Finalmente,
dopo un lunghissimo
periodo di assenza, siamo pronte ad intasare nuovamente il fandom con queste
nostre deliranti flash. Avevamo interrotto l’aggiornamento per colpa
dello studio, però ora siamo tornate in carreggiata. Siete felici? Se
non dite di sì, vi sego. Comunque. Il personaggio di oggi è alquanto strano o, per meglio dire, insolito. Insomma, in genere nessuno lo
prende in considerazione (poveretto). Cheche
me lo ha assegnato dopo che io avevo fatto lo stesso con lei. Solo che
lei deve usare Silver, il che è ancora peggio. E io me la rido. Sono sadica, vero? Comunque sia,
mi auguro che questa flash gameverse sia di vostro gradimento!
Sweet Determination
Socchiuse gli occhi fino a farli divenire due fessure
minacciose, concentrandosi sull’obiettivo focalizzato. Si permise l’abbozzo di
un ghigno vittorioso, non appena vide la preda ignara avvicinarsi alla sua
trappola, in attesa che questa compisse l’ultimo e fatale passo.
La piccola Sandra spiccò un agile balzo, atterrando in punta
di piedi davanti al piccolo e indifeso Dratini, pronta a scagliare la sua
Pokèball contro il drago divino. Determinata e grintosa come non mai, lo additò
con impeto, gridando alla sua fedele Horsea di sferrare un attacco Tornado
contro di lui.
Nel frattempo, l’occhio vigile e attento del Maestro
scrutava l’ouverture di quella danza pericolosa con attenzione. Non distolse
neanche per un secondo lo sguardo dalla nipote, osservandola mentre schivava
agilmente le repliche del nemico. La vedeva incitare la sua amica a dare il
meglio, impartendole una serie di ordini per minare le deboli difese
dell’avversario.
Sebbene la giovane apprendista si fosse sempre dimostrata
energica e, alcune volte, aggressiva, la sua grande forza di volontà non
smetteva mai di stupirlo. Affrontava con impegno ogni genere di sfida,
combattendo con abilità ogni genere di avversario, senza scappare o arrendersi.
Aveva preso a cuore il suo status di allieva e andava
orgogliosa di potersi allenare con il mito di suo nonno.
- Sei mio! – esclamò la piccola Fantallenatrice,
scagliando la sfera Pokè verso il bersaglio e saltando di gioia non appena
riuscì a catturarlo. Rivolse un’espressione vittoriosa al suo Maestro, curvando
le labbra in un sorriso raggiante.
- Hai visto nonn… ehm, Maestro? Ce l’ho fatta! – disse
con fatica, stanca e provata dall’impegnativa lotta. Afferrò tra le mani il
frutto delle sue fatiche, stringendolo a sé con gioia. – Sono riuscita a
catturare un Dratini!
- Non avevo alcun dubbio, Sandra – rispose il Maestro
Drago, accarezzandole e scompigliandole con affetto i capelli azzurri. Rise
assieme a lei, sinceramente contento per la grande conquista della nipote.
– Di questo passo, riuscirai sicuramente a catturare tutti i draghi.
Lo pensava davvero, effettivamente. Sin da piccola, Sandra
covava in sé un grande potenziale, posseduto solo da Domadraghi di grande
talento. Secondo le sue previsioni, un giorno sarebbe diventata una grande
Capopalestra, degna erede del titolo del padre.
L’unico problema era il suo smisurato orgoglio, ma che
sicuramente un giorno sarebbe riuscita a domare.
- Catturerò tutti i draghi del mondo, a partire da ora! Te
lo giuro, Maestro! – esclamò entusiasta, estraendo altre quattro ball
vuote dal suo zainetto.
- Allora, quale vuoi, ora? – replicò lui, reggendole
il gioco, sorridendo con amore. Intenerito dal suo atteggiamento, la assecondò,
pronto a consigliarle come affrontare e catturare altri Dratini.
- Andiamo al Lago d’Ira – disse Sandra, a dispetto di
tutte le sue aspettative. Puntò le mani sui fianchi, gonfiando il petto con
orgoglio e assumendo una posa combattiva. – Voglio assolutamente
catturare un Gyarados!
- E che cosa vorresti farne…? – domandò preoccupato il
nonno, alquanto incuriosito da una simile affermazione.
- Lo userò per minacciare Lance quando mi disturba!
Da quel giorno, a Sandra fu severamente vietato recarsi a
Mogania e dintorni.
Parla l’Autrice gusto limonata:
No, non
chiedetemi che cos’è questa cosa. Non saprei rispondervi neppure io, sinceramente
parlando. A dire la verità, però, mi piace. Non ho mai trattato Baby Sandra fino ad
ora, e come primo tentativo mi gusta assai. Specie se c’è il caro Nonno (che ho dato a Cheche, sia ben
chiaro), che
allora tutto diventa un pochino più comico. Ce la vedo, San, a comportarsi così
in presenza del Maestro. Ah, giusto. La correzione che fa (quando sta per
chiamarlo nonno, ma poi lo chiama Maestro) è una ripresa del manga. Solo che questo è un capitolo gameverse,
altrimenti l’anziano non parlerebbe affatto. Bla pla pla bla. Beh, che altro dire? Mi auguro vi
sia piaciuta. Adesso posso anche dileguarmi. Aspetto tante belle recensioni! Vi voglio bene!