Tara era una ragazza di 17 anni,con gli occhi
azzurri come il ghiaccio e freddi come la sua persona.Aveva la pelle chiara come
la porcellana,che le donava un aspetto quasi etereo.Era per metà di origini
Finlandesi e,dagli abitanti di quella terra,aveva ereditato la diffidenza e la
riservatezza. Era un tipo molto particolare.. Diciamo pure che era fuori dal
comune. A partire dall’aspetto.Lunghi capelli neri con ciocche viola,le
ricadevano disordinati sulle spalle. Aveva un piercing al labbro inferiore e un
tatuaggio sul polso,raffigurante una stellina nera. Si vestiva e si truccava
sempre di nero..Quando poi voleva proprio esagerare,si vestiva di viola o di blu
scuro. Mai e poi mai avrebbe indossato qualcosa di rosa o di altri colori
presenti nell’armadio di ragazze frustrate dalla moda,come quelle che aveva
avuto per anni in classe.Ma tutto questo non le impediva di avere un copioso
numero di spasimanti al suo seguito e,anche se voleva fare la dura e
l’alternativa,tutto sommato questo le faceva piacere. Anche se non si spiegava
questo suo ‘successo’ con il sesso opposto..Lei si vedeva solo come una 17enne
intrappolata in un corpo da mocciosa,per via della sua statura.Si paragonava
sempre a uno di quegli elfi che si vedono nei cartoni animati..Con grandi occhi
da perenne stato di dipendenza da anfetamine.Non riusciva a vedere quanto
realmente fosse bella. Di una di quelle bellezze rare e un po’ disarmanti,che
lasciano stupiti..Ma la sua vera particolarità risiedeva tutta all’interno della
sua persona. Infatti,per quanto il suo aspetto potesse farla sembrare piccola ed
indifesa,dentro era una tigre. Un cavallo selvatico. Un qualcosa di indomabile.
Aveva la strabiliante dote di mandarti a fare in culo senza tanti problemi. E da
piccola non si faceva scrupoli a venire alle mani. Poi con gli anni era
cambiata,diventando + tranquilla.. Ma ci metteva poco ad arrabbiarsi. E allora
lì era meglio correre ai ripari. Ok,le mani non le alzava più,ma sapeva essere
pungente a parole..pungente come un intero sciame di calabroni. Non si
interessava molto alle cose che la circondavano. Viveva in un mondo tutto suo e
poche persone avevano avuto il privilegio di entrarci. Amava farsi i viaggi
mentali. Alle volte le parlavi,lei ti guardava..Ma il suo sguardo era vuoto. Era
totalmente altrove. Magari stava rivivendo qualche episodio di quand’era bambina
e di quando i suoi genitori erano ancora in vita. Oppure stava progettando
qualcosa x il futuro. Questo nessuno riusciva mai ad intuirlo. Tara era
sfuggente.. Era una specie di aquilotto a cui nessuno poteva e doveva impedire
di volare. Le sue uniche passioni erano 3:il canto,la musica e scrivere. C’è chi
è pieno di passioni e non ne porta avanti nessuna..Mentre lei aveva solo queste
tre ma ci si dedicava con una volontà sviscerata che le inebriava tutti i sensi.
Se prendeva una penna in mano era capace di scrivere testi che erano poesie..Poi
prendeva la chitarra,iniziava a strimpellare qualche accordo e,con la sua voce
spettacolare,iniziava a cantare. Faceva tutto questo dall’età di 6 anni. Dopo
l’incidente stradale che le aveva portato via entrambi i genitori e l’aveva
costretta a vivere con degli zii che odiava[ e che ogni giorno si riprometteva
di lasciare].Si era levata gli occhiali con le lenti colorate attraverso i quali
aveva visto il mondo per tutto quel tempo e aveva spalancato gli occhi di fronte
alla realtà,più nera che mai. Il mondo era una merda,un’autentica merda. Devi
chiuderti nel tuo guscio senza far vedere a nessuno quanto puoi essere debole
,perché altrimenti la gente se ne approfitta. E lei faceva proprio così:sapeva
essere un biscottino,se solo lo voleva.. Ma tirava sempre fuori le unghie. Forse
le uniche persone con cui,fino a quel momento,era riuscita a sbottonarsi erano
le sue 3 amiche:Deb,Kriss e Sam. Con loro aveva formato una band:The Sorrow. A
dispetto del loro nome,il sound era molto variabile.. C’erano canzoni punk.rock
allegre stile Blink o simple plan,e quelle + tristi e scure..Sulla scia degli
HIM. Quindi non le si poteva segregare in un genere solo. E questo era quello
che Tara amava di più della sua band. Infatti lei non amava le definizioni.. Era
Tara e basta,come le The Sorrow erano le The Sorrow e stop. Non voleva
trastullarsi con etichette e robetta varia. E aveva ragione..Perchè una volta
che ti si affibbia un’etichetta non puoi più variare. Rimani intrappolato in uno
stile e basta,non puoi ampliare i tuoi orizzonti..e se lo fai diventi un
venduto. E Tara questo non lo voleva.. Voleva essere libera di esprimere quello
che aveva dentro in modi sempre diversi.. Era un artista… E amava i
cambiamenti.
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