte.” Sorrise la donna
alla rossa
“Finalmente Jane
potrà chiamarlo come si conviene.”
Hermione annuì sorridendo.
“Sembra Jane stia
meglio..”
“Si, e no. ogni tanto
diventa troppo pallida. –seguì una
pausa- Ho paura Ginny. Ho paura che ogni attimo possa essere
l’ultimo.”
La donna si avvicinò
all’amica e la strinse.
“Và ad aiutare
tua figlia e preparati. Tra un’ora
arriveranno gli ospiti.”
La riccia annuì e toltasi
il grembiule da cucina corse al
piano di sopra.
Dopo essersi preparate con attenzione
le due Granger
scesero.
Hermione avvolta in un semplice abito
nero, Jane in un abito
bianco con scarpette abbinate.
Al piano di sotto ad attenderle, non
vi era solo Ginny, ma
tutto il resto degli invitati. In prima fila il loro amato Draco, tra
le cui
braccia si lanciò a piccola Granger.
Lui la strinse a sé,
incurante degli sguardi che aveva fissi
su di loro.
“Ho un regalo per te e per
la tua mamma.” Le disse
Jane si illuminò al suono
di quelle parole
“Cos’è?”
domandò impaziente
“Oh, non è una
cosa materiale, è un regalo ancora più
speciale. Poso dirtelo all’orecchio?”
La bambina annuì
vigorosamente e avvicinò l’orecchio alle
labbra del biondo
“Da oggi sono il tuo
papà!” sussurrò lui sorridendo
Jane si lanciò su di lui e
iniziò a gridare
“Papà! Tu sei il
mio papà!”
Hermione rimasta in disparte
sentì il suo cuore esplodere di
gioia. Come lei anche gli altri invitati si emozionarono alla vista di
quella
piccola bambina che era riuscita a conquistare il cuore del freddo
Draco
Malfoy.
“Allora adesso tu e la
mamma potrete sposarvi!”
Il biondo annuì rivolto
alla bambina e lanciò uno sguardo
alla sua amata donna che sorrideva con il volto coperto di lacrime.
“Aspetta qui”
enunciò la bambina che rapidamente corse in
cucina per far subito dopo ritorno.
“Mamma, vieni
qui.”
La donna confusa si
avvicinò al biondo e alla sua bambina
che teneva tra le mani due patatine a forma di anello.
“Ecco, papà
metti questo al dito della mamma.”
L’uomo sorrise e fece come
la bambina aveva lui indicato.
Stessa cosa accadde per Hermione che
con mani tremanti
infilò la patatina al dito di Draco.
“Bene –disse la
bambina- adesso siete davvero la mia mamma e
il mio papà!”
Poi si avvicinò
all’orecchio del biondo e sussurrò
“Puoi baciare la tua
sposa.”
Lui non se lo fece ripetere e mentre
alle loro spalle gli
invitati applaudivano entusiasti avvicinò le sue labbra a
quelle della Granger.
“Ti avevo detto che tua
figlia sarebbe finita a Serpeverde.”
“Vorrai dire nostra
figlia.” Sussurrò lei
Lui annuì e la strinse
ancora a sé.
“Ah, Granger. Ho trovato
ciò che cercavo.”
La donna strabuzzò gli
occhi guardando l’uomo. Poi la sua
attenzione venne accolta da alcuni petali che cadevano sulla loro testa.
“Mamma hai visto?
L’ho fatto io!”
Corse ad abbracciare Jane.
La sua bambina aveva fatto la sua
prima magia.
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