SECONDA CLASSIFICATA AL “DI OBBLIGHI E
VERITA' CONTEST”.
Rose secondo Scorpius,
Scorpius secondo Rose.
A Niky,
la mia prima amica di mail.
A Gre,
perché è sempre lì quando ho qualche problema per la testa. E, anche se non
glielo dico mai, le voglio bene. Se te lo scrivo qua potrai sempre andare su
internet e leggerlo, quando avrai qualche paturnia. ♥
Stava
lì, come una candela accesa in un granaio che brucia.
Alessandro
Baricco, Castelli di rabbia.
I ~ Rose non si
lascia scoprire facilmente.
Rose non si lascia
scoprire facilmente.
Scorpius questo l'ha
capito da un po', eppure continua a raccogliere metodicamente i frammenti che
lei si lascia scappare: così ora sa che le piacciono gli stivali in pelle,
quelli con le fibbie e la suola piatta, di gomma, mentre detesta nel modo più
assoluto i mocassini, perché le ricordano troppo Percy
– non lo può proprio vedere, suo zio, da quando a Natale le ha regalato un
peluche incantato perché narrasse le vicissitudini della Guerra elfica. Se ha
pensato anche solo per un momento di porre rimedio alla sua avversità per lo
studio, si è sbagliato di grosso.
Rose non sopporta
nemmeno portare i capelli sciolti, per questo tiene degli elastici legati al
polso come fossero braccialetti e, non appena si stanca di avere i capelli
davanti agli occhi, li ferma in una coda. Ama le camicie, sopratutto quella blu
e grigia a quadri che le ha comprato suo padre. Scorpius pensa sia un pugno in
un occhio, ma non gliel'ha mai detto.
Scorpius non è tanto
discreto.
Rose continua a
ripetergli che è inquietante sentirsi osservata, ma lui non desiste: ha notato
che, mentre lo riprende, si sforza di trattenere un sorriso. Forse essere
osservata le piace giusto un po'; forse, quando lo sorprende a studiarla, si
sente un po' più importante di una semplice ragazzina dai capelli crespi.
Rose non si lascia
scoprire facilmente, però, se sai leggere tra le righe, capisci più di quanto
non dica.
II ~ Rose è impenetrabile.
Rose è impenetrabile.
Una sera la trova
inginocchiata accanto al divano, riversa su una camicia inzuppata di un liquido
pastoso, nero come la pece. Per terra ci sono i cocci di un calamaio.
«Un gratta e netta
non basta con l'inchiostro» le dice, battendo leggermente le nocche sul
bracciolo di legno.
«E da quando saresti
diventato un'esperta casalinga?»
«Touché».
Le si inginocchia a fianco, puntellandosi sui talloni. Le sue dita sfiorano
leggermente i polpastrelli di Rose, scorticati e sporchi di sangue raggrumato.
«Ti sei tagliata. Sei l'unica che si ostina a fare la manutenzione della scopa
a mano*».
«Se ti preoccupi per un
graffio che faresti se mi mozzassi un dito? Te ne amputeresti uno anche tu per
solidarietà?»
«C'è un limite all'amore
di un uomo?»
«Dovrebbe esserci». Rose
incurva appena le labbra, scoprendo i denti. «Di certo so solo che non c'è
limite alla sua perseveranza».
Sembrerebbe che
l'unica sfumatura che conosce il suo viso sia quella dello scherno, ma Scorpius
sa che non è così: se la guardi negli occhi, ti rendi conto che la maschera di
gesso che indossa non è poi così spessa.
III ~ Rose è rigida.
Rose è rigida.
Sembra un pezzo di legno
tra le sue braccia che la stringono troppo forte, con troppo impeto, sebbene
Scorpius non ci faccia caso fino a che lei non emette un mugolio soffocato.
Allora fa scivolare le mani fino al colletto della camicia e vi serra le dita
attorno, senza allentare la presa.
Rose rimane paralizzata
per quelli che sembrano minuti, le labbra sigillate ermeticamente, mentre
Scorpius rimane con la bocca premuta sulla sua, spostando goffamente il peso da
un piede all'altro.
Rose sembra risvegliarsi
solo quando avverte qualcosa di umido sfiorarle i denti.
«Dannazione, dannazione,
dannazione» strilla, spingendolo via. Il rumore di uno strappo viene coperto
dai versi isterici di Rose. «Perché cazzo mi hai ficcato la lingua in gola?»
«Che ha la mia lingua
che non va?»
«Sembra una lumaca.
Tu... tu...» Sposta lo sguardo sulla camicia, con un'espressione stralunata. «Tu
mi hai strappato la camicia» ringhia.
«Non è poi così grave,
insomma...»
«Questa è una camicia
fatta su misura, idiota! E poi... Merlino, che schifo, mi hai baciata!» Libera
i bottoni della camicia dalle asole, in fretta, e se la sfila di dosso,
rimanendo in canottiera. «La rivoglio immacolata» sibila, lanciandogliela
contro. «Altrimenti sono guai per te razza di idiota stupido, deficiente,
assurdo e...»
«Gli amori che sembrano
assurdi sono i migliori» recita teatralmente Scorpius, lisciando le maniche
della camicia. Solo allora si accorge che è indubbiamente un modello da uomo.
«E questo cosa c'entra?»
«Niente, ma non hai
negato che il nostro amore è assurdo. Anzi, non hai negato che tra di noi c'è
un sentimento di affetto reciproco».
Rose arrossisce – per la
rabbia o per l'imbarazzo. «Tra di noi non c'è niente, nada,
nisba».
«Troppo tardi».
Rose è rigida, ma
alle volte riesce a sciogliersi abbastanza da lasciar trasparire qualche
emozione.
Accadono
cose che sono come domande.
Passa
un minuto, oppure anni, e poi la vita ti risponde.
Alessandro
Baricco, Castelli di Rabbia.
I ~ Scorpius è
noioso.
Scorpius è noioso.
Se ne sta rintanato in
biblioteca per ore, a leggere dei libri che pesavano più di lui e lei messi
insieme. Ci passa i pomeriggi interi, se scova qualcosa di veramente
interessante tra quei ripiani polverosi. Rose non lo capisce.
Fa un'eccezione solo per
andare a vederla alle partite di Quidditch, un po' perché Albus
lo costringe – suo cugino sostiene fermamente che lo spirito patriottico sia
importante tra compagni della stessa Casa –, un po' perché è nella sua natura
da stalker seguirla ovunque. Spesso Rose si
sorprende che non l'accompagni pure nel bagno delle ragazze.
Assicura le cinghie
attorno ai bolidi e ripone le pluffe nella cassa, poi
la chiude con un colpo secco facendo scattare la sicura. Si passa una mano
sulla fronte madida, asciugandosela col dorso, e sospira nel sentire un rumore
di passi che si fa sempre più vicino.
«Tendi troppo verso
destra». Scorpius raccoglie da terra la sacca degli allenamenti e se la carica
in spalla. «Gli avversari lo noteranno che non sei perfettamente in equilibrio:
un tiro ben assestato ti può disarcionare facilmente».
Rose si sfila i guanti
di pelle e tampona i palmi sudaticci sui pantaloni.
«Quand'è che sei
diventato Capitano della squadra di Grifondoro?»
ironizza, prendendo a camminare verso la scuola.
«È tutta teoria, Rose:
in fondo il Quidditch non è altro che teoria. Se sprecaste un po' del vostro
preziosissimo tempo a elaborare qualche strategia quantomeno decente...»
«L'unica strategia che
conta è prendere il boccino».
«Parli proprio da
Cercatrice».
Rose occhieggia verso di
lui, un'espressione torva in viso. «Peccato che mi hanno rifilato il ruolo di
Cacciatrice».
Scorpius si ferma e la
trattiene afferrandole un braccio, poi posa a terra la sacca e prende a
massaggiarsi la schiena. «Domenica giocate contro Serpeverde.
Baston è veloce, ma ha i riflessi tardi: marcalo
stretto sul lato destro. Fidati».
Rose raccoglie la sacca
e la issa sulle spalle: se Scorpius avesse continuato a fare il galantuomo si
sarebbe slogato la spalla, ne era certo. «Se non funziona sappi che so qual è
il tuo letto» lo ammonì. «E che ho una scorta di polvere pruriginosa nascosta
nel baule».
Scorpius è noioso, ma
qualcuno dei consigli che dispensa – Rose se ne rende conto solo domenica – può
rivelarsi utile, se preso con le pinze. Ma questo non lo ammetterebbe manco
sotto tortura.
II ~ Scorpius è insicuro.
Scorpius è insicuro.
Quando la bacia lo fa
con delicatezza, come se temesse che potesse spezzarsi da un momento all'altro.
Sente la lingua sfiorarle appena le labbra, senza osare avventurarsi più in là,
in attesa che Rose si sbilanci verso di lui – è stanco di tira e molla,
stanco di essere respinto e poi incoraggiato, incoraggiato e poi di nuovo
respinto: glielo si legge negli occhi. E Rose lo fa, quel piccolo passo, e
ci mette tutta l'irruenza e la forza di cui dispone. Gli si spalma praticamente
addosso, insinua le mani sotto alla camicia, gliela strappa soffocando un
mugugno di soddisfazione – giustizia è fatta – e lo strattona. Scorpius
indietreggia di qualche passo, battendo la schiena contro a uno scaffale; sente
tremare il mobile, si sposta fino a urtare la scrivania.
«La bibliotecaria»
mugugna, allontanando appena Rose. «Calma i bollenti spiriti. Poco, non troppo,
eh».
«Si fotta pure lei. È
probabilmente la prima e unica volta che ti capiterà un'occasione del genere.
Pensa a me e non a un'ultra settantenne».
«La mia occasione più
unica che rara l'avrei dovuta avere la settimana scorsa, nell'ala est. Oppure
l'altro giorno, nella sezione “creature magiche”. Devo dedurre che la
biblioteca ti ispira pensieri non proprio casti e puri...»
Rose gli morde la
lingua, Scorpius sopprime un gemito di dolore.
Scorpius è insicuro,
ma sa essere anche terribilmente pungente quando vuole infastidirla.
III ~ Scorpius è
diverso.
Scorpius è diverso.
Rose glielo dice una
volta, senza darci molto peso, e Scorpius le risponde che tutti sono diversi, a
modo loro: doveva fornirgli un metro di paragone. A Rose viene in mente
l'immagine di Mason Goyle,
l'unico, mastodontico ragazzo che abbia mai manifestato interesse nei suoi
confronti: “testa vuota”, lo chiamavano, e Rose si è rassegnata al fatto che
una come lei potesse piacere solo a uno come lui. Non è bella come Dominique,
aggraziata come Lily, composta come Lucy o intelligente come Roxanne: lei è solo Rose, la cugina che gioca a
Quidditch, prende pessimi voti e si mostra dolce come un ippogrifo
imbizzarrito. Messa a confronto con le altre Weasley si sente incompleta: una
casa senza tetto, quattro stupide mura tenute insieme precariamente da una
gettata di cemento.
Scorpius la fa sentire
meglio, o, almeno, un po' meno peggio.
Rose sospira e si lega i
capelli in uno chignon, riprendendo a fare i suoi compiti. Non gli risponde e
lui non insiste.
Scorpius è diverso
perché è l'unico che non la costringe a sputar fuori quello che pensa: non ne
ha bisogno, lui capisce al volo quel che le passa per la testa.
Note varie ed
eventuali
Fluff. Tanto, tanto
fluff. L'inizio della scuola mi ispira storie sdolcinate, che ci posso fare? XD
Mi sono (per puro masochismo) imposta l'avvertimento Happy ending
che, associato al genere romantico, mi ha letteralmente fatto impazzire. Beh,
alla fine sono riuscita comunque a consegnare alla giudiciA
la storia, yeah! Insomma, anche solo questo risultato
è stato una bella soddisfazione. Di certo c'è solo che non mi sarei mai
aspettata di arrivare seconda, quindi... Yeah al
quadrato! Non che il fluff non mi piaccia, è solo che mi trovo più a mio agio a
scrivere storie in cui alla fine uno dei due muore/si lasciano/dal finale
tragico o aperto. Roba bella allegra, tanto per intenderci.
Le citazioni che
introducono le flash sono di Alessandro Baricco, entrambe appartenenti al libro
“Castelli di Rabbia”.
Spero
che questo esperimento vi sia piaciuto, aspetto come al solito i vostri
commenti!
Un
bacio,
Seph
*(1):
immagino che anche le scope necessitino di una sorta di manutenzione. Rose si è
ferita, per l'appunto, mentre cercava di occuparsene manualmente. È tutta una
congettura, zia Row non mi pare abbia mai accennato a
qualcosa del genere.