Estate

di j3nnif3r
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Kasai allunga la mano senza una parola. La lattina trasuda gocce fresche, risplende nel sole. Persino la panchina è bollente.
“Grazie.”
Lui non le si siede accanto. Shion lo osserva con la coda dell’occhio, mentre beve. Kasai non capisce quanto può essere inquietante lì, enorme e immobile.
“Tu non hai sete?” gli chiede. “Se prendi una lattina anche tu, potremmo fare il gioco per sapere chi ci pensa. Sai… quello in cui fai fare avanti e indietro alla linguetta finché…” Inizia a farlo. Le lettere dell’alfabeto le scorrono in mente, ma la linguetta non si stacca. Arrivata alla esse, tira più forte. Quella maledetta linguetta deve staccarsi, alla esse.
Le dita scivolano, si taglia.
“Oh.”
Fissa il sangue che viene fuori. Strano, è un po’ troppo, eppure è solo un piccolo taglio. Ma la linguetta si è staccata, alla esse. Va tutto bene. Non importa se sta sanguinando. Ma si sente triste, all’improvviso. Posa la lattina in grembo, gli occhi fissi sul suo dito.
“Bisogna fermare il sangue.” dice Kasai.
“Beh, non è necessario. Si fermerà da s…”
Ma lui le afferra un polso. Ed è bello essere toccata in quel modo. Si porta il dito alla bocca e lo succhia, mentre Shion lo osserva divertita.
Che idiota.
Rimangono lì, lei con il viso chino e un sorriso imbarazzato sulle labbra, lui con il suo dito in bocca.
Si sente un po’ meno sola.





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